07 gennaio 2007

La testa si gira sempre dalla parte sbagliata.

Quando nelle chiacchere da bar ci si domanda perchè in Italia il degrado morale aumenta di giorno in giorno, perchè le persone per bene non riescono a farsi rispettare e sono troppo spesso costrette ad osservare ingiustizie o prevaricazioni, perchè nel nostro paese ognuno fa quello che vuole nuotando placidamente nella vasca dell'egoismo e dell'indifferenza, perchè in ogni settore i furbi hanno sempre la meglio, perchè le leggi sembrano fatte per essere rispettate solo dai polli, la risposta dovremmo cercarla dentro di noi e nelle azioni della piccola quotidianità dove per carità, gli eroi non servono, ma almeno uomini e donne in grado di trovare ogni tanto un guizzo per uscire dalla mediocre, finta, capsula nella quale siamo come ibernati.
Non è facile, ma l'onesto candore di un ragazzo down ancora una volta può essere da esempio, magari per la prossima occasione dato che questa volta il suo gesto non è stato seguito, dai cosidetti "normali".
Leggetevi questa notizia che ho ripreso fedelmente dal sito di Repubblica di oggi:
Roma - Un ragazzo mentalmente disabile ha sventato un borseggio ai danni di un anziana su un autobus romano. Ma non è stato ringraziato, anzi. Quando il malvivente, aiutato da 2 complici, gli ha sferrato un pugno al volto, insultandolo con uno "sporco down fatti gli affari tuoi", gli altri passeggeri dell'autobus hanno voltato lo sguardo e atteso la propria fermata. E' successo ieri ma la notizia si è diffusa solo oggi. A raccontare quanto avvenuto sull'automezzo in servizio sulla linea 40, è stato un giornalista che lavora al Ministero delle Politiche agricole, Marco Cappeddu, che era anche lui sull'autobus ed è apparentemente l'unico passeggero che ha tentato di fare qualcosa per venire in aiuto al ragazzo. Quando Cappeddu ha infatti chiesto all'autista di fermare l'autobus e di chiamare le forze dell'ordine, il conducente ha risposto che non era possibile e ha proseguito fino alla fermata successiva, dove sono scesi i malviventi. E Cappeddu ha aggiunto: "Nessun altro passeggero è intervenuto. Anzi, uno mi ha apostrofato in malo modo consigliandomi di farmi gli affari miei".
Appunto.
Alla prossima

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il coraggio se uno non l'ha non se lo può dare

Il Pianista ha detto...

Don Mauri?? si, ti ci vedo..uha,uha.

Non credo sia questuìione di coraggio, ma di indifferenza.
Del resto se il problema fosse il coraggio, in un autubus gremito, statisticamente almeno tre o quattro cuor di leone avrebbero dovuto esserci....

Anonimo ha detto...

Concordo con mauri: l'indifferenza, che forse è solo apparente, nasce dalla mancanza di coraggio.
Credo che se uno non temesse conseguenze negative, interverrebbe.

Posso raccontare un episodio: tanti anni fa (avevo 23 anni....) io il coraggio me lo son fatto venire: ho cercato, non da solo, ma ponendomi come avanguardia, di sedare un pestaggio tra extracomunitari.

Ci eravamo riusciti; peccato che gli indifferenti ivi presenti, una volta terminata la rissa, hanno deciso, dopo essere stati inerti per tutto il pestaggio, di intervenire tentando di linciare il personaggio (non certo un santo) che aveva massacrato di botte il suo "collega" (secondo me era un disputa tra spacciatori).

Risultato? Il bolso, per colpa del coraggio a scoppio ritardato di alcuni suoi connazionali, s'è beccato una ginocchita in faccia (da un italiota, non dall'extracomunitario) che gli ha procurato un occio nero (poco male) e 200.000 lire di occhiali da buttare (tante bestemmie).

Da allora ho deciso di farmi i cazzi miei.....

Pianista, una volta mi hai raccontato di quando il compagno di merende cercò di fermare il tizio che aveva scippato una donna.

Tuo fratello non ha mostrato certo indifferenza, e non gli è mancato il coraggio.

Ma tu lo hai cazziato per il rischio che aveva corso. E avevi ragione: fortunatamente non gli è successo nulla, ma se si fosse preso una coltellata tutti avremmo detto che avrebbe fatto meglio girare la testa dalla parte sbagliata.

Anonimo ha detto...

Incredibile, due malviventi che danno del Down a un ragazzo che altri avrebbero apostrofato come Mongoloide.

La terminologia utilizzata è "appropriata", perchè il ragazzo Down si è preso il pugno che un qualunque essere umano, coraggioso, con senso civico e senza anomalie cromosomiche, avrebbe potuto ricevere in quell'occasione.

E' evidente, quindi, che i veri mongoloidi erano i passeggeri e l'autista dell'autobus.

Paradossalmente, almeno in questo tragico frangente, non c'è stata la solita discriminazione e il diversamente abile ha ricevuto un trattamento certamente ruvido ma sicuramente non discriminatorio.

Vediamo se riuscite a cogliere la provocazione, soprattutto se paragonate il tutto con certi trattamenti umilianti, meno ruvidi ma ancor più discriminatori, che si consumano, subdolamente, ogni giorno sul lavoro, nella scuola e sulle strade ai danni dei diversamente abili.

