
Tra poche ore sarà il 25 Aprile.
In questi grami tempi sento ancora più forte il richiamo a commemorare quella che dovrebbe essere una festa di tutti gli italiani. Una data che racchiude un immenso significato nella parola libertà.
Il sangue versato da molti uomini e donne di ogni estrazione sociale e colore politico permette a noi oggi di essere quello che siamo Semplicemente questo.
Da noi, in Italia, la semplicità non è cosa troppo scontata.
Oggi, più di ieri, gli assalti narcotizzanti tesi a confondere le acque stanno ottenendo risultati devastanti.
Prima o poi riusciranno nei loro intenti. Le ultime vicende politiche, con le difficoltà della sinistra, hanno già consentito un levarsi di voci incredibili su fogliacci di vario genere.
Per loro è giunto il momento di pigiare sull’acceleratore.
Quella che dovrebbe essere una data condivisa nella memoria di tutti rischia di diventare un ricordo sbiadito, una realtà da cancellare dai libri di storia e viene utilizzata come arma ideologica ed elettorale. Fino a che nelle giovani generazioni verrà studiata a scuola con la stessa emozione delle guerre puniche.
Sembra incredibile ma siamo in Italia, dove nulla fa più indignare.
Diventa normale non vedere il sindaco di Milano alla manifestazione, in fondo deve prendersi una vacanza dalle fatiche dell’Expo.
Diventa normale avere un presidente del consiglio che mai si è degnato di presenziare una sola volta.
Diventano normali programmi televisivi, libri e articoli sui quotidiani, che gettano un’ombra confusa su un periodo tragico e fondamentale della nostra storia.
Diventa tutto normale tranne la normalità.
A chi su questo gioca e specula sulla incapacità del popolo, soprattutto più giovane, di approfondire e conoscere le proprie radici, io grido con forza vergognatevi, vergognatevi e ancora vergognatevi.
Domani sarò a Trieste, dove inizierò un buon periodo di vacanze. Mancherò alla manifestazione di Milano, ma sarò presente in piazza Unità D’Italia, dove spero si terrà la manifestazione locale.
Ad ogni buon conto vi saluto affettuosamente e corro ad affogare tra una trincea e una putizza.
Buon 25 Aprile u buon ponte a tutti voi, cari amici.
In questi grami tempi sento ancora più forte il richiamo a commemorare quella che dovrebbe essere una festa di tutti gli italiani. Una data che racchiude un immenso significato nella parola libertà.
Il sangue versato da molti uomini e donne di ogni estrazione sociale e colore politico permette a noi oggi di essere quello che siamo Semplicemente questo.
Da noi, in Italia, la semplicità non è cosa troppo scontata.
Oggi, più di ieri, gli assalti narcotizzanti tesi a confondere le acque stanno ottenendo risultati devastanti.
Prima o poi riusciranno nei loro intenti. Le ultime vicende politiche, con le difficoltà della sinistra, hanno già consentito un levarsi di voci incredibili su fogliacci di vario genere.
Per loro è giunto il momento di pigiare sull’acceleratore.
Quella che dovrebbe essere una data condivisa nella memoria di tutti rischia di diventare un ricordo sbiadito, una realtà da cancellare dai libri di storia e viene utilizzata come arma ideologica ed elettorale. Fino a che nelle giovani generazioni verrà studiata a scuola con la stessa emozione delle guerre puniche.
Sembra incredibile ma siamo in Italia, dove nulla fa più indignare.
Diventa normale non vedere il sindaco di Milano alla manifestazione, in fondo deve prendersi una vacanza dalle fatiche dell’Expo.
Diventa normale avere un presidente del consiglio che mai si è degnato di presenziare una sola volta.
Diventano normali programmi televisivi, libri e articoli sui quotidiani, che gettano un’ombra confusa su un periodo tragico e fondamentale della nostra storia.
Diventa tutto normale tranne la normalità.
A chi su questo gioca e specula sulla incapacità del popolo, soprattutto più giovane, di approfondire e conoscere le proprie radici, io grido con forza vergognatevi, vergognatevi e ancora vergognatevi.
Domani sarò a Trieste, dove inizierò un buon periodo di vacanze. Mancherò alla manifestazione di Milano, ma sarò presente in piazza Unità D’Italia, dove spero si terrà la manifestazione locale.
Ad ogni buon conto vi saluto affettuosamente e corro ad affogare tra una trincea e una putizza.
Buon 25 Aprile u buon ponte a tutti voi, cari amici.
Alla prossima
3 commenti:
bolso serio:
condivido il sentimento e mi commuove la foto del compagno Sandro; il giornale (o è stato libero? Cmq, non c'è differenza) è carta da kulo.
Anzi, meno!
bolso critico:
2 anni fa la moratti è stata fischiata: anche questo le dà una scusa, ovviamente strumentale, per pensare più all'expo che a suo padre partigiano (si, ma col golpista sogno...).
Infantilismo!
bolso faceto:
si, la putizza: solo perchè te l'ha consigliata la *****.
Espulso!
