24 luglio 2008

Biglietti prego!


Quando ho saputo che il comune di Milano e ATM avrebbero sperimentato su alcune linee di superficie il controllore fisso nelle ore serali, una sorta di bigliettaio dei vecchi tempi che tanta nostalgia provoca nei milanesi, ho preteso che le sperimentazioni partissero dalle linee utili a me. Quelle che passano sotto casa mia e mi collegano al Duomo o anche più in là. E che cavolo – vero Mauri – potevo essere tagliato fuori?
Ovviamente no, eccomi accontentato.
Il provvedimento utile ad incrementare la sicurezza sui mezzi ed a combattere il portoghesismo serale e più in generale a rendere i mezzi più vivibili è stato dunque visionato dal sottoscritto per due sere di fila delle linee 73 e 27. Orario variabile tra le 21.00 e le 22.00.
In cosa consiste?
Bisognerebbe chiederlo ai controllori che si sono comportati in maniera ben differente nelle due serate.
La prima volta sul tram era presente un omino minuscolo e anzianotto dotato di macchinetta elettronica che procedeva in questo modo.
Sale a ragazza, il Pianista pollo, il bravo signore o la vecchietta? “biglietto pregooo…”controllando con vigore il tagliando con la macchinetta.

Sale il nerboruto, che fosse colorato o meno poco importa, ed il nostro si girava allegramente dall’altra arte fingendo una colica renale, per non dover nemmeno fare la fatica di chiedere.
E non che il nerboruto fosse un pazzo o avesse l'aria da delinquente. Probabilmente era anche munito di biglietto, ma è stato giudicato a vista troppo possente dal controllore. Meglio evitare.
Ridicolo. A che serve lanciare proclami se poi l’attività viene svolta in questo modo?

Non viene certo da prendersela con il lavoratore però. In fondo tiene famiglia ed è un impiegato mica è Rambo. Meglio non correre rischi e non fare gli eroi. Ad ogni modo rimane la realtà. Se il controllore è impaurito gli accompagnino un vigile.

Il secondo giorno sull’autobus le cose sono andate meglio. La faccenda era seria. Intanto i controllori erano in due, un uomo e una donna e potevano seguire bene il flusso. Si sono piazzati davanti alle porte chiedendo al personaggio che stava per salire il titolo di viaggio. Il tono quasi paterno era del tipo. “non hai il biglietto, stai direttamente giù così eviti guai…”.
Nell’ottica di una vivibilità migliore dei mezzi il provvedimento mi sembra positivo. Fornisce un senso di ordine, quantomeno chi è privo di biglietto se ne sta giù rendendo più ampio lo spazio per chi sta su. (perfetto italiese)
Se ci fossero i soldi ed il personale per rendere fissa la cosa su tutte le vetture a tutte le ore del giorno – obbiettivo irraggiungibile – si vedrebbero buoni risultati. Il portoghesismo sui mezzi di superficie sarebbe quasi un ricordo.
Dico “quasi” perché nella Milano di oggi può accadere di tutto, anche che il bigliettaio venga pestato e spedito lui giù dalla vettura. Almeno su certe linee degradate che infatti non sono oggetto di sperimentazione. Quindi sperare nel meglio è impossibile pur dando il meglio.
Ad ogni modo il meglio non verrà nemmeno dato e il tutto rimarrà limitato ad una sperimentazione estiva su quattro o cinque linee, tanto per far qualcosa. Forse non ci sono i mezzi per fare di più o forse non si vuole.

Maliziosamente, ma no troppo, i e vi chiedo…il comune e l’Atm preferiscono spendere ingenti energie e soldi per avere i tram lindi e sicuri con il controllore fisso oppure continuare sulla strada di questi decenni cioè lasciare qualche squadriglia di controllori sguinzagliata per la città, quindi con meno personale coinvolto e minori spese, ed incassare un gruzzoletto giornaliero dalle multe?
Io la risposta credo di saperla.

Alla prossima

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"I controllori del metrò di Berlino".....

barolo66 ha detto...

E se Atm assumesse personale palestrato? A parte tutto, mettere controllori fissi su ogni mezzo credo vorrebbe dire assumere migliaia di persone... e non credo che Atm abbia i fondi necessari pre stipendiare così tanta gente (a meno di portare il biglietto a 5 euro a corsa)

Mister Le Marche ha detto...

Io lo vado dicendo da anni... il biglietto sul trasporto pubblico non ha senso. Sono più le spese di emissione, distribuzione e controllo che i guadagni. Si generano meccanismi da free-rider (o portoghese) e comunque ripianano i costi per non più del 15-20%. A questo punto, più mezzi, nessun biglietto e lieve (lievissimo, perché diviso tra tutti i cittadini) aumento delle tasse (o taglio delle spese inutili, tipo la congerie di impiegati amministrativi presenti in tutte le municipalizzate).

In questo modo, che prendi o non prendi il bus, intanto il biglietto l'hai già pagato, poi vedi tu.
E chi lavora con l'auto? Avrà la strada più sgombra.
E chi non è residente? Se viene in città porta soldi, quindi ponti d'oro.

E oltretutto, bada, meno manutenzione delle strade (meno auto, meno usura), meno incidenti stradali (quindi meno spesa sociale, dovuta a infortuni, ospedali, cassa malattia INPS, infermità, invalidità ecc.), meno inquinamento (vedi sopra)... hai voglia se ci rientri nei costi.

Mi piace sto blog. Complimenti.
Angelo