31 maggio 2006

Per grazia ricevuta

Il Presidente della Repubblica ha concesso la grazia a Ovidio Bompressi, condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio del commissario Calabresi, avvenuto il 17 Maggio 1972.
A mio avviso si tratta di un gesto che, ben motivato da ragioni di salute, va nella giusta direzione di una complessiva pacificazione di un periodo complesso e oscuro, oltre che terribile, della storia Italiana. Il delitto Calabresi è una tragica conseguenza della strage di piazza Fontana, della morte dell’anarchico Pinelli, ed è uno dei mattoni di quella tragica costruzione che fu la strategia della tensione, che attanagliò l’Italia per anni.

La vicenda giudiziaria che tra ribaltamenti e colpi di scena, portò alla definitiva sentenza di colpevolezza degli imputati Ovidio Bompressi (esecutore materiale), Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani (mandanti) non ha mai convinto, basandosi solo su indizi e sulla testimonianza, abbastanza fallace e contradditoria, del pentito Leonardo Marino, ed ha sempre lasciato il sospetto si una sentenza forzata sulla base di un vento politico da seguire. Diventò presto un caso politico.
Avendo fiducia nella giustizia bisogna riconoscere la piena legittimità della sentenza definitiva che è inevitabilmente da rispettare. Tuttavia il dibattito sulla colpevolezza dei tre continua da sempre in quanto le prove a carico erano praticamente inesistenti.

In buona sostanza dopo anni in cui le indagini brancolavano nel buio ecco comparire Leonardo Marino, ex militante di Lotta Continua, che nel 1988 si pente affermando che ad uccidere il commissario Calabresi sono stati lui(autista) e Bompressi(esecutore) mentre il mandante fu Adriano Sofri che avrebbe chiesto a Marino di compiere il delitto a Pisa al termine di un comizio.
I punti contradditori sono molti ma ve ne ricorderò,per non annoiare, solo un paio.

Diversi testimoni oculari dell'omicidio Calabresi dichiararono che al volante della 125 blu c'era una donna, con assoluta chiarezza. Francamente, come donna, il buon Marino non è che sembri molto plausibile.
Marino dichiarò, con molte rettifiche e smentite, di aver ricevuto mandato da Sofri, dopo un comizio a Pisa, ma non si ricordò particolari di quella giornata e fu smentito da numerosi testimoni. Nessuno lo vide parlare con Sofri, e risulta peraltro strana un’ investitura fatta come due chiacchere tra amici ad una festa.
Per la sentenza definitiva bastò la testimonianza di Marino e i tre furono condannati, in sostanza, sulla base di indizi. Questo è quanto.
Colpevoli o innocenti, errore giudiziario o sentenza forzata? Sofri mandante di omicidio o solo grande accusatore dalle pagine del suo gionale? Dubbi buoni per un avvincente dibattito sui misteri del BelPaese.
L’aspetto umanitario richiedeva una tempestiva grazia ed oggi si è arrivati alla condivisibile conclusione che non credo rappresenti un colpo di spugna di stampo politico, ma attenzione per le condizioni di salute e il giusto tentativo di rimargdinare definitivamente ferite sociali e politiche che durano da decenni. Bravi Mastella e Napolitano, ora sotto per Adriano Sofri e per tutti gli altri condannati meno famosi, che si trovano nelle stesse condizioni.

9 commenti:

SOYUZ1968 ha detto...

Era ora di chiudere questa pagina nebbiosa della Prima Repubblica...prendiamo atto che Pinelli è stato ucciso innocente in questura e Calabresi assassinato per vendetta in circostanze che non verranno mai chiarite.....con le stragi di stato impunite chiudiamo una triste pagina repubblicana, il cui insegnamento servirà per un futuro migliore......almeno questo, forse, sarà possibile.

Anonimo ha detto...

Tutto condivisibile: la giustizia non deve essere vendetta, il carcere non deve essere un lagher e ad una persona gravemente malata è giusto concedere la grazia.

Premesso che non credo che questo atto porrà fine alle polemiche sugli anni di piombo, strategia della tensione e "torbidità" varie di quest'italietta, debbo dire che sono argomenti sui quali trovo sempre dei "ma".

Oltre al problema della certezza della pena, che a volte il cittadino percepisce come qualcosa di aleatorio, esiste a monte almeno un altro "ma" che esemplificherò.

Mi domando: "ma....prima di graziare dei condannati o dare la semilibertà a personaggi come fioravanti, non sarebbe bene che non accadessero certi episodi?".

Quali episodi? Lo scoprirete più oltre, se già non ne siete a conoscenza. Altro che cirami o cirielli, sono questi i veri problemi della giustizia!

Lo stato, più che dare spiegazioni alla famiglia calabresi, dovrebbe darle a quel povero cristo vittima della giustizia, come il protagonista del pezzo che riporterò.

Anche nel caso che vado a citare c'entrano i pentiti: saranno attendibili? Spero di si....

