
...almeno un bed and breakfast potevano permetterselo.
In attesa della riforma che spero sia matura e ragionevole e afflitto dalla certezza che ne verranno molte altre di riforme, sono rassegnato a rimanere sul posto fino a 65 anni. Quando toccherà a me sarà come minimo quella la soglia. Nel mio morale questo è ben peggio di uno scalone.
Ad ogni modo dichiaro al mondo che se fosse per me....andrei in pensione domani stesso. Avrei così tante belle cosuccie di cui occuparmi. Altro che numeri, numeri numeri e fegato marcio.
Dite che è cosa ovvia?
Sapete amici, guardando e ascoltando molti sgangherati pazzi che sembra, e sottolineo sembra, trovino unica e massima soddisfazione nella ipercompetitività lavorativa, intrisi di apparenza partecipativa che si sostanzia più che altro in pippe, leccaculaggi, sgambetti ai colleghi, - piccole cosette da ominicchi insomma - e non certo in vera produttività sul lavoro dove ormai è più importante parlare e presenziare che essere e lavorare sul serio ma senza inutili fronzoli, ecco guardando e ascoltando questi signori dallo straordinario facile ma dalle enormi e furbesche pause...credo che questi possano essere più vincenti al lavoro che nella vita e che magari si augureranno di lavorare fino a ottanta e più anni con dentiera al seguito.
Io no!
Il lavoro nobilita l'uomo ma il dolce pensiero della pensione nobilita il Pianista.
Il lavoro nobilita l'uomo ma il dolce pensiero della pensione nobilita il Pianista.
Mancano ancora lustri e lustri? E lasciatemi sognare....
ps questo post è un puro sfogo egoistico ed estetico e non fa i conti con i conti dell'Inps. In fondo chi se ne Inpspippa
alla prossima
4 commenti:
Io inizierò a lavorare a gennaio all'età di 24 anni e 3 mesi. La pensione è lontana, molto molto lontana. Spero che si tenga conto che l'infermiere non è un lavoro d'ufficio e che quindi non mandino in pensione a 65 anni. posso assicurare che fare l'infermiere di reparto a quell'età è molto molto complicato
I personaggi che si considerano realizzati sul lavoro e gli dedicano la vita ( per fare arricchire il datore di lavoro ) sono semplicemente patetici.
Sono quelli che, il giorno in cui si pongono la fatidica domanda "a che scopo ?", sclerano.
Il mio limite pensionistico sembrerebbe 62 anni, spero regga !
Ma che senso ha poi che i padroni chiedano di alzare l'età pensionabile quando in qualsiasi azienda, se non sei uno yuppie rampante od un venditore, a 40 anni ti considerano già vecchio e da rottamare ?
Io dopo solo 4 anni di lavoro già sogno la pensione...se andiamo avanti così muoio prima di arrivare all'età giusta
Io ho sempre pensato che si lavora per vivere, non si vive per lavorare.
Anch'io, come il pianista, parlo egoisticamente: sarei volentirei in pensione da almeno 10 anni; se dovrò lavorare ancora 25 anni, beh, quasi quasi, spero di non arrivarci.....
La domanda "a che scopo ?", io me la pongo sulla vita in generale.
Ma questo è un altro discorso.
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