26 gennaio 2006

27 Gennaio, per non dimenticare mai

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia ve lo impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Poco da commentare a riguardo. Posso consigliare di leggere il libro di Levi se non l'avete già fatto, in un paio di giorni lo leggete tutto ed è molto bello.

SOYUZ1968 ha detto...

L'emozione che si prova leggendo della liberazione del campo nel libro "Se questo è un uomo" è davvero unica........

Anonimo ha detto...

Ho visitato Dachau, Buchenwald e la Risiera di San Sabba: non voglio sapere altro!

Johnny ha detto...

Il libro mi è piaciuto molto, spero che questa giornata serva a non far dimenticare le cose orribili che sono successe e ultimamente, purtroppo, non è così scontato.

SOYUZ1968 ha detto...

Uh però....il neurone in loop funziona ancora...dite che sono prevenuto?

Anonimo ha detto...

Il ricordo, per quanto assolutamente ed indiscutibilmente doveroso, deve essere critico, ossia deve costituire la base per la rilettura dei fatti e l'estrapolazione di un principio tanto attuale quanto universale, a prescindere dai singoli soggetti specifici che sono stati protagonisti del mero evento storico.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Eh????????? von richtofen si è mangiato un vocabolario. Sul tema del post poco da commentare..

SOYUZ1968 ha detto...

L'oblio che diviene ethos è la chiave ontologica per il ricorso degli abominii storicizzati; la cristallizzazione storiografica è opera delle classi dominanti che detengono quel potere che va perpetuato nella staticità del divenire.