13 giugno 2006

Proibire o educare?


Il professor Umberto Veronesi, che tra parentesi avrei visto molto bene come candidato e probabile sindaco a Milano dell’ l’Unione, si è schierato con la liberalizzazione delle droghe pesanti motivando questa proposta con il risultato che scaturisce da uno studio condotto dall'università di Zurigo.
Da questo studio emergerebbe che il programma Svizzero di somministrazione controllata di eroina, ha diminuito in dieci anni il numero dei neoconsumatori dell'82%. Secondo gli autori dello studio, si è dimostrata la mancanza della temuta, da chi contrasta il provvedimento, banalizzazione del consumo di eroina, con il rischio di usarla di più e aumentare i consumatori in quanto più facile procurarsela.

Personalmente ritengo il problema molto complesso ma credo fortemente, da un punto di vista pratico, ai risultati di questo trattamento.
Non credo che la proibizione sia un valido deterrente anzi, moltiplicando il valore delle droghe costringe i disperati che ne fanno uso a procurarsi il denaro con atti violenti e delinquenziali. Ovviamente, come avvenne negli USA ai tempi di Al Capone con gli alcolici, il proibizionismo alimenta il mercato nero in mano alla malavita organizzata.
E’ chiaro che si tratta di scelte difficili e controverse soprattutto in un paese come il nostro, ma si otterrebbero molteplici risultati positivi nella lotta alla tossicodipendenza e si assesterebbe un duro colpo alla criminalità.
Ci sono due strade come ha convenuto anche Veronesi: proibire o educare. La prima la sperimentiamo da sempre e i risultati non mi sembrano buoni. Forse un po’ di coraggio non farebbe male…ma mi rendo conto che uno Stato non deve affrontare il problema solo pragmaticamente ma anche moralmete. Per cui rendere legali sostanze che come effetto finale portano la morte di una persona, può non essere giudicato corretto. Giusto, ma la provocazione che nasce è...con l'alcool come la mettiamo?
Alla prossima

25 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli italiani scrocconi come sono comincerebbero a drogarsi solo per il fatto che la danno gratis.

Il Pianista ha detto...

effettivamente qesto è un risvolto che non avevo considerato.
Se poi facessero lo sconto tre x due, ci sarebbe il rischio di quelle file modello ipermercati con i "100 pezzi sottocosto".
Batture a parte non so, certo ci vorrebbe un popolo più maturo per portare avanti un progetto così grande con successo.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Io sono contro qualunque tipo di liberalizzione di sostanze che possono portare una persona alla morte. Metterei delle limitazioni anche sull'alcol ai giovani.
Niente droghe per nessuno e leggi severe per chi le vende, altrochè eroina gratis.
su certe cose non possiamo giocare...che giochino è: se la si proibisce la prendono forse legalizzandola non la prendono più?
E se accadesse il contrario? ma per favore...
Mi meraviglio di certe cose da un dottore di questo calibro

Anonimo ha detto...

Attenzione: Veronesi ha ripreso una proposta del ministro Ferrero, il quale non parla di liberalizzazione dell'eroina, ma di somministrazione controllata: c'è una bella differenza!

Ho sentito in tv uno dei responsabili di San Patrignano dire che il calo di tossicodipendenti in Elvezia (odio troppo quel paese per nominarlo, per questo uso il nome derivante dal popolo che lo abitava ai tempi dei romani...) non dipende dall'introduzione delle "stanze del buco", ma da altri fattori: non entro nel merito, non ne ho la competenza, mi limito a dire che ogni proposta mirante a risolvere il problema è gradita.

Sono "non contrario" alla liberalizzazione delle droghe leggere, se questo servisse a creare danno alla criminalità organizzata.

Comunque, sarebbe sempre bene evitare l'uso di certe sostanze, non foss'altro per dimostrare che di certe cazzate non si ha bisogno, che si può essere "qualcuno" anche senza fumare, bere o tirarsi canne. E lo dice uno che tra sigarette e birra, in passato, ha abusato parecchio....

