L'effetto benefico delle ferie è già sbiadito inesorabilmente.
Questa non è una novità.
Pensavo di tornare agli scritti sul blog raccontandovi della mia splendida vacanza triestina, dove mi sono divertito più dell'immaginato e dove ho potuto respirare l'aria di una città che, molti di voi già sapranno, amo in modo particolare. La trovo bellissima, infatti è poco battuta dai turisti. Strano io o strani loro?
Pensavo, ma mi sbagliavo.
Già nel territorio Tergesteo gli echi dei tassisti plaudenti che hanno colonizzato il Campidoglio o i kilometrici speciali sullo stupro di Roma più struggenti ed esplicativi degli approfondimenti post 11 settembre, mi hanno fatto salire la pressione. Ero in buona compagnia, ho notato anche le sagome di Joyce e Svevo visibilmente innervosite.
Nella bergamasca ho poi potuto bagnarmi nelle acque del Serio in modo da ripristinare la Padanità perduta. La pressione non è scesa, si scatenava infatti la feroce polemica sulle dichiarazioni dei redditi in bella vista.
Torno a Milano e giusto una pausa con un fortunato Derby, che eccomi propiettato nella grigia normalità. Ma no, si è andati oltre.
Ascoltare infatti il Presidente della Camera confondere una bandiera bruciata con un feroce assassinio, anzi la bandiera per il nostro è portatrice dei ben peggiore gravità, non è roba da tutti i giorni.
Notare che ora Roma è splendida e ci si può mangiare per terra , che frettolosamente l'omicidio sotto l'Arena lascia il posto nelle cronache a tette, culi sole e mare, di cui i prossimi cinque anni saranno zeppi, la pressione la fa esplodere.
La narcotizzazione sta per giungere al suo termine....con pieno successo. Viva l'Italia!
Questo, mi duole affermarlo, avviene non solo per colpa della solita stampa di regime, non solo per colpa di fogliacci o telegiornalacci da avanspettacolo, ma anche per l'effetto boomerang causato da eroi del nostro tempo che, partiti con ottime intenzioni, stanno ora perdendo la spinta propulsiva incastrandosi come in una ragnatela, e mi sembra non sappiano bene dove andare a parare. Coinvolgere tutto e tutti nello schifo, facendo credere all'Italiano che tutto è marcio senza distinzione è operazione che ha un retrogusto demagogico e populista. Se alle ottime intenzioni e rivendicazioni tese ad aprire gli occhi su tematiche precise e sacrosante denunce, come spesso avvenuto in passato, si lascia spazio al"facciamo di tutta l'erba un fascio" oltre che fare un favore al fascio quello vero o a posticciocriniti in età da pensione, non si rende un buon servizio al paese e gli Italiani invece di aprire gli occhi, tenderanno per repulsione a chiuderli definitivamente.
Ogni riferimento a Grilli più o meno parlanti non è assolutamente casuale.
Alla prossima
4 commenti:
Quando però vedi la puntata di report di domenica scorsa (veltroni & palazzinari) o leggi il post di oggi sul blog di Di Pietro (gentiloni & mediaset), è difficile non essere attratti dalle sirene grilliste...
Ovviamente Di Pietro non è senza peccato, essendo ancora ministro in carica.
Ma almeno non inciucia.
Vedi io contesto proprio questo. Non bisogna cercare chi è senza peccato (se per peccato intendiamo anche venialità), altrimenti si fa come Grillo che facendo di tutta l'erba un fascio, non distingue mai nulla.
Questo porta ad una confusione repulsiva verso tutto e tutti che però è un gran minestrone dove a sguazzarci sono i peccatori quelli veri o quelli che dietro al paravento dell'antipolitica soffiano sul fuoco per arricare ai loro scopi.
Non credo che sia questo a cui il Grillo originale delle sacrosante battaglia, per la libertà di stampa ad esempio, volesse arrivare.
La casta c'è e si vede. Chi è sveglio lo sapeva da 40 anni chi è meno sveglio ha avuto bisogno dei grilli e dei stella. Bene.
Ora vorrei un passo avanti di tutti che sostituisse i fatti alle parole anche perchè in Italia ci sono caste forse peggiori della politica.
Grillo sta esagerando in questo senso secondo me. Finchè faceva il comico poteva attaccare tutti con parolacce e battute tanto era comico. Da un paio d'anni ha deciso di fare un passo in più, non entrando in politica, ma mettendosi a metà strada tra essa e la vita di comico da teatro. Il linguaggio, i termini e i modi si devono adattare. Non è una questione di non essere ingessato, ci sono modi per farlo. Insultare il presidente della repubblica non è certo quello giusto, anche perchè come puoi dopo chiedere il rispetto delle istituzioni ai bossi di turno quando invece elogi il grillo.
Dire che veronesi dice balle sull'inquinamento del rigassificatore è una cosa che si può dire e che si hanno le prove è giusto dire, ma per mettere in cattiva luce il medico milanese grillo ha esagerato, cercando di far passare la sua fondazione per una congrega che riceve regalie da chissà chi e da chissà dove. Così la gente che ascolta inizia magari a paragonarlo ai Marcelletti di turno. Qui casca l'errore. Certo, Veronesi riceve soldi (che si chiamano donazioni) da parecchia gente, e con questo? E' la normalità per fondazioni sanitarie pubbliche. Cercare vili collegamenti non mi piace affatto.
X pianista:
certo, le caste maggiori sono, in ordine crescente, confindustria, vaticano e banche.
Ma la politica, quasi tutta, è funzionale a chi sta sopra, non a chi sta sotto.
X cdm:
per favore, non facciamo confusione tra termovalorizzatore (che poi è un inceneritore) e rigassificatore.
Agli insulti, di solito, si risponde con la querela; se non si risponde, delle 2 l'una: o si è "superiori", o nelle accuse c'è del vero...
Posta un commento