09 maggio 2006

I cento passi di Peppino


Il nove Maggio è una data particolare. Correva l'anno 1978, ne sono passati ventotto.
Quel giorno venne scoperto in Via Caetani, a Roma, il cadavere di Aldo Moro.
L'incredibile clamore di quella vicenda che da settimane teneva in scacco l'Italia intera, oscurò completamente il valore di un altra morte, quella di un ragazzo che ebbe il coraggio di lottare contro la mafia, nel suo paese, Cinisi, nella sua terra, la Sicilia.

Giuseppe "Peppino" Impastato, classe 1948, per questo coraggio quel giorno morì con addosso sei kg. di tritolo.
Peppino in quei giorni era candidato per Democrazia Proletaria alle elezioni comunali del suo paese, i suoi concittadini lo votarono, ma lui era già morto.
In un primo momento si liquidò quell'episodio come un suicidio o un incidente avvenuto durante un tentativo di atto terroristico. Il tempo per una volta, ha reso giustizia.

Se volete conoscere qualcosa in più sulla vita di questo ragazzo guardatevi il bel film di Marco Tullio Giordana intitolato "I cento passi" o fate un salto sul sito internet sempre aggiornato, con il cuore, dai suoi amici.

Ennesima annotazione sulla pochezza dei nostri media. Oggi pochi minuti sono stati spesi per ricordare Aldo Moro, ancora meno per ricordare Peppino Impastato.
Che dire poi dei siti internet dei maggiori quotidiani Nazionali? Questi lo spazio per in link da cinque righe lo avrebbero invece...., andati sopra ora, proprio ora, sulla home page dei siti di Repubblica e del Corriere. C'è spazio per tutti, da Moggi agli areoplanini di carta, da Nicole Kidman che ama ancora il suo Tom, all'inchiesta sulle differenze tra lesbiche ed eterosessuali. C'è spazio per tutti, quasi tutti....complimenti.
Alla prossima

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Peppino = Coraggio: altre parole sarebbero banali.

SOYUZ1968 ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
SOYUZ1968 ha detto...

Come ho scritto nel mio blog, è il post che avrei voluto scrivere io, negli stessi termini e nei modi. Bravo Pianista!

Sulla campagna contro la Via Quattrocchi ho scritto a Basilio Rizzo la lettera che qui di seguito riporto

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Basilio.Rizzo@rcm.inet.it Basilio.Rizzo@comune.milano.it


Egregio Professor Rizzo,

sono ormai passati 16 anni da quando ho inziato a votarLa al Comune di Milano senza interruzione.

Dai mezzi di informazione sono venuto a conoscenza dell'atto, tanto arbitrario quanto strumentale perpetrato dalla Giunta uscente, di dedicare una strada del Comune di Milano a Fabrizio Quattrocchi, quel Fabrizio Quattrocchi recatosi in Iraq per discutibili motivi assolutamente personali e colà rapito e assassinato.

A quale titolo la Giunta Albertini ha deliberato sull'opportunità di denominare in quel modo quella strada, fermo restando che si dedicano strade a persone decedute che si sono particolarmente contraddistinte per il proprio impegno sociale, professionale, artistico, letterario, scientifico, culturale, politico e soprattutto decedute da almeno 10 anni, non solo per mano violenta, con le solite particolari eccezioni relative a personalità non comuni di reale e straordinario spessore?

Quali provvedimenti ostruzionistici, come Consigliere di opposizione e di buon senso, Lei ha intrapreso sull'argomento e quali proposte, a posteriori, Lei pensa di poter avanzare affinchè questa scelta, almeno inopportuna, possa essere ricusata?

Inoltre, sull'argomento in oggetto, io e il mio gruppo di amici abbiamo pensato di rivolgerci per chiarimenti ai singoli candidati che ciascuno voterà alle prossime elezioni amministrative comunali: cercate quindi di concertarvi in un serio sforzo comune.

RingraziandoLa in anticipo per la risposta e certo che, al solito, saprà guadagnarsi il voto che anche questa volta ho intenzione di accordarLe, porgo i miei più Cordiali Saluti.

(Lettera Firmata)

Il Pianista ha detto...

grazie soyuz1968, dedicare due righe accorate ad Impastato mi sembrava doveroso.

Puntuale la lettera a Rizzo, sono contento che avete accolto la proposta. Chiedere chiarimenti ai politici di riferimento è l'unico modo per farci sentire e,speriamo,ascoltare.

Anonimo ha detto...

grazie pianista, in tempi così bui è confortante ogni tanto vedere una lucina

Johnny ha detto...

Non conoscevo la storia di questo ragazzo. Sono questi i veri martiri di cui si dovrebbe parlare o dedicare una via

Compagno di pranzi e cene ha detto...

per Johnny che non conosceva la storia rinnovo l'invito di vedere "I cento passi", davvero un bellissimo film che racconta in modo a mio parere anche approfondito (se consideriamo che è un film di 2 ore) la storia di Peppino. fortunatamente anche se anni dopo la morte giustizia è stata fatta. Il boss contro cui principalmente peppino combatteva, Badalamenti, è stato processato e da non molto tempo mi pare che sia anche morto. Badalamenti abitava vicino a peppino, proprio a non più di 100 passi. Peppino è una delle tante coraggiose vittime della mafia, a lui bisognerebbe dedicare una via, non a 4 occhi!!!

SOYUZ1968 ha detto...

Peppino Impastato è un patrimonio morale di tutti gli Italiani, anche di quelli che non hanno mai votato per Democrazia Proletaria.

Però è assolutamente comprensibile il perchè Peppino Impastato ha scelto Democrazia proletaria per collocarsi, gli stessi motivi per cui io stesso ho votato Democrazia Proletaria finchè è esistita.