03 gennaio 2006

Ancora due parole su Milano


Dopo la filippica sul "bosco di gioia" torno ad affrontare alcuni problemi della nostra amata Milano.
Questa città la considero ormai agonizzante sia da un punto di vista ambientale, sia da un punto di vista culturale e di vivibilità in generale.
Le colpe dell' ultima amministrazione sono clamorose e riflettono una cecità complessiva ,caratterizzata da un continuo rincorrere logiche di profitto e dal non voler mai scontentare le proprie categorie di riferimento, da cui si spera di ottenere un ritorno in termini elettorali. Il triste modo di agire di questa giunta che ha sempre più tristemente fortificato nell'idea comune, l'immagine di una Milano grigia, capace di primeggiare solo nella moda, nella fretta dei propri abitanti e nei prezzi assurdi delle case, ha contagiato gli stessi Milanesi che in questa città non credono più.
I punti su cui agire sono molti, e ci torneremo in futuro più dettagliatamente, magari in prossimità delle elezioni comunali.
Quella data sarà per i Milanesi una prima occasione per cercare di invertire la rotta, di portare una ventata d'aria fresca. Quella data sarà a mio avviso la condizione necessaria, anche se non sufficiente, per arrestare la corsa verso il baratro della nostra città.
Certamente sarà solo un punto di partenza, e non è detto che, pur con una giunta di diverso posizionamento politico, si cominci con il passo di carica che servirebbe; temo il pericolo di un ritmo lentissimo ma che sarà sempre meglio della disastrosa strada intrapresa in questi ultimi anni.
Mi riesce difficile pensare che a classe politica, di qualsiasi colore, che governerà Milano nei prossimi anni, potrà, o ancor peggio vorrà, portare avanti con forza un programma rigorosamente a misura di cittadino che, non guardando in faccia nessuna lobby, se non l'interesse comune, preveda drastiche misure in favore dell'ambiente, del verde, della disincentivazione vera all'autilizzo delle automobili, della creazione di piste ciclabili, isole pedonali e altri luoghi che favoriscano l'aggregazione delle persone e la rifioritura di una voglia di vivere la città.
Misure drastiche che potranno anche scontentare qualche caregoria, come i commercianti di turno trimorosi di una caduta del loro giro d'affari qualora non venisse concesso al
Milanese medio di arrivare fin dentro al loro negozio con la comoda auto al seguito.
I cittadini dovranno accompagnare quest rivoluzione nel modo di fare politica, con un coerente cambio di mentalità, che li porti ad essere convinti nel custodire, come forse non hanno mai fatto fino ad oggi, quello che è un patrimonio comune. I Milanesi dovranno essere pronti anche a qualche piccola rinuncia, pur di far prevalere l'interesse di tutti e un maggior senso cibvico. La politica da sola non può farcela, perchè essa è lo specchio della società che rappresenta.
I Milanesi dovranno cambiare Milano ancor prima, e ancor di più, di ciò che potrà fare il prossimo sindaco.
Per concludere mi allaccio ai vari commenti letti nei blog dei miei amici sull'area dismessa dell'ex Motta che sorge nel mio quartiere. Nel comunicato del comune di Milano datato 04/11/2003 con cui di fatto si dava il via libera aì lavori di riqualificazione, venivano descritti i vari punti del progetto che prevedeva che, su una vasta area complessiva di 32.683 mq compresa tra compresa fra viale Corsica, viale Campania, Via Zanella e via Battistotti Sassi, venissero adibiti a parco pubblico ben 11.285 mq di cui 2.086 ad uso eslusivo dei bambini.
Più di un terzo dell'area doveva essere occupato da un grande parco pubblico, il resto dalle residenze, dalle attività commerciali e da parcheggi pertinanziali e non.
Bene, ammettiamo anche che il pianista scribacchino sia colto da improvvise visioni, ed è pur possibile, ma quel mostro di cemento che vedo stagliarsi dalle mie finestre e che tiene tutto il lato di Viale Corsica, dall'aspetto sinistro di un mega silos per auto, dove era previsto nel progetto.
E l'immenso spazio per il parco pubblico deve essersi incrediblmente ristretto perchè di posto per eventuali piante, fiori, e giochi per bambini io ne scorgo davvero pochino.
Probabilmente il progetto iniziale è cambiato una,dieci o mille volte colorandosi del più spento grigio che le distese di cemento possano proporre. Cosa aggiungere.... una nuova occasione persa e tante auto in più che si adageranno placidamente nel loro bel silos nuovo. Il cupo quadro di Mario Sironi "paesaggi urbani" mi sembra abbastanza in tema con la realtà milanese.
Alla prossima

15 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Per ora non ho nemmeno letto questo post, ma vi prego cari amici del pianista, mettetelo in lizza per un premio pullitzer o altro.
Per scrivere questo post è stato su internet ininterrottamente dalle 18.40, ora dell'arrivo dall'ufficio, alle 22.45, ora in cui io incazzato come una biscia l'ho spodestato del pc.
Ma la cosa bella è che dopo un lavoro certosino di questo tipo, leggo il titolo e già alla terza parola c'è un errore ^_^
Quando leggerà questo mio commento mi inseguirà per tutta casa...non vedo l'ora.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Ora l'ho letto!
Concordo su tutto, però non so cosa commentare dato che di queste cose me ne parli 24 ore al giorno: mentre facciamo colazione, entri in bagno mentre mi lavo, mi chiami dall'ufficio, ne parli nel sonno...non vedo l'ora dell'elezione di un sindaco di sinistra sperando che migliorino le cose.
a parte gli scherzi , hai ragione su tutto, sulla parte dell'ex motta come avrai letto avevo detto più o meno le stesse cose. Come sai io non credo che cambiando sindaco e colori migliori granchè la situazione, anche se ovviamente lo spero.

