15 giugno 2006

Jack the ripper, caso chiuso?



Dalle nebbie di Whitechapel emerge una nuova teoria che potrebbe portare ad una breccia nel muro che dal 1888 avvolge il mistero del primo serial killer della storia, Jack lo Squartatore. Dai film, ai romanzi, a centinaia di documentari e indagini internazionali. Tutto questo ha accompagnato nel corso del XX secolo i tentativi di dare una risposta gli efferati delitti in cui persero la vita in rapida successione cinque prostitute dei bassifondi Londinesi. L’investigatore di Scotland Yard Fred Abberline, al tempo non riuscì a risolvere l’enigma e nel corso del tempo molti furono i sospettati, in considerazione anche della particolare efferata tecnica dell’assassino.
In rapida successione possiamo annoverare tra i sospettati sconosciuti chirurghi o macellai del quartiere ma anche gli illustri Oscar Wilde e addirittura la casa reale Inglese costretta a riparare uno scandalo familiare.
In tempi più moderni si sono cercate risposte aiutandosi con le tecnologie moderne che ovviamente, gli investigatori del tempo non possedevano.
Anche la famosa scrittrice Patricia Cornwell scrisse un saggio spiegando e motivando dettagliatamente una teoria importante, che accusa in modo circostanziato il famosissimo pittore Inglese, Walter Sickert.
Cercherò di essere breve, ma un riassunto dei fatti principali era doveroso.
La nuova teoria farebbe pensare che Jack in realtà fosse una donna. Considerando le modalità dei delitti la scoperta è rilevante e inaspettata.
La clamorosa rivelazione è motivata dalle analisi del Dna contenuto nei resti di saliva ancora presenti dietro i francobolli delle lettere che il serial killer inviò a Scotland Yard. Una nuova metodologia messa a punto dall'Università di Brisbane ha permesso di analizzare il dna delle lettere, vecchio di 118 anni e pervenire a questa straordinaria conclusione.
Difficile andare oltre ad una generica individuazione del sesso dell’assassino anche se questa ricerca si incastrerebbe con le vicende di Mary Parcey che fu sospettata e che, qualche tempo dopo i delitti dello Squartatore, uccise con modalità similiari la moglie dell'amante per finire poi condannata a morte.
Non manca una sorpresa con un personalissimo doveroso omaggio al mitico Gianluigi Bonelli. Lui aveva già capito tutto, senza Dna e senza tecniche rivoluzionarie. Leggetevi i numeri 410 “orrore” e 411 “il nemico senza volto” del grande Tex Willer e capirete…
Alla prossima

3 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Potrebbe anche essere. Di sicuro era una persona che conosceva l'anatomia umana perchè le ferite inferte alle vittime non erano dovuto dal caso. E se fossero state più di una persona? Una setta? Chissà...

Anonimo ha detto...

Bah, è come il mistero della morte di Tutankhamon: fino a l'anno scorso dicevano che era morto per una botta alla base del cranio, rivelata dai raggi x condotti sulla mummia nel '68. Ora, dopo la tac eseguita sul re fanciullo, sembra potersi escludere quest'ipotesi: certi misteri non avranno mai soluzione; io ho smesso di guardare programmi come enigma, perchè alla fina ti lasciano con ancor più domande di prima....sarà perchè nella vita avrei bisogno di qualche certezza, ma non ne posso più di misteri, intrighi e quant'altro.
Per non parlare di misteri come Ustica o la morte di Ilaria Alpi: quando ne parlano in tv, cambio canale! Altrimenti mi viene l'esaurimento.....che peraltro ho già.....

SOYUZ1968 ha detto...

Secondo me Jack Lo Squartatore è Lucianone Moggi.