30 aprile 2006

In ascolto


Vi pongo all’attenzione un problema che è destinato ad accompagnarci nei prossimi anni e che , forse, già da anni ci accompagna da molto tempo.
La premessa è un buon film Italiano di Giacomo Martelli che prova finalmente un tentativo fuori dai soliti schemi della commedia agrodolce e del dramma esistenziale familiare. Il film si chiama “The listening” (voto del pianista 6/7 ) e, per intenderci con gli appassionati di cinema, rappresenta un misto tra capolavori del genere spionistico politico anni ’70 come “i tre giorni del Condor”, “La conversazione” e il più moderno “Nemico pubblico”.

Il cuore della vicenda è l’acquisto e l’eventuale utilizzo da parte della N.S.A. di un aggiornamento di Echelon prodotto da una società privata senza scrupoli. Questo aggiornamento permette di ascoltare conversazioni in ambienti ove vi sia un telefono fisso o cellulare, anche quando questo è spento. Praticamente un controllo globale sulla vita privata di ognuno di noi.
Da qui il film si mette in moto con le sue vicende serrate, ma non è questo il punto e,pur consigliandovi la visione, non è questo un post cinematografico.
Il punto è questo.

Partiamo dal presupposto, plausibile anzi sicuro, che ci sia un controllo globale sulle vite, le conversazioni, il traffico internet di tutti, svolto dai servizi di tutto il mondo con l’ausilio delle moderne tecnologie e dei satelliti.
Questa realtà la considerereste una violazione della libertà oppure un male necessario per prevenire, ad esempio attentati di vario genere e per fronteggiare il terrorismo internazionale, lo spionaggio e ogni genere di attività criminosa e mettendo sul piatto della bilancia la sicurezza Nazionale da una parte e la privacy di ognuno che può essere irrimediabilmente violata dall’altro, cosa pesa di più?

Certo, chi fa questo lavoro, segue parametri ben precisi. Credo che se venisse intercettata una telefonata del Pianista a Cinciripetti, per esempio, in cui si nominassero parole chiave sensibili, il solerte omino in ascolto si renderebbe subito conto di aver a che fare con dei bolsi innocui e passerebbe ad altro.
Il problema è però più morale che pratico. Si tratta di essere consapevoli che si rinuncia a una cosa per averne un’altra, senza poter avere la minima speranza di conoscere come, da chi, e in che modo le informazioni vengano utilizzate.

Qui sta l’inghippo, come direbbe il Bardo.
Alla prossima

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Difficile rispondere......ho visto che hai messo il counter: anche questo lede la privacy di chi visita il tuo blog, eh eh eh.

Il problema è che bisogna domandarsi se l'essere spiati porta effetivamente a maggior sicurezza. Se così realmente fosse, potrei anche accettare di rinunciare ad una mia libertà.

SOYUZ1968 ha detto...

Ripudio con fermezza la possibilità di poter mai pensare di rinunciare alle mie Libertà per qualunque motivo: in Italia la Legge Reale e la Legge Scelba hanno utilizzato questo principio, creando morti e ingiustizie.

A mio avviso, la rinuncia delle Libertà non è mai stata garanzia di sicurezza, altrimenti le dittature sarebbero buona cosa: si perde la Libertà e stop.

Non rinuncerei mai alla Libertà in nome di un cosiddetto "ordine", perchè il concetto di "ordine" è un fatto personale, soggettivo e partigiano, ambientale, etnico-socio-culturale e certamente mai universale. Ci sono anche le leggi ingiuste e la Libertà di contestarle è fatto essenziale di Democrazia.

Eheheheh simpatico il counter...vedo che hai avuto un visitatore norvegese ^_^

SOYUZ1968 ha detto...

La prossima volta che ti telefono dirò la parola "Kalashnikov" e vediamo cosa succede.....ops l'ho scritta qui...ci accadrà qualcosa di terribile :-P

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Sono d'accordo con bolso. Se l'essere spiato porta alla totale, o almeno quasi totale prevenzione da rischi, posso anche accettare che qualcuno sappia quante volte vado a cagare al giorno.

Anonimo ha detto...

Faccio un esempio concreto. All'ingresso del paese in cui vivo vi è un cartello inquietante: "comune videosorvegliato".
Personalmente mi disturba un po' sapere che c'è qualcuno che mi controlla ogni volta che mi muovo. Però se questo contribuisce a diminuire la probabilità, ad esempio, di non trovarmi l'appartamento svaligiato al rientro dalle ferie, ritengo di poter rinunciare alla mia privacy.
Anche perchè viviamo in un sistema che non ti tutela assolutamente e se ti ritrovi con la casa svuotata dai ladri, devi ricomprarti tutto di tasca tua. Ed anche dover sottoscrivere una poliza assicurativa è un rinunciare ad una libertà e dare soldi a ladri peggiori (gli asssicuratori) di quelli che ti entrano in casa.
In sostanza, come criterio generale, ritengo che si possa rinunciare a qualcosa, se l'obiettivo è quello di ottenere qualcos'altro che si ritiene più importante.
E' sempre una questione di priorità e le priorità sono soggettive.

SOYUZ1968 ha detto...

Mi appello sempre alla possibilità di infrangere liberamente le leggi, se reputo queste ingiuste e se le ritengo non lesive della Libertà altrui.

SOYUZ1968 ha detto...

Beh...magari ti scaccoli sotto una telecamera e qualcuno potrebbe utilizzare il filmato per screditarti pubblicamente dicendo..."Bolso67 ama scaccolarsi"...a me potrebbe certamente accadere, poichè amo oltremodo scaccolarmi...

Anonimo ha detto...

Eh eh eh, non mi vergogno di scaccolarmi.....anzi, spesso faccio gestacci a vuoto consapevole che qualcuno mi stia spiando.

"Mi appello sempre alla possibilità di infrangere liberamente le leggi, se reputo queste ingiuste e se le ritengo non lesive della Libertà altrui."

Ti rispondo scherzosamente e senza voler innescare polemiche sterili: sembrano parole uscite dalla bocca di berlusca sul tema evasione fiscale, hi hi hi.

SOYUZ1968 ha detto...

Vero...su certe cose sono liberista :-P

Ho installato il sottofondo musicale sul mio blog ihihihihi

Anonimo ha detto...

Io sono MOLTO geloso della mia privacy, comunque il problema vero è l'uso che si fa delle informazioni e come la legge possa sorvegliarne la gestione.
Torna un vecchio interrogativo che già i latini si ponevano : qui custodes custodiet ?

Anonimo ha detto...

ad ogni modo ascoltare le conversazioni di tutta la gente è una di quelle palle ragazzi che non auguro a nessuno.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Be a me un po' piacerebbe :-D