SOYUZ1968 ha detto...

1. Eroina, Ecstasy, Cocaina, pastiglie e allucinogeni vari fanno male e lo sa anche Veronesi.

2. Chi le prende, se non ne può far a meno per dipendenza fisica o psichica, è meglio che le prenda sotto sorveglianza sanitaria per scongiurare pericoli di morte immmediata da overdose.

3. E' meglio che siano i medici a controllare la somministrazione, piuttosto che la criminalità organizzata.

4. In luoghi controllati c'è più facilità nell'esercitare una terapia psicologica che gli spacciatori non fanno.

5. E evidente il pesantissimo danno economico che verrebbe arrecato alla criminalità organizzata.

6.Non facciamone una questione ideologica, al pari delle crociate contro l'aborto, la procreazione assistita e le biotecnologie sulle cellule staminali embrionali dei kattolici reazionari.

7. Togliamoci dalla mente che "il drogato" è "di default" un reietto che merita di essere abbandonato a se stesso....o, più precisamente, abbandonato alla criminalità organizzata.

I benpensanti stanno a sinistra come a destra ma la destra, in più, utilizza in senso strumentale la contrarietà alle proposte sensate di quei pochi medici autorevoli, come Veronesi, che abbiamo in Italia.

Anche in questo caso cerchiamo di applicare il principio "di guardare il mondo con gli occhi dell'altro" per cercare di cambiare le cose in senso radicale, per non incancrenire le difficili situazioni preesistenti che possono trovare solo soluzioni migliorative.

Firmato: la vostra Cassandra che spesso parla al vento.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Non è questione di ben pensanti! Su certe cose non si ragiona da destra o da sinistra ma con la propria testa. Essere di sinistra non significa permettere quello che non è mai stato permesso, o almeno io non intendo essere di questo tipo di sinistra.
Guardo il mondo con gli occhi dell'altro e la cura per un drogato non è dargli la dose affinchè stia bene e affinchè il giorno dopo ne chieda una maggiore.
Secondo voi un tossicodipendente va dal medico a monitorare dosaggio e somministrazione della sostanza? forse nel paese dei balocchi, non in italia, il paese dove se viene dato un dito tutti si prendono il braccio.
Il modo per combattere la droga è legnare il commercio arrestando a tappeto gli spacciatori. facilissimo farlo se si vuole, sanno tutti dove trovarli quindi figurati se non lo sa la polizia.
Non vedo perchè un problema che si può risolvere almeno in parte (totalmente non si risolverebbe cmq) con mezzi legali bisogna non risolverlo.
Il dorgato non va abbandonato a se stesso, ma la cura giusta non è dargli la dose.
Terapia psicologica? Colloqui con i dottori? ma ragazzi...qui non si parla di uno che si è fumato una canna, ma di gente pronta a tutto pur di una dose. Avete mai avuto a che fare con una crisi di astinenza?

SOYUZ1968 ha detto...

La scelta è tra il morire e il non morire, ammettendo una possibile politica di recupero su chi non muore.

Ma se il punto è quello che non c'è nulla di male se un tossicodipendente muore, allora il problema è un altro.

La politica di limitazione e proibizionismo sull'alcool in Norvegia continua a mietere danni irreparabili e l'alcolismo è laggiù una piaga sociale....in Norvegia ho visto situazioni drammatiche da piaga sociale sul problema degli alcolisti: non aggiungiamo altri proibizionismi che non servono a nulla e generano altre nuove e inattese piaghe sociali. Ci sono certamente meno alcolisti in Italia per numero di abitanti che in Norvegia.