Da "Repubblica.it" del 23 aprile 2006

"Taranto, condannato a 21 anni per l'omicidio di due ragazzi
Già scontata tre quarti della pena. A uccidere era stato un altro

Innocente per 16 anni in carcere
Processo riaperto grazie a 2 pentiti
Il tribunale gli ha dato ragione due giorni fa
ma è tornato libero solo ieri. "Chiederò 10 milioni"
di CRISTINA ZAGARIA

Domenico Morrone, condannato a 21 anni per omicidio, è stato assolto
TARANTO - "Prima di entrare in udienza mi facevo il segno della croce e mi ripetevo: "Questa volta capiranno che sono innocente". L'ho fatto per 16 anni. Ma ogni volta, anche se le prove erano a mio favore, i giudici del tribunale di Taranto le ignoravano. Non si schiodavano dalla loro teoria a senso unico: ero io l'assassino, il colpevole. Alla fine continuavo a farmi il segno della croce, ma non credevo più di riuscire a dimostrare la mia innocenza".
Oggi Domenico Morrone ha 42 anni. Un terzo della sua vita l'ha spesa dietro le sbarre. Ingiustamente. Lo avevano arrestato nel 1991 e condannato a 21 anni, perché, secondo l'accusa, aveva ucciso a colpi di pistola due ragazzini davanti a una scuola media di Taranto. Non era vero. E la verità è saltata fuori solo oggi. Grazie alle confessioni di due pentiti e ad una revisione del processo, la corte d'appello di Lecce l'ha assolto. "Formula piena", gioisce lui. "Per non aver commesso il fatto" specifica l'avvocato Maria Riccio, del foro di Genova.
Per il carcere ingiusto, ora, chiederà allo Stato un risarcimento tra gli 8 e i 12 milioni. Il tribunale gli ha dato ragione due giorni fa, ma Morrone è tornato libero solo ieri. "Venerdì, per l'ultima volta, sono stato contento di dormire in carcere con i miei amici, detenuti e poliziotti - dice Morrone - uomini che hanno capito la mia storia e mi hanno aiutato ad avere coraggio. Volevo festeggiare con loro. Avremmo voluto brindare a champagne, ma non è possibile portare alcolici in cella, così abbiamo brindato con il pensiero e con gli sguardi".
Secondo i giudici Morrone aveva ucciso per vendetta. Dopo un litigio con i ragazzi, l'allora ventisettenne fu ferito alle gambe. E per vendicarsi del litigio e del ferimento li aveva ammazzati. "La sua unica colpa - dice l'avvocato Riccio - è stata di essere un uomo onesto: sgridava spesso i ragazzini, perché rubavano i motorini. Era un po' come la voce della loro coscienza e per questo loro lo odiavano e in ospedale i parenti delle vittime indicarono subito lui come il colpevole". Ma a uccidere era stato un altro.
"Da ragazzo non ho mai preso nemmeno una multa. Il mio sogno era aprire una pescheria". Oggi fa l'operatore ecologico (tre anni fa ha ottenuto la semilibertà) a 600 euro al mese e si prende cura della madre ammalata. "La verità era sotto gli occhi di tutti - ripete - ma nessuno la voleva vedere. Oggi sono libero e sono felice. Però non è una felicità piena. Continuo a chiedermi perché nessuno mi ha mai creduto? Era tanto difficile ammettere di aver sbagliato? Mi hanno umiliato. Perché?".
Per due volte la Cassazione ha rinviato il processo alla corte di appello, perché Morrone aveva un alibi credibile, ma i giudici pugliesi hanno confermato la condanna. "Siamo riusciti a ottenere la revisione del processo perché abbiamo provato che l'assassino era un altro - spiegano l'avvocato Maria Riccio e il collega Claudio Defilippi - Due pentiti hanno rivelato che ad uccidere i ragazzi era stato un ragazzo del clan, Antonio Boccuni, per vendicare lo scippo che la madre aveva subito la mattina del delitto". Boccuni è già in carcere: condannato all'ergastolo per altri delitti."

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Bene con alcune "grazie" però non esageriamo. La sinistra non deve cadere nell'errore di essere troppo frivola su certe cose solo per differenziarsi con la destra. Grazia a Sofri e a tutti quelli che come lui sono dentro da parecchio senza nemmeno la sicurezza di essere colpevoli, ma credo siano pochi.

Anonimo ha detto...

Eccoci, come da copione, iniziano a uscire di galera i criminali rossi. Se questi erano presunti mandanti di una strage per mano di estremisti violenti di destra allora si meritavano l'ergastolo, invece siccime le brigate rosse da sempre sono state nell'ombra dei governi pre 2001, allora graziamoli.
Ma la giustizia non è uguale per tutti?
e perchè per tutti gli altri a cui è stata chiesta la grazia, non è stata data?
Vedrete come gli passerà velocemnte ora la malattia a Bompressi.

ps: io gli assassini dei miei cari li voglio vedere dentro.

Anonimo ha detto...

Sinceramente non condivido questo atto del Presidente della Repubblica: da un lato, infatti, la "grazia" non puo' essere considerata una "pillola del giorno dopo" che ponga rimedio ad incertezze giudiziarie; dall'altro, inoltre, non gradisco particolarmente questo clima politico trasversale (Sofri ha molti amici sia a destra sia a sinistra) che in questi anni ha martirizzato dei condannati dopo tre gradi di giudizio. Insomma, il tutto mi puzza di favore reso a dei vecchi amici ...

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Si non mi sono spiegato benissimo ieri sera (ero un po' affaticato) ma volevo dire anche io che non sono troppo d'accordo alla grazia. Nel caso di Sofri si perchè lui ha pagato e non siamo assolutamente sicuri (anzi...) che sia colpevole, però lui e pochi altri come ho già detto, ma che siano davvero pochi.

Anonimo ha detto...

Ma tutto ciò è una priorità ? E' una priorità l'amnistia ? Per me NO.
Non vorrei che sia il classico circuito mentale autoreferenziale che poi porta acqua e voti alla destra .....

Anonimo ha detto...

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