08 giugno 2006

Rai ahi ahi!


Domanda.
Perché la situazione dell’informazione in Italia è così disastrosa?
Ogni giorno non mancano esempi di servilismo al padrone di turno, si sudditanza politica, di disinformazione.
I quotidiani, anche quelli che considero i migliori, perché certi fogliacei non li voglio nemmeno annusare, lasciano trasparire una totale mancanza di voglia di fare vera informazione. E non sto parlando degli articoli di commento in cui comprensibilmente il giornalista scrive un suo punto di vista, ma parlo di notizie gravi o importanti, ma scomode, relegate in trafiletti o addirittura omesse, salvo lasciare le prime pagine ad avvenimenti buoni come narcotici di un popolo già groggy di per se.
Non parliamo poi dei telegiornali lottizzati dai partiti. Ovviamente gli stessi giornalisti il giorno prima servilissimi, si scagliano e azzannano la preda come tigri affamate il giorno dopo, magari a scandalo avvenuto o a potente decaduto.
Non scopro certo l’acqua calda ma ho la sensazione che in Italia la sensazione sia molto peggiore che in altri paesi liberi e moderni. Nessun paragone con Francia,Gran Bretagna o Germania e temo che l’elenco possa essere troppo lungo per un post.
Possibile che in Italia ci siamo ridotti a sapere certe verità solo dai comici come il mitico Beppe Grillo?
Tutto funziona alla rovescia.
Facciamo allora un primo passo nella direzione giusta e partiamo almeno da dove si può partire con un pochino di buona volontà. Partiamo da una riforma della RAI.
La RAI come vero servizio pubblico. Una riforma seria che ci regali almeno un canale di servizio senza la pubblicità che rimbambisce la gente e riempie le tasche dei soliti noti. La proposta può essere molto articolata ed è gia stata portata avanti da molti liberi pensatori, ma il succo è semplice.
Ovviamente bisognerebbe sganciare questa rete dal giogo dei partiti, togliere la pubblicità e preparare un palinsesto non più con l’incubo dell’audience ma con programmi meno costosi ma più di qualità. Sarebbe un gran bell’esempio, se poi gli Italopitechi continueranno a nutrirsi di grande fratello, peggio per loro.

Forza basta un solo canale, magari Raitre che è già sulla buona strada. Si può fare…
Alla prossima

20 commenti:

Anonimo ha detto...

i giornalisti sono tutti prezzolati, per quanto riguarda la rai, la tua idea sarebbe bella però già ora la rai è molto meglio di mediaset che fa solo programmi spazzatura.

Anonimo ha detto...

Negli anni ho maturato l'opinione che tutto sommato l'unico sistema per garantire pluralismo di informazione sia la tanto demonizzata lottizzazione ...

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Tanto tutto dipende dalla testa della gente. C'è chi reputa il tg4 come un telegiornale di informazione, paragonandolo al tg3...

Anonimo ha detto...

....penso che purtroppo abbia ragione il barone rosso.

Il Pianista ha detto...
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Il Pianista ha detto...

lasciamola pure lotizzata dai partiti, ma l'idea di un canale, e non è pretesa troppo grande, sganciato dall'assillo auditel in quanto senza spot pubblicitari, garantirebbe almeno una tv più sobria, meno spendacciona e moooolto più di qualità.
Sarebbe fantastico. solo documentari, programmi utili, inchieste, magari qualche ciclo di film di qualità, il tutto senza pubblicità. Se poi i programmi fossero visti da solo tre persone, il canale non ci perderebbe nulla non pagando la pubblicità e farebbe un vero servizio pubblico.

Anonimo ha detto...

Ma chi avrebbe convenienza a fare una rete del genere, a parte i pochissimi fruitori?

Il Pianista ha detto...

appunto non si tratta di convenienza, si parla di servizio pubblico come dovrebbe essere. Inoltre sarebbe un solo canale.

Anonimo ha detto...

Non si tratta di convenienza, quindi....non lo faranno mai!

Anonimo ha detto...

L'idea è molto bella, sono convinto che la guarderebbe un bel pò di gente al contrario di quello che si pensa, se ci fossere programmi interessanti e di cultura potrebbe avere molto successo.
Purtroppo questa nuova rete, probabilmente RaiTre, dovrebbe vivere solo con i soldi dello stato e del canone, e per comprare i diritti dei film o produrre documentari e inchieste non penso che bastino.
Dovrebbero quindi attingere dalle riserve degli altri 2 canali Rai che a loro volta dovrebbero incassare di più dalla pubblicità...

Anonimo ha detto...

Come fate a dire che è meglio la rai di mediaset?
Sulla rai fanno vedere film vecchi e stravecchi che mediaset a già mandato in visione.
Il calcio consiste nella coppa italia.
I quiz sono una copia mal riuscita di quelli di mediaset.
il cabaret è stra di parte.
Molto meglio mediaset con il tg5, prime visioni più interessanti, programmi per i giovani più belli, zelig, iene, cameracffè, luciglolo, striscia, la champions league, le moto.....tutta un altra tv!

Anonimo ha detto...

anonimo

con i programmi che hai citato attendo a non andare in overdose di cultura!