Se certe persone hanno problemi psichici e comportamentali per rifugiarsi nella droga e nell'alcool si dovrebbero recuperare, evitando di consegnarle ai vizi creati "de novo" e "de facto", direi imposti, dal proibizionismo: l'aumento dell'abuso di colle, solventi, psicofarmaci, neurolettici, antidepressivi per compensare gli effetti sul proibizionismo dell'alcool sono in agguato e i loro effetti saranno davvero socialmente devastanti, anche sulla sanità pubblica in generale....altro che la birra, il vino, il cicchettino, il bianchino, la canna e vari narghilè. Mi pare ovvio e ozioso rimarcare che se si passa da uno psichiatra-psicoterapeuta i danni sarebbero sicuramente più limitati.

Sì, il tossicodipendente va dal medico se è sicuro di non morire di overdose e la vicinanza di un medico facilita il distacco dalla dipendenza.

Guarda che il trattamento delle tossicodipendenze prevede già da ora anche l'indispensabile psicoterapia.

E la polizia non applica già le Leggi contro narcotraffico?

Evidentemente bisogna fare qualcosa di più, anche diminuendo il potere economico della criminalità per indebolirla e rendere più efficace l'azione delle forze dell'ordine.

Non è un discorso di destra e non è un discorso di sinistra, è ragionare con la propria testa e con una certa apertura mentale non pregiudiziale!

SOYUZ1968 ha detto...

Inoltre, l'attuale vigente Legge proibizionista sui derivati della cannabis e degli oppiacei frena l'attuazione e la ricerca clinica sullo studio di nuove terapie del dolore che stanno a cuore alla msggioranza degli autorevoli studiosi in medicina come Veronesi.

SOYUZ1968 ha detto...

Sì è roba da destra dire di inasprire le pene e il controllo di polizia, quando poi le finanziare di Tremonti tolgono anche la benzina alle gazzelle della polizia che non possono pattugliare il territorio. L'unico effetto che certi inasprimenti legislativi relativi alla sicurezza portano, è il controllo sociale e privato di tutti i cittadini, anche di quelli "per bene"....le ricadute sulla società dello stato di polizia le abbiamo viste con la legge Scelba e Reale.....tanti morti anche tra i lavoratori che scioperano!

SOYUZ1968 ha detto...

Mah...forse mi esprimo male io quando espongo un concetto....

vlaste ha detto...

Ieri su una tv locale parlavano delle parole di Ferrero e della stanza del buco; hanno chiamato un sacco di persone che hanno lavorato in varie comunità di recupero, dicendo, STRILLANDO che l'unica maniera per far smettere a un tossico di drogarsi è chiuderlo in comunità e impedirgli TOTALMENTE di drogarsi, anche con la forza. Più di una persona ha aggiunto "sono loro stessi che ce lo chiedono". Quindi a mio modesto parere si dovrebbe intervenire su due fronti: chiudere più ragazzi possibili in comunità di recupero e bloccare, arrestare, ammazzare quanti più spacciatori possibili.

vlaste ha detto...

Sulla liberalizzazione delle droghe pesanti sono contro. E anche di quelle leggere; probabilmente è una questione di cultura, di chiusura da questo punto di vista, ma non credo riuscirei a mettere sullo stesso piano una bottiglia di birra con una canna. Sono d'accordo sul fatto che proibire non serve ma... accettare di buon grado penso sarebbe peggio. Arrestiamo gli spacciatori, educhiamo i nostri figli, diamogli dei valori. E poi se qualche volta qualcuno si ubriaca o si fa una canna, non credo sia la fine del mondo.

Johnny ha detto...

Il proibizionismo non è mai servito a niente se non a peggiorare le cose, è un dato di fatto che, specilmente nei più giovani, se qualcosa è proibito allora merita di essere sperimentato.
Credo che sia stato frainteso quello che ha detto Veronesi, la sua proposta sul modello svizzero è molto più dettagliata del "vado dal dottore quando voglio e mi faccio sparare tutte le spade che voglio".
Inutile dire che per il 90% delle persone certa gente è solo un gruppo di drogati di merda per cui se muoiono o meno non cambia niente.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Non sono di quel 90% altrimenti non avrei fatto l'infermiere ma il poliziotto.
Quello che volevo dire io è quello che ha detto vlaste nel suo primo commento riportando quanto detto da persone che hanno lavorato in comunità di recupero. Queste cose le avevo già sentite di persona più volte.
Cmq vabbè la penso in maniera differente e non cambio idea.
Ci son delle cose che non si devono fare, chi le fa non deve essere ucciso (a parte che non ho mai detto una roba del genere) ma aiutato. Aiutato a non fare la cosa non a farla.