Il Pianista ha detto...

bah!

Il Pianista ha detto...

boh

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Pianista dopo aver letto il mio commento è prontamente andato a correggere l'errore :D

Anonimo ha detto...

Condivido appieno le tue considerazioni però molti abitanti rassegnati e delusi in questi anni stanno fuggendo da Milano e le persone che stanno subentrando non vedono tutti i problemi che hai descritto (probabilmente perchè la maggior parte arriva da paesi più sfortunati del nostro). Ciò detto non mi aspetto grandi cambiamenti positivi ma almeno spero si arresti il tracollo.
Ciao

Anonimo ha detto...

Pienamente d'accordo con la new entry mauri. Sperare che l'avvento di un sindaco di sinistra cambi la situazione è una pura illusione, sperare che blocchi il continuo peggioramento forse è più realistico.

Anonimo ha detto...

Non abito a Milano e quindi non posso in alcun modo intervenire con quel pur minimo contributo che ognuno può dare, a modificare lo statu quo né, purtroppo riuscirò a convinvìncere il mio monolitico anticomunista e berlusconiano genitore cittadino di questa Milano a non votare la sua diletta candidata Letizia.
Però vivo e lavoro molti giorni a Milano e dunque non posso far altro che incoraggiare il caro pianista e tutti quelli che intervengono in questa effervescente agorà a votare nella direzione di un cambiamento di rotta che è oltremodo necessario per quanto possa essere relativamente significativo.
La Milano ben rappresentata dal dipinto di Sironi (vedo caro pianista che tutto sommato non ti è dispiaciuto poi così tanto come per amor di polemica forse mostravi qualche giorno addietro in una accesa discussione sull'arte in generale e moderna in particolare)è cresciuta in questo modo anche con la forte spinta di molte amministrazioni socialiste e centrosinistre. Forse allora prevaleva un sentimento di progresso legato allo sviluppo iindustriale che purtroppo e in questa città in particolare è stato molto intenso e condiviso da tutti e frainteso da molti.
La deindustrializzazione delle aree urbane di questi decenni però avrebbe dovuto e potrebbe ancora essere motivo di un ridisegno e di una revisione di come si debba intendere la vita, la nostra vita di ognuno di noi e di tutti i nostri preziosi giorni, in questa come in tutte le città del nostro disgraziato ed amato paese.
Ad maiora!!

Anonimo ha detto...

Se i futuri governanti della città sono tipi come il Cremonese che anzichè fare il proprio dovere trascorre allegramente le ore lavorative ad intervenire in questo (bellissimo) blog lo statu quo E' GARANTITO!!!!!!
Basta belle parole, LAVORARE!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Onestamente non capisco tutto questo trasporto emotivo quando si parla di una città stomachevole come Milano.
Il fatto che sulla mia carta di identità sia indicato come luogo di nascita Milano non me la fa amare, ed il fatto di viverci tutti i giorni sopportando i milanesi, che sono degli isterici esauriti maleducati ed arroganti, me la fa odiare. Come sanno tutti quelli che mi conoscono, io mi considero e mi sento molto più londinese che milanese.
La verità è che da una città che ha fatto nascere la destra berlusconiana non c'è proprio nulla da aspettarsi; io spero e prego che le prossime comunali le vinca l'Unione non certo perchè penso che le cose possano migliorare ma, come ben ha detto spandi, perchè almeno blocchi il continuo peggioramento, od almeno ci provi. E perchè sono stufo, come abitante di Milano, di venire identificato con la destra.
Per capire Milano dovete partire guardando la realtà.
Come ha rilevato nel suo blog l'amico branda time, forse anche perchè questo argomento lo abbiamo approfondito, il gruppo sociale più numeroso di Milano sono le vecchiette. Donne spesso astiose con il mondo intero e naturali e fanatiche elettrici della destra.
Se poi aggiungete l'enorme numero di extracomunitari e di italiani che lavorano a Milano senza residenza anagrafica, capite come non ci sia nemmeno più uno zoccolo duro di famiglie residenti com base su cui impostare una politica sulla città.
In conclusione, Milano è una città ( città ? direi un paesone, una Gallarate con un milione e trecentomila abitanti ) provinciale, gretta, chiusa, ignorante e vecchia.
Cosa ci volete tirare fuori, partendo da questi presupposti ( che non sono altro che la verità ) ?

Anonimo ha detto...

Rassegnatevi milanesi, la vostra città diventerà come Tokio! Mi accontenterei che la provincia venisse fagocitata dopo la mia morte....In realtà, negli ultimi 15 anni ho notato che la "milanesite", cioè il protendere verso il caos, è dilagato anche da noi.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Povera milano, è pur sempre la nostra città :(

Anonimo ha detto...

Caro pianista,
mi spiace essere motivo di tanto fastidio. Ma non c’è problema: vivo bene o male lo stesso.
Di quando, quanto, come, dove e se lavoro non ritengo di dover dare qui giustificazione.
Per il resto stammi in gamba e salutami tutti.
ciao

Il Pianista ha detto...

Sono molto deluso dalla decisione del mio amico Cremonese e auspico un ripensamento perchè, come lui sa, ritengo il suo contributo fondamentale alla buona riuscita del dibattito nel mio blog.
Il blog è una casa dove tutti possono entrare e dire la loro.
Se andate a vedere il mio post sul bosco di gioia è apparso un commento di un anonimo che mi dice di vergognarmi dandomi del pirla per le cose che ho detto.
Non è questo un buon motivo per non scrivere più di certi temi che ritengo importanti come, probabilmente,chi commenta anche da anonimo ha le sue buone ragioni per farlo.

SOYUZ1968 ha detto...

Chi scrive commenti anonimi è un vigliacco...