05 aprile 2007

La società civile


Il Censis parla chiaro. Prendersi una casa in affitto, soprattutto se in una grande città del Nord come Milano, è quasi impossibile. Anche essendo single e avendo un buon lavoro. I giovani Italiani saranno anche mammoni ma se non possono trovare un lavoro stabile prima dei 30 anni e andare a vivere da soli gli costa, solo per la casa, più dello stipendio che guadagnano, appare chiaro che le cose si complicano.

Il dato è ancora più grave se pensiamo che vivere in affitto nel nostro paese è una scelta obbligata che riguarda principalmente le fasce più deboli della popolazione Le famiglie italiane che vivono attualmente in affitto, pari al 18,7% del totale contro una percentuale Europea che supera il 40%.

Secondo il rapporto i canoni di locazione nel periodo 1999-2006 hanno registrato un incremento medio del 107%, con punte del 112% nel centri con oltre 250mila abitanti e del 128% nelle grandi città. E infatti i prezzi di mercato in alcune grandi citta' italiane del Centronord risultano in linea o addirittura superiori a quelli di alcune citta' europee. Si paga in media 1.600 euro al mese per 100 mq nel centro di Roma e Milano, contro pensate solo 900 euro a Berlino. Il muro, per piangere, dovremmo averlo noi.
112%? Proprio come gli stipendi., no?


Incrociando il dato con quello dei redditi delle famiglia in affitto scopriamo il 76,4% ricade nella fascia al di sotto dei 20mila euro, il 20% tra i 20 e i 30 mila, mentre solo il 3,5% dichiara di avere un reddito familiare superiore ai 30mila euro.


Viva l’Italia che guarda al fururo e buona Pasqua.

Alla prossima

5 commenti:

Anonimo ha detto...

siete già tutti in vacanza ragazzi?
Qui a Berlino si che ci si diverte altro che Selvino.
Buona Pasqua Herren!

Anonimo ha detto...

Quella della casa, a mio avviso, è una delle emergenze VERE di questo paese, sicuramente tra le prime tre.
Il governo e l'Unione quindi raccolgano l'invito di Rutelli, facciano meno "politica politicante" e si occupino dei problemi tangibili dei cittadini.
Alla luce dei dati esposti dal pianista, aggiungo io, è chiaro che non è abolendo l'Ici che si fa qualcosa di socialmente utile ed equo.
Un mio suggerimento : un piano urgente e radicale di edilizia popolare e convenzionata a livello del "piano casa" di Fanfani dei primi anni '60, ed un altro radicale ed implacabile intervento di legalità nelle case popolari cacciando fuori tutti gli illegali e gli abusivi.
Piano però che deve essere direttamente fatto dal governo, lasciando fuori tutta quella pletora di enti inconcludenti, sprecasoldi, inutili e spesso anche nocivi che sono gli enti locali ( tutti da abolire ).

SOYUZ1968 ha detto...

Questa è la dimostrazione che la democrazia qui in Italia è solo di facciata e non effettiva.....non sarebbe ora di cambiare radicalmente le carte in tavola?

Johnny ha detto...

Quello della casa è un problema enorme e non credo le cose cambieranno in tempo per quando dovrò affrontare questa spesa.

Buona Pasqua

vlaste ha detto...

Una soluzione potrebbe essere andare a vivere appena fuori Milano, in zone vivibilissime (mezzi pubblici a parte) dove i prezzi delle case (almeno alla vendita) sono il 50%-70% inferiori anche alla stessa periferia.

Certo che una volta che avrò un posto a tempo indeterminato o cmq appena avrò la possibilità, cercherò di pagare un mutuo piuttosto che l'affitto...