Quando ero piccolo, a cavallo tra gli anni settanta e i pimi anni ottanta come tutti i giovinetti mi lasciavo abbagliare dai miti dello sport, per i quali romanticamente gioivo e alternamente mi disperavo nel seguire le loro imprese.
I beniamini ai quali ero, e rimango ancora oggi legato, hanno rappresentato molto per molti, ma ancora di più hanno dato spettacolo prima ancora che vincere.
Si chiamano Gianni Rivera, Jonh McEnroe, Francesco Moser e poi lui, Gilles Villeneuve.
Ieri correva il venticinquesimo anniversario della sua morte, in agguato implacabile e nascosta dopo quella traditrice curva a Zolder.
Mi ricordo il giorno dell'incidente come fosse oggi e non so nemmeno il perchè mi sia rimasto così impresso. Mi trovavo a passare il sabato pomeriggio dai nonni paterni e verso sera arrivò la notizia con le immagini di scarsa qualità di quel corpo riverso ai bordi della pista dopo un volo tremendo, dopo un inutile sorpasso al termine delle prove, forse dettato da un nervosismo e una tristezza crescente causati dal tradimento di Didier Pironi di qualche giorno prima.
Cosa significasse Gilles Villeneuve per l'automobilismo e per i sogni di un ragazzino di 9 anni, lo può esprimere meglio delle mie parole, il video che ho posizionato qui alla destra del blog e che potrete gustarvi, se lo vorrete. Il duello con Renè Arnoux è stato un episodio dei tanti che fa ancora oggi ricordare Gilles Villeneuve.
Alla prossima

5 commenti:
Ma ha senso dare la vita per lo spettacolo? Forse sì se una vita così può eternare.
Ma, altresì, ha senso guidare come Mansell???
Ok, valido pilota, decisamente spericolato , e quindi piacevole a vedersi, ma xchè è diventato un mito? Perchè è morto? Ma cosa ha vinto nella sua carriera (oltre a qualche titolo sulle motoslitte) ? Ma se lui è un mito, cosa si deve dire di un Senna, che ha vinto pure 3 titoli mondiali? Non sono mai riuscito a capire l'idolatrazione per un pilota che non si è mai dimostrato vincente e che al contrario si comportava come gli girava, incurante di quanto gli potesse venir detto dai box.
Pensa barolo che io non riesco a capire come si possa idolatrare non un pilota che non vince, ma un pilota in generale.
Non riesco nemmeno come si faccia a chiamare sportivo un automobilista.
L'80% nella formula1 è dato dalle prestazione della macchina. Tanto è vero che se la macchina non va anche il miglior pilota non vince.
Lo sport è fatto dall'uomo e non dalla macchina. Io di idolatrare una macchina non ci penso nemmeno.
Effettivamente gran bel duello quello nel video.
il mio voleva essere un ricordo di quello che, per un bambino di 9 anni quanti ne avevo il giorno della sua morte, poteva essere un mito.
Pilota vincente? E' chiaro che lui impostava la sua popolarità sul coraggio e la sregolatezza a discapito, come in tutti gli sport, di qualche vittoria calcolata.
Forse è proprio per questo è diventato importante e viene ricordato, del resto se non fosse morto, magari avrebbe vinto qualche mondiale. Proprio nell'anno della morte - 1981 - era il favorittissimo per il titolo e riguardo a sgarbi e ordini dai box...beh, l'aveva subito proprio lui nella gara precedente e dal compagno di squadra, Pironi. E lo aveva pagato caro.
Chissà se l'episodio può aver influito sul nervosimo che può aver provocato l'incidente....
Gilles non era coraggioso, era solo incosciente. Sicuramente era nervoso, ma le minigonne hanno fatto il resto: quella curva in Belgio si percorreva a 270 Km/h, invece che a 180: erano altri tempi: F1 spettacolare.....con 1 o 2 morti all'anno!
Allora amavo il canadese e consideravo la F1 il 2° sport più bello del mondo (il primo era il motociclismo di Kenny & Barry, l'ultimo buonanima).
E la Ferrari per me, da ragazzino, era un mito, forsè perchè sono modenese d'origine e mia nonna paterna portava quel cognome (parente? Non so...).
Poi ho imparato ad apezzare chi usa il cervello: i Lauda, i Prost.
Personalmente non idolatrato nessuno, nè nella politica, nè nella storia, tantomeno in cose "leggere" come lo sport o lo spettacolo.
E non capisco come si possa idolatrare una persona, per quante e tali qualità possa avere: siamo tutti mortali....
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