13 febbraio 2006

Tu sei un bastardo


...no, non tu. Questo pomeriggio sono uscito presto dal lavoro per recarmi alla presentazione del nuovo libro di Gad Lerner, “Tu sei un bastardo”. Oltre ai partecipanti, era presente molta gente di tutte le età, soprattutto giovani, tanto che Lerner appena entrato in libreria, ha esclamato a bassa voce, spalancando un sorriso,”..io che pensavo fosse un incontro tra quattro amici…”.
L’occasione del dibattito, a cui era presente anche il candidato sindaco Bruno Ferrante, mi è sembrata ghiotta per conoscere meglio uno dei personaggi più interessanti del nostro mondo giornalistico televisivo. Sempre pungente e profondo, quasi mai banale. Nel suo nuovo libro il tema è ricco di spunti in quanto molto aderente alla realtà di tutti i giorni. Nel mondo globalizzato viviamo l’epoca delle migrazioni, del movimento, della libera circolazione di idee e persone, di lavoro e di speranze.
Città multi etniche, grandi comunità straniere con cui convivere, portano Gad Lerner a riflettere sul delicato tema dell’identità. Chi siamo veramente, quali sono le nostre radici? Sempre più spesso si cerca un’identità nel passato. In politica, nella religione ma anche nella vita di tutti i giorni le persone fanno appello a presunte radici comuni usandole per dividere, come arma contro altre persone. Tutti si aggrappano ad un’idea, o ad un gruppo come in politica così nel tifo per una squadra di calcio. L’importante è sentirsi parte del gruppo, meglio se ristretto. Il gruppo e il sentirsene parte usato in maniera impropria.
Trovo il tema del libro interessante, soprattutto abitando in una città, che più di ogni altra è proiettata nel futuro, già presente, dell’integrazione di più culture e più esperienze. Una città che confusa nelle mille identità e gruppi chiusi dei suoi abitanti, fatica a trovarne una propria.
Ho inserito una foto scattata da me all’incontro , dove , fedele alla privacy non compaio. Temo di esser stato immortalato da fotografi le cui foto saranno viste da due o tre persone in più che sul mio blog…
Alla prossima

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Da scientista-razionalista rispondo che veniamo.....dal Kenia!
E che l'essere bianchi è una mutazione genetica, anzi il prevalere di un carattere latente in un ambiente umido e freddo; insomma credo in Darwin e che il meticciato sia cosa naturale, buona e giusta.
Però io non ho intenzione di riprodurmi.......

Anonimo ha detto...

Perchè non voglio riprodurmi?
Per vigliaccheria; ma anche per i motivi citati da Pannella, personaggio che non amo particolarmente, nel blog di Grillo proprio oggi.

Anonimo ha detto...

Ho letto l'intervento di Pannella sul blog di Grillo : è la prima volta nella mia vita che condivido in pieno quello che dice !
Essere bianchi è una mutazione genetica anche nei gatti; infatti, i gatti bianchi sono quelli che hanno i maggiori problemi fisici e di salute ( ad esempio, molti di loro ci sentono poco ).
Identità è una di quelle parole, come libertà, opportunità e flessibilità, che a furia di essere brandite dalla destra mi fanno venire l'orticaria.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Pannella ogni tanto delle cose giuste le dice anche, ma proprio di tanto in tanto...sono d'accordo con bolso, tranne sul fato dei figli. Almeno uno in futuro vorrei averlo, non certo per ragioni bigotte però...

Jerome ha detto...

Non per niente Gad è uno dei maggiori fautori del partito democratico....

... e ormai ci siamo quasi...

Jerome

Compagno di pranzi e cene ha detto...

prima di parlare di partito democratico vediamo se riusciamo a vincere le elezioni e a non accoltellarci sulla stesura del programma però

SOYUZ1968 ha detto...

Il buon Mario Capanna molti anni fa faceva notare che coloro che provengono da esperienze estremiste e massimaliste, come Gad Lerner che ha militato per anni in Lotta Continua, tendono poi a rifugiarsi in opposte scelte di campo zuccherose e minimaliste.

Io non mi sentirò MAI rappresentato da un cosiddetto Partito Democratico, in cui la socialdemocrazia menscevica diessina e il Cattolicesimo Sociale della vecchia Democrazia Cristiana di stampo aclista, olezzante di sacrestia filo-vaticana, si fondono in un brodino insipido e indifferenziabile dalla minestra antagonista posta più a destra.

E' necessario che le prerogative forti della sinistra-sinistra vengano tutelate e, anzi, rinforzate, contro la minestra della destra, che, con le prospettate recenti candidature paranaziste e penalmente censurate dei vari Saìa, assume la consistenza di un'indigesta pesante casseöla.

NO AL PARTITO DEMOCRATICO!

SI' A UNA SINISTRA-SINISTRA ALLARGATA ALLE ESPRESSIONI CULTURALI PIU' AVANZATE E ANTAGONISTE, PIU' RIVOLUZIONARIE E PIU' RADICALI DELLA SOCIETA'......DAL MONDO DEL LAVORO, DALLA SCUOLA E DALLA RELIGIOSITA' DI BASE!

MI SPIACE PER JEROME, CHE TRA L'ALTRO STIMO MOLTISSIMO PER QUELLO CHE DICE E PER COME LO ESPRIME,.....IO DICO NO AL PARTITO DEMOCRATICO, IO NON CI STO E HO OTTIME RAGIONI OGGETTIVE PER AFFERMARLO!

PS - Magari non ve ne può fregar nulla se io non voterò più....ma voi rimarrete in compagnia di Mastella che saprà sempre come ricattarvi al meglio!!

Jerome ha detto...

" Io non mi sentirò MAI rappresentato da un cosiddetto Partito Democratico, in cui la socialdemocrazia menscevica diessina e il Cattolicesimo Sociale della vecchia Democrazia Cristiana di stampo aclista, olezzante di sacrestia filo-vaticana, si fondono in un brodino insipido e indifferenziabile dalla minestra antagonista posta più a destra"

:D Ammazza!

Jerome