Il Pianista ha detto...

Le posizioni sono le più veriegate. In effetti può essere difficile immaginare che si può comprare eroina in farmacia, però i risultati in svizzera sono incredibili. -80% di drogati in dieci anni(e quelli che rimangono non sono i giovani), ovviamente meno microcriminalità di ch ruba per procurarsi l'eroina e sopratutto gambe tagliate definitivamente alla grande criminalità.
Certo che un tentativo del genere deve essere fatto con criteri precisi e grande responsabilità,

SOYUZ1968 ha detto...

Esatto Pianisra....ora a Zurigo, con la diminuzione dell'80% dell'uso di eroina, i centri rimasti aperti sono solo 3, perchè non ne servono di più, e si occupano di soli 280 tossicodipendenti che gravitano sul Cantone di Zurigo.

Il ministro Ferrero è un ex di DP e ciò si vede nella sua lungimiranza: ricordo benissimo nel 1985 che DP conduceva battaglie nel Consiglio Circoscrizionale dell'ex zona 11 per l'installazione dei distributori automatici pubblici di preservativi....ebbene, dopo 10 anni di battaglie contro i vari integralismi reazionari piccolo-borghesi, l'idea è stata poi, tardivamente, recepita......nel frattempo, quanti inutili morti per AIDS e altre malattie sessualmente trasmissibili!

SOYUZ1968 ha detto...

Il mondo è davvero malato se io stesso mi vedo costretto a difendere gli Svizzerotti....

Anonimo ha detto...

Non conosco le statistiche però non è che gli eroinomani in Svizzera sono diminuiti in quanto ultimamente sono più "in" altre sostanze (coca ed ecstasy)?

Credo comunque che in ogni società ci sarà sempre un numero "fisiologico" di persone che ama sconvolgersi. Gli effetti delle droghe sono ormai noti anche ad un bambino di due anni.

Preferirei che lo Stato rivolgesse i propri sforzi in difesa di persone che hanno ben altre disgrazie e che non se le sono cercate.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Condivido quanto detto da mauri. Bisogna anche tener conto che un tossicodipendente cmq poteva non diventarlo. Non crediate che siano tutte storie tipo film con il ragazzo perbene che si trova la vita stravolta da un evento drammatico si lascia andare nel tunnel della droga. Nel 99% dei casi il ragazzo è permale e per sua idiozia si lascia trasportare. Lo si aiuta cmq ci mancherebbe...ma a modo mio :D

SOYUZ1968 ha detto...

Compagno di Merende, avrai occasione di esercitare la tua formazione professionale anche nei reparti di psichiatria.....è difficile comprendere il disagio psichico se non lo si vede da vicino.....ne riparleremo quando avrai affrontato anche le patologie della sfera psichica...

SOYUZ1968 ha detto...

sul campo intendo....

Il Pianista ha detto...

senti, il compagno (che bello chiamarsi così, quando ci sarà il partito democratico come faremo?) ha a che fare con me tutti i giorni, quindi per quanto riguarda la sfera psichiatrica è già molto scafato.

vlaste ha detto...

Bah... ad esempio al compagnodimerende bisognerebbe proibirgli il cibo e la cocacola, dei quali egli abusa in modo sconsiderato... :D

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Vlaste questa me la paghi :-D
Mai stato in un reparto di psichiatria ma ti asicuro che per vedere pazienti psichiatrici non ce n'è bisogno, li trovi in ogni reparto di medicina.

Anonimo ha detto...

io, un malato di mente, lo vedo tutte le volte che mi guardo allo specchio.....