Fermo restando, ovviamente, che non si devono alzare vigliaccamente le mani su nessuno, soprattutto se anziano, bambino o diversamente abile.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Girare la testa non è giusto, ma in certi casi forse conviene. Se si rispondesse in massa certa gente non avrebbe il coraggio di compiere porcherie di questo calibro, lo fanno perchè sanno che al max su un autobus pieno ci saranno un paio di Charles Bronson.

Anonimo ha detto...

Ma dai? quale coraggio? capirei se si trattasse se di uno scippo in una strada deserta dove ci sei solo tu, la vittima e il malvevente, ma su un autobus pieno di persone si tratta di grettezza d'animo di altissimo livello!

Per quanto riguarda il trattamento che viene riservato solitamente da tutti alle persone disabili o diversamente abili...è una questione di cultura, molti si sentono in dovere di provare compassione senza sapere neanche che problemi o peculiarità caratterizzano la persona che si trova loro di fornte.

Ma in questo paese la "cultura" (con tutte le accezioni possibili che si possono dare ad un concetto tanto vasto) è un privilgeio, o forse una SCELTA, di pochi.

Baci a tutti
Benni

Il Pianista ha detto...

in modo diverso avete ragione un po' tutti..però io non concordo in pieno con la teoria dell'ovvia mancanza di coraggio. Credo che l'esempio di mio fratello o della vostra rissa non sia aderente ad alcuni comportamenti ormai all'ordine del giorno. Sono cose diverse.
Ok non avere coraggio e calcolare le conseguenze, io non sono certo Van Damme anzi mi farei male da solo, però quando a pericolo terminato con i delinquenti scesi dall'autobus, il down e il giornalista vengono addirittura apostrofati per essere intervenuti, o quando l'autista (che non era stato minacciato e avrebbe potuto dare una sorta di allarme) si è affrettato ad aprire le porte, allora andiamo al di la della mancanza di coraggio.

Forse il down,nella sua ingenua limpidezza, ha agito nel modo umanamente più corretto, come non hanno fatto gli altri cinquanta.

Inoltre, come ha sottolineato Brandatime, se tutti avessero reagito, cinquanta contro tre....

Anonimo ha detto...

E daje con sta storia dei 1000 Romeni, che impazza sulla solita stampa nazifascista.

La notizia mi fa sorridere, visto che i signori delle destre hanno sempre parlato di centri di detenzione provvisoria, e non di casa circondariale (ovvero prigione), per gli immigrati extracomunitari senza permesso di soggiorno.

Ma dal 1 gennaio la Romania è parte integrante dell'Unione Europea e, quindi, la permanenza in un centro di detenzione provvisorio non ha alcuna base legale.

Anzi, se i Daci sono stati liberati soltanto oggi è stato commesso un abuso su un abuso preesistente perchè sono ormai trascorsi 7 giorni dal 1 gennaio.

Questa è la dimostrazione che i centri di detenzione provvisoria sono prigioni senza adeguato status di diritto, come è invece una vera prigione, e dovrebbero essere tutti chiusi come l'area di detenzione a Guantanamo: su questo argomento la penso esattamente come i partiti all'ala sinistra del Governo.

Il Pianista ha detto...

tutto vero soyuz però questa volta vorrei spezzare una lancia in testa al buon brandatime.
Penso che volesse solo evidenziare un problema non polemizzare sui centri d'accoglienza.

Comunque la Costituzione Europea garantisce nell'ambito della Comunità la libera circolazione dei LAVORATORI. (non dei borseggiatori o peggio). Credo valga per tutti quindi anche per i Rumeni.
In tal senso ammetto di non aver ben capito le notizie sui giornali riguardanti presunti processi di espulsione finiti nel nulla perchè i Rumeni dal 01/01 erano da considerarsi comunitari.
Se uno commette un reato, comunitario o no, non sarà espulso ma almeno processato e punito spero di si. Deve valere per il pianista per soyuz o per il Raducioiu di turno in egual misura.

Deve essere uno dei tanti buchi della orribile bossi/fini che ha penalizzato gli immigrati per bene, non garantendo sicurezza contro l'immigrazione clandestina e l'irregolarità.

Anonimo ha detto...

Gli extracomunitari, come gli Italiani, che si imbattono con il codice penale finiscono al gabbio.

Nei centri di detenzione temporanea ci dovrebbero essere soltanto quelli che non hanno permesso di soggiorno, ovvero che hanno aggirato la legge Bossi-Fini: per i Romeni la cosa costituiva reato fino al 31 dicembre 2006. Ripeto, se sono stati liberati solo oggi, è stato commesso un abuso per ingiustificabile detenzione.

Ah giusto, ci sono Rumeni che erano finiti in detenzione per immigrazione clandestina e Rumeni che, in odore di narcotraffico, giocano a calcio con stipendi faraonici mai finiti neppure in manette.

Certi giornali, i soliti, che mettono in prima pagina a caratteri cubitali neri un po' runici, e sapppiamo chi sono, scrivendo "1000 Rumeni Scarcerati", incitano solo all'odio etnico e razziale, sono in malafede e dimenticano, sapendo di dimenticare, che i Rumeni, come nuovi cittadini comunitari, non sono più vittime indifese di certe leggi nazifasciste di un nazista come Bossi e di un fascista come Fini.

Amen