18 marzo 2006

Il giardiniere tenace o Verdone vs Muccino? A voi la scelta.

















Titolo: The costant gardener
Usa/GB 2006
Genere: drammatico
Regia: Fernando Meirelles
Interpreti: Ralph Fiennes, Rache Weisz, Danny Huston

Voto del pianista: 7

Titolo: Il mio miglio nemico
ITA 2006
Genere: commedia
Regia: Carlo Verdone
Interpreti: Carlo Verdone, Silvio Muccino
Voto del pianista: 7



Dopo l’ondata politoitaliota torno a dare un paio di consigli cinematografici ai miei amici. Se questa sera non sapete cosa fare…eccovi l’idea. E’ un periodo dove non ci sono nelle sale dei capolavori ma questi due titoli, appartenenti a generi molto diversi, meritano un sabato sera trascorso affogando nei pop corn.
Il primo, è un thriller a sfondo sociale, tratto da un romanzo di John le Carre. E' proprio l'aspetti di denuncia a sfondo sociale il tema prevalente del film, ma non l'unico. Justin (bravo Ralph Fiennes), un tranquillo e distaccato diplomatico Inglese di stanza in Kenia, è costretto a scoprire la verità sulla morte di sua moglie Tessa (Oscar a Rachel Weiszs) un’ idealista, attivista politica. Scoperchierà i torbidi intrecci delle case farmaceutiche che usano i malati indigeni come cavie inconsapevoli per la sperimentazione di un nuovo farmaco dagli effetti collaterali devastanti, e scoprirà molto di più sul rapporto tra lui e sua moglie.
Il film è molto intenso, fantastica la fotografia e ammirevole l’utilizzo della camera a mano. La storia si sviluppa in modo molto riflessivo, rispecchiando il carattere del protagonista, e la mescolanza tra i generi, thriller, dramma politico, film di denuncia, e storia d’amore, è ben riuscita.
Il regista Fernando Meirelles ci porta in un Africa sfruttata e devastata dal mondo occidentale, ma con una forza visiva che regala un senso di libertà e speranza di queste popolazioni desolatamente in ginocchio.
Di genere completamente l’altro film che vi consiglio segna il ritorno di Carlo Verdone alla regia, adatto per passare due ore in allegrie con vari spunt di riflessione. Ho sempre apprezzato molto il regista e attore romano seguendone tutta la carriera. Forse sono un po' di parte, ma credo che con questa opera tocchi uno dei suoi punti più alti.
Commedia amara sui rapporti generazionali, accompagnato da un Silvio Muccino che, per vendicarsi del licenziamento della madre, cerca di rovinargli l’esistenza di cartapesta che si era creato grazie al matrimonio con una facoltosa rampolla. Verdone ci regala un personaggio al solito ricco di contraddizioni, che nel corso della storia recupererà dignità e riscoprirà la voglia di vivere. Solo dopo aver perso tutto e grazie al rapporto complicato con il suo miglior nemico che sboccerà in una riscoperta del dialogo e della comunicabilità tra le persone, siano esse della famiglia o meno.
Il film è divertente ma nello stesso momento tempo maturo e amaro. I due protagonisti sono in gran forma e ben si amalgamano tra loro, evidenziando il loro scontro generazionale. Ho trovato qualche forzatura nella sceneggiatura sul finale ma il voto è comunque buono e meritato il gran successo di pubblico.
Grandiose le scene al pronto soccorso e quella dei guardoni, da sole valgono il biglietto
Ho dato un bel sette a tutti e due i film, quindi vi lascio nella confusione più totale. Spero di esservi stato comunque utile…buon sabato.
Alla prossima

4 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Due gran bei film...li consiglio entrambi

SOYUZ1968 ha detto...

Mah...Avevo visto nel lontano 1980 "Un Sacco Bello" con la scuola, frequentavo la seconda media inferiore e alcuni insegnanti accompagnarono tutta la classe a vedere il film nel vicino cinema dell'oratorio: mi era piaciuto molto, soprattutto perchè non si erano viste prima commedie di quel tipo nella cinematografia dello stivale.

Ma ora ha senso un film di Verdone e, soprattutto, un attore inutile come Muccino?

Dell'altro film ho visto soltanto i soliti trailers a cura dell'ANICAGIS: non ho capito di che parla....evidentemente non "impatta"

Anonimo ha detto...

Boh, verdone non mi è mai piaciuto; secondo me è sopravvalutato....lo dico dai pochi suoi film che ho visto in tv.

Anonimo ha detto...

oh ma ragazzi su con la vita.
Non c'è più, è vero, il cinema classico dei tempi d'oro 40 50 60 e nemmeno quello politico dei 70, ma uno sforzo per questi due val la pena.
Almeno quello di Verdone che ho visto ed è aprezzabile, anche se poco realistico. Una domanda. Come è possibile che in tutti i film di disperati (che perdono casa, lavoro, affetti) i protagonisti conducano lo stesso vite da nababbi (girano tutta l'italia, l'europa ed anche istambul su audi o volkswagen da decine di migliaia di euro, utilizzano videotelefonini a gogo, frequentano alberghi da 4 stelle, non si fanno mancare niente ecc.) e l'unico che lavora saltuariamente come cameriere è un ventennne sfigato?
Bisogna vederlo con la stessa predisposizione con la quale si leggono le favole, accettando per vere molte cose che vere non possono essere.
Quindi una bella favoletta.
Per l'altro sono d'accordo con soyuz.