04 gennaio 2006
A History of violence
Titolo originale:
A history of violence
Produzione: U.S.A., 2005
Genere: Drammatico
Durata: 90'
Regia: David Cronemberg
Cast:Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Ashton Holmes
Voto del pianista : 7.5
Se qualcuno mi chiedesse un consiglio su un film in programmazione che valga la pena di essere visto, io non avrei dubbi nel citare l'ultima opera di David Cronemberg.
Una storia molto diretta e semplice che racconta di Tom Stall (Viggo Mortensen) marito dolce (di Maria Bello) e padre riflessivo, che conduce tranquillamente la sua vita da buon padre di famiglia in una tipica cittadina della provincia Americana. Un giorno che sembra uguale a tutti gli altri, sconvolge le vite di Tom e dei suoi cari quando l'uomo uccide, per legittima difesa, due rapinatori entrati nel suo fast food. Tom, grazie al crudo episodio, diventa l'eroe mediatico della nazione, ma l'imprevista popolarità attira su di se le attenzioni di un pericoloso criminale (Ed Harris) e con esse il manifestarsi di un passato creduto sepolto, con cui deve necessariamente e forse definitivamente fare i conti.
Con il suo stile asciutto e ironico, il regista Canadese ci immerge in un film noir dove la violenza è intelligentemente utilizzata come atto d'accusa all'America e alla sua società, ma anche come aspetto della personalità interno ad ognuno di noi, che difficilmente si può cancellare con un colpo di spugna se è stato parte del proprio modo di essere e del proprio passato.
A mio avviso i due temi centrali sono da un lato l'abitudine alla violenza nella società moderna e dall'altro l'ambivalenza dell'animo umano e la susseguente complessità e mutevolezza nei rapporti tra le persone.
Dietro all'apparenza del genere noir si nasconde un film di qualità, crudo e violento ma anche ironico e grottesco. Un mix ben riuscito e un sincero augurio di buona visione da parte mia.
Alla prossima
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8 commenti:
Beh che dire di Cronenberg, la mia grande passione cinematografica sul finire degli anni '80.
Amai "Inseparabili" come forma più alta della sua opera cinematografica. "Videodrome" è invece un film attuale girato 25 anni anni fa.
E che dire delle intuizioni del nostro regista attraverso il suo melodramma bio-genetico, come ne "Il Pasto Nudo", "La Mosca" o "Covata Malefica"?
Il film oggetto di questo post non solletica la mia aprioristica curiosità ma spero di avere presto l'opportunità di vederlo, per capire se vale ancora la pena di gustarsi Cronenberg, nella sua inarrestabile discendente parabola seguita all'uscita del suo, indiscutibile, capolavoro, "Inseparabili".
Penso di andare in questo weekend a vederlo. Cronenberg è una garanzia e anche Mortensen è un attore che ci sa fare, anche se farà fatica a gettarsi di dosso il nome di Aragorn.
Davvero un gran bel film. Andate andate a vederlo. La violenza è rappresentato in modo molto realistico, mentre uscivo dalla sala vedevo alcune persone ancora sedute nelle loro poltrone che faticavano a riprendersi dalla visione.
Solo due parole, non sul film, xchè non mi interessa, ma sulla frase del pianista "...l'abitudine alla violenza nella società moderna e dall'altro l'ambivalenza dell'animo umano...": sono due cose che c'erano già tempi delle piramidi e ci saranno finchè esisterà l'uomo.
Il film non mi ispira eccessivamente forse perchè Mortensen ha sgradite origini scandinave e perchè ha recitato ne "Il Coglione degli Anelli".....due buoni motivi per evitarlo....
Sto scaricando History of Violence e scriverò qualcosa su quest'ultimo film di Cronenberg: è dai tempi de "La Zona Morta" sul giornalino scolastico che non recensisco un film di Cronenberg...sarà un po' come tornare giovani.
Hai mai visto "La Zona Morta"? E' un film attualissimo di 23 anni fa, che parla di un presidente americano, un Macbeth ;-) assetato di sangue (Martin Sheen, molto bravo), e di un veggente che salverà il mondo (Christopher Walken, straordinario)....
Ah giusto, come è per Shining, La Zona Morta è sempre opera di Stephen King.
L'unica zona morta che ho visto è quella di Ancelotti (tutte le domeniche)
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