Compagno di pranzi e cene ha detto...

La massima cultura che si può trovare sulle reti mediaset sono i programmi di cecchi paone che però valgono un pelo di culo rispetto a quelli degli Angela.
Mediaset è piena di programmi per lobotomizzati in stile balli, balletti, ballotti, buone domeniche, de filippe con tronisti muscolosi etc etc. Di quelli menzionati da te salvo la champions, che però è fatta molto meglio da sky, e le iene (in parte). Lucignolo e striscia mamma mia...Per non parlare dei telegiornali...studio aperto e tg4 non sono telegiornali e il tg5 è una via di mezzo che sta sempre di più avvicinandosi agli altri due. Se ci aggiungiamo gli stacchi pubblicitari di 6 minuti ogni 20 di film...mamma che figata che è mediaset

Il Pianista ha detto...

condivido e appoggio i miei compagni mauri e compagno(mi sono incartato).
Inutile ripetere gli esempi, certo che se quello è l'elenco dei programmi migliori di Mediaset, si capisce perchè l'italiano è un popolo ormai narcotizzato dalla tv in stile lustrini e belle gambe inventata da Berlusconi più di venti anni fa.
Domanda per i mediasettisti anonimi. Per ogni dieci programmi di cultura, documentari, approfondimento sociale (vedi l'ottimo Report), medicina ecc
proposti dalla RAI, quanti ne fa Mediaset? Uno, due?. e non paragoniamo la storia proposta da raitre o perfino da minoli e dagli angela rispetto ai tentativi preconfezionati di Cecchi Paone. Per carità...
Un grosso errored ella Rai è stato proprio quello di rincorrere,per colpa dell'audence, mediaset e non viceversa, per cui anche su rai uno e rai due sono comparsi reality show e altra paccottiglia.
Urge una retromarcia

Il Pianista ha detto...

audence? deve essere un ballo pugliese.

condivido l'intervento di teo che ha analizzato la mia proposta. Credo però che eliminando varietà, super ospiti, dirette internazionali quiz a premi, si possa risparmiare il grosso dei soldi ed il canone potrebbe bastare.
La tv di qualità costa meno e considera che giornalisti e presentatori sono già sotto contratto quindi la loro utilizzazione non porta aggravio di costi. Contano più le idee che i milioni. Basta vedere la7 che con pochissimi soldi, e in certi casi si nota, riesce a sviluppare molti programmi di documentari e cultura.

Anonimo ha detto...

anonimo, ma 6 proprio un italiota!

Anonimo ha detto...

Per voi tutti carissini è in arrivo in tv un programmino appetitoso che si intitola: "80 nostalgia" uno speciale sugli anni ottanta, quelli del drive in, della disco dance, della inflazione a 2 cifre, della crescita straordinaria del debito pubblico, del caf e della nascita della televisione privata.
Lo stupendo big bang da cui è sgorgata tutta la merda in cui siamo immersi e non siamo ancora riusciti - qualcuno mi spiega perché? - a liberarci.
A magrissima consolazione oggi è giorno di ballottaggi.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

SONO INCAZZATO! E TUTTO QUESTO NON LO SOPPORTO PIU!!!!!!!

Anonimo ha detto...

VIVA LA RAI!!!!

La Gabanelli ha realizzato per Report un servizio (video, testo) sulla società di videofonini “3”, celebre per aver avuto come testimonial il prescritto Andreotti. Dopo aver visto la puntata, secondo la “3”, 18.000 persone hanno disdetto l’abbonamento e 35.000 persone hanno rinunciato a diventare clienti. Invece di confutare, di discutere, di spiegare i temi trattati nella trasmissione, la “3” ha chiesto un risarcimento alla Rai, e quindi agli italiani visto che la Rai è pubblica. Il risarcimento è di 137,5 milioni di euro.

Il servizio di Report sulla “3” riguardava il ritardo della sua quotazione in borsa e i suoi servizi a contenuto erotico.
La Rai non si è fatta per nulla intimidire e ha sottoscritto un contratto con la “3” per la distribuzione su videofonino della sua programmazione. Tra un porno autoprodotto e l’altro potremmo vedere “I fratelli Karamazov”, “I Promessi Sposi”, “La Piovra” e, ma questo non posso accettarlo, anche “Te la do io l’America” e “Te lo do io il Brasile”.
No! Tra tette e culi di casalinghe frustrate io non ci voglio finire e ho deciso di fare causa alla Rai per il doppio della “3”.

I gemelli GentiloniRutelli dormono?
La Rai ha venduto tutta, dico tutta, la programmazione delle tre reti rai disponibile on line per otto miserabili milioni di euro all'anno a una società che le fa causa?
Otto milioni per una programmazione che vale centinaia di milioni di euro e che si può vendere sul mercato internazionale?
Vorrei sapere il nome di chi ha deciso questo esproprio fatto ai nostri danni di trasmissioni pagate con il nostro canone.
Vorrei sapere chi ha fatto il prezzo.
Vorrei sapere tutti i retroscena.
Vorrei sapere se c’è un magistrato che vuole interessarsene.
Le trasmissioni della Rai sono dei cittadini italiani, non si svendono e soprattutto non si mescolano al porno fai da te.