La Finanziaria ed io

Questa volta mi dovete ringraziare. Dico a voi, lettori del blog. Oggi, il Pianista, ha avuto il classico colpo di genio che ha già partorito i suoi frutti. Andiamo con ordine.
Questa mattina mi son svegliato ponendomi la fatidica domanda. Perché la Montalcini si, e io no?
Un lampo mi ha attraversato illuminando il mattino. Ecco l’idea del secolo.
Mi sono travestito abilmente da vecchietto zoppo, balbettante e leggermente rincitrullito. Una folta barba bianca posticcia, una riccioluta parrucca,occhiali come fossi dietro ad una vasca dell’ acquario di Genova, un bastone del 1915 ed una protesi dentale pronta all’uso. Guardate che bel risultato nella foto, mentre marciavo su Roma attorniato dalle fans.
Con circospezione ma colto da un irrefrenabile fremito mi sono recato davanti a Palazzo Madama.
L‘emozione stava per cogliermi ma, dopo aver vomitato sul marciapiede, tra la sorpresa generale, mi sono fatto forza e sono penetrato nel Transatlantico. Nessuno mi ha al principio cagato. Evidentemente mi integravo benissimo con l’età media generale e potevo quindi passare inosservato. Ma io non volevo passare inosservato. Ad un certo punto dopo aver respinto le avance di una senatrice che avrà avuto ottanta e più anni, ho capito che il momento si era fatto propizio. Si stavano mettendo a punto gli ultimi ritocchi sulla finanziaria. Trattative febbrili. Era il mio momento, non potevo fallire.

Mi sono avvicinato al primo esponente del governo individuato da dietro quei cavolo di occhiali che mi impedivano la vista, e fingendo un rincoglionimento forse eccessivo, ho gentilmente fatto scivolare la dentiera viscida addosso allo sventurato.

Mugugni e visibile imbarazzo fino a che, ripresosi dallo schifo, l’illustrissimo si è degnato di chiedere “Ma lei chi è?”. Con noncuranza degna di James Bond ho risposto “ aurg, arf,ueeehh, swoosh, ashava…ore a vita”. Nessuno aveva compreso e una voce si alzò gridando con aria di scherno “ ah nonno, che parli come Prodi?”.
Dovetti ripetere più chiaramente almeno le ultime tre parole”…Senatore a vita”. La risposta non fu sorprendente “oohhhh”

Pandemonio, manco fossi un marziano. Vocio, crocchi, telefoni che squillavano. Ad un certo punto riesco a captare una frase pronunciata dal solito esponente governativo. “e’ un senatore a vita, non possiamo lasciarcelo sfuggire…come? Non so…aspetta un momento…senti nonno come hai detto che ti chiami?”
Risposi pronto. “Guglielmo Marconi”.
Il tizio riprese a parlare con l’interlocutore telefonico "si chiama Marconi..si, boh così ha detto Marconi, sarà amico di quell’altro…l’Argentino.”

Si stava per votare la finanziaria, ogni momento era buono, sapevo che non avrebbero perso altro tempo. Dopo pochi minuti giunsero altri esponenti del governo e con decisione ma senza farsi vedere dai senatori dell’opposizione, mi condussero in una stanza con un vellutato tavolo ovale nel centro.

In quei minuti successe di tutto. Loro, seduti attorno al tavolo, a discutere, litigare, lanciarsi oggetti di vario tipo, accoltellarsi. Credo che tre o quattro non ce l’abbiano fatta. Pazienza, e’ già pronto un rimpasto. Io in piedi in un angolo pronto a cogliere qualsiasi cosa, anche il volo delle mosche. Due frasi mi giunsero chiare. La prima “dategli una sedia al nonno, che se mi sta in piedi solo con il vento a favore…”.

La seconda, più importante era quella che volevo udire. “a vecchio, noi non abbiamo ben capito chi sei…Marconi…boh, però sei senatore a vita, e abbiamo una grande certezza. Ci serve il voto di tutti i Senatori a vita per far passare questa benedetta Finanziaria. Non possiamo perdere il tuo voto. Quindi…cosa vuoi? Niente fondi per la ricerca, quelli li abbiamo già concessi all’altra…la Montalbano.”

Era il mio momento. Sapevo cosa dire, e lo dissi.

“Sarò breve. Ritengo inopportuni i tagli previsti al fondo ferie peri i lettori del blog “Sogni e bisogni”. Non solo per l’immensa attività sociale del blog, ma anche perché, non agevolando i lettori contribuendo alle loro meritate vacanze, rischiate di pesare sul sistema sanitario nazionale. Pensate ai disagi di questi poveri uomini e donne che,dopo una lunga giornata di lavoro, si pongono davanti al PC per leggere le stronz…enh le pregevoli opere del Pianista. Problemi alla vista, alla schiena, emorroidi….”

Il discorso continuò per dieci minuti. Alla fine, questi marpioni accettarono le mie richieste, un milione di euro come contributo ferie 2007 per i miei lettori più fedeli. Non per tutti, non c’erano abbastanza soldi.

Ecco i fortunati che hanno superato lo sbarramento. Compagno di Merende, Rugbista Sudafricano, Bolso67, Soyuz1968, Serturner (credo abbiano capito male e si sono appuntati Tina Turner, non so cosa ti arriverà), Vlaste, Teo, Von Richtofen, Branda Time e Mauri. Mi dispiace per gli altri, non ci sono riuscito. Però non si sa mai, qualche cambiamentino alla finanziaria è sempre dietro l’angolo.

Ora conoscete la vera storia, e potrete comprendere tutte altre modifiche delle ultime ore. Chissà se Vespa ne parlerà questa sera....I ringraziamenti in separata sede.

Alla prossima