Mmmhhh vorrei commentare con un mio scambio di opinioni su You Tube con l'ignoto Compagno Griparbelli.
Commento un video con Mario Capanna come protagonista, invocandolo come salvatore della Sinistra, al seguente link http://www.youtube.com/watch?v=GTrPiBLr1Ik&feature=inbox
e il Compagno Griparbelli mi risponde, testualmente
"Invece ha preso per mano Alemanno, e non si sa dove i due vadano ("Bïsogna superare i vecchi steccati"- ha detto a Bari, come Pacciardi disse ai camerati, al tempo del primo centro sinistra).
Caro compagno Soyuz, io non supero un bel niente, mi tengo caro il 25 aprile, comunisti italiani compresi amendoliani e ingraiani che fossero, soprattutto di fronte a questa destra sovversiva, analfabeta e reazionaria e buon viaggio a chi se ne vuole andare".
La mia replica è stata più prolissa dei 500 caratteri concessi da You Tube, pertanto gli ho risposto privatamente nel seguente modo:
"Ho letto il tuo commento sul video di Capanna, in cui hai riportato la notizia, vera, che Capanna non avrebbe nulla in contrario a vedere Alemanno Sindaco di Roma: mi riservo di verificare ulteriori approfondimenti sul caso.
Ti dirò, io ho avuto il mio periodo di attività politica, iniziando proprio dal piccolo partito delle grandi ragioni di cui Mario Capanna era segretario. In quel contesto mi sono fatto l'idea che i personaggi più pericolosi per la Democrazia del guardare avanti sono proprio i cosiddetti "moderati" centristi e non i fascisti.
Dietro la parola "moderato" si cela il più subdolo germe della conservazione con, in più, l'operazione distruttiva nei confronti delle tensioni progettuali di reale cambiamento.
E' gente come Rutelli, Veltroni o il Bertinotti di palazzo che hanno rovinato la Sinistra, con la rincorsa a un moderatismo che non ha neppure le basi di un pensiero con radici solide nella Storia delle lotte di Liberazione dell'Umanità.
Ai fascisti riconosco una cosa importante: partono da un'ideologia e, proprio perchè un'ideologia gli appartiene, sono ben individuabili e facilmente affrontabili nella contrapposizione anche solo dialettica.
Mi tengo anche io ben stretto il 25 aprile, perchè seguo quello che Capanna mi ha insegnato sull'importanza della memoria storica, mi tengo stretto anche gente come Ingrao, pur non dimenticando l'edulcorazione del compromesso storico berlingueriano in cui è miserevolmente caduto.
Ho sempre seguito Capanna, pur non condividendo il suo impegno degli ultimi anni nella parzialità degli OGM, e sono convinto, senza avere ancora in mano un approfondimento, che le parole su Alemanno hanno in sè qualcosa che va oltre le proteste scandalizzate di gente inutile come Rutelli e Pezzotta.
E quando si abbraccia l'inganno neocentrista buttando nel cesso la tradizione Socialista, dopo aver abbracciato l'inganno dell'Unione Sovietica e dopo aver consegnato il Partito Socialista al Craxismo per vanificare 100 anni di Lotte dei Lavoratori allo scopo di eliminare frammezzi nel rapporto con la Democrazia Cristiana, i Cittadini si disorientano e individuano i partiti padronali come gli unici che possono tutelare i lavoratori.
Io, e ritengo anche Capanna, resto Demoproletario: guardo alle esperienze di cambiamento che vogliono superare gli steccati della conservazione, tenendo ben presente cos'è stato il fascismo ma non dimenticando che, nell'orgia attuale dell'indifferenziazione, fascismi ben più attrezzati nella globalizzazione, di quanto possa essere quello di Mussolini, stanno prepotentemente uscendo fuori con il capitalismo straccione all'italiana che può far leva sulla xenofobia inquadrata nell'inquietante quadro delle lotte tra poveri, progettato ad arte dal padronato pezzente.
Alla fine Capanna non si mette in contrasto con quello che ha sempre, leninisticamente, affermato: "Che le contraddizioni diventino insostenibili affichè sia possibile cambiare tutto".
A questo punto, al di là della riconquista delle Libertà Democratiche, aspetto fondante se guardiamo al passato ma minimalista se vogliamo guardare al futuro, devo acriticamente ringraziare il Partito Comunista Italiano oppure la Resistenza che, di concerto, ci hanno consegnato 63 anni di Democrazie Cristiane?"
I fascismi moderni sono molto più pericolosi dell'originale: per loro le libertà democratiche "de facto" non sono un ostacolo ai loro disegni, perchè sanno manipolarle a loro uso ed abuso, mostrandosi sempre con le mani pulite.
Siamo nel XXI secolo, chi ha memoria storica sa cosa è stato Mussolini e, proprio per questo motivo, sa anche che nuvole nere all'orizzonte si preparano a vomitare una violenta pioggia di ben più fetida merda soprattutto su chi non ha l'ombrello".
Purtroppo il 25 aprile è diventato solo un giorno in cui si sta a casa da scuola o da lavoro
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