09 febbraio, Ore 20.20 Eluana è morta pochi minuti fa.
Speriamo che ora cali definitivamente il silenzio, dignitoso e rispettoso, per un paese troppe volte poco dignitoso e rispettoso.
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Io sono fondalmente laico e, spero, dotato di buon senso. Sicuramente porto con me un'idea di libertà come valore assoluto e fondamentale che si interseca con il rispetto totale delle leggi. Leggi che devono a loro volta garantire la libertà di scelta e la sana convivenza civile a tutela soprattutto dei più deboli. Probabilmente molti vaticanizi sostenitori che su tutto vogliono decidere ed indirizzare, pensando forse di essere persone migliori in quanto credenti, non hanno la mia stessa idea di libertà.
Sul caso di Eluana potete quindi capire come la posso pensare.
Un paese serio avrebbe da tempo una buona legge sul testamento biologico che lasci scelta ampia ad ognuno di poter decidere secondo coscienza. Non è corretto imporre una visione pensando sia la più giusta. Lo stato, laico, deve però garantire tutti.
Per il resto trovo clamoroso, in senso negativo, che si continui a parlare da settimane di questo caso, trovo vergognoso lo stuolo di voci cinguettanti che straparlano a sproposito. Il silenzio ed il ed il rispetto sarebbero stati la cosa migliore. Una buona legge la seconda cosa migliore. Ma una legge non c'è e non può essere sostituita da un decretino urgente fatto sotto la spinta di chissà chi o chissà cosa.
Per fortuna c'è il solito omino ipercrinito posticciamente che ci ricorda quanto la costituzione italiana sia simil stalinista. In attesa di smentite, battute, commenti e le altre solite amenità prendiamoci anche questa.
In fondo siamo in Italia.
alla prossima
24 commenti:
Ho già detto sulla Costituzione Italiana che è un patto condiviso per garantire pari dignità alle componenti culturali che hanno contribuito a liberare l'Italia dalla dittatura fascista e dall'invasione nazista, evitandoci più umilianti sanzioni dalle potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale.
Si concede ai kattolici di vedere sancita una qualche influenza del cristianesimo romano sulla società italiana, si concede ai liberali l'inviolabilità della proprietà privata, si concede ai Socialisti una formale negazione dell'esistenza di una religione di Stato e si concede ai Comunisti un indirizzo socio-economico teso a superare le differenze e le disuguaglianze.
Come la Costituzione Sovietica, e questo è un parallelismo reale, si ricorda che gli uomini e le donne sono uguali, che le differenze di censo, di razza e di religione non sono motivo per sentirsi cittadini "diversi".
Per diletto, mi sono letto la Costituzione Norvegese: è molto diversa dalla Costituzione Italiana, non parla di uguaglianza, di libertà religiosa e di espressione, di titoli nobiliari aboliti o di divieti sulla ricostituzione di partiti più o meno fascisti.
La differenza è sostanziale: in Norvegia non è necessario puntualizzare ovvietà che dovrebbero essere acquisite in una Società evoluta e civilizzata, in cui, magari, i nobili e re ci sono ma prendono l'autobus come un qualunque cittadino, mentre l'elevata scolarizzazione evita certamente derive fascisteggianti, che non potrebbero mai attecchire.
Poichè l'Italia è un paese incivile, con anse di palese medioevalità, più o meno clericali e più o meno barbariche, intrise di bovina ignoranza televisiva, questa Costituzione, forse anche ridicola per un paese che si dovrebbe dire civile, è la legge fondamentale che tutela davvero tutti, compreso il sottoscritto.
Di solito i temi che trattiamo sono molto diversi ma casi come quello di Eluana accomunano tutti. Ti rimando ad un mio articolo della scorsa settimana, non per l'articolo in sè, ma per alcuni commenti.
http://www.dueminutiotre.com/2009/02/riposi-in-pace.html
E' vero, su certe questioni siamo un paese incivile e medievale.
E, rispetto al tempo, non siamo nemmeno dotati di cotta metallica per ripararci il culo, scusate la volgarità.
Domani alle 18.30 presidio in centro del PD in difesa della Costituzione Stalinista. Qualcuno vuole esserci?
Non ci sarò.....Niente manifestazione con chi, nel precedente governo, non ha votato le leggi per le libere scelte, cedendo ai ricatti del vaticano e delle onnipresenti Binetti.
Sorge il dubbio, giustificato, che quelli del PD voterebbero, ora, le leggi sull'ampliamento delle libertà personali perchè al governo c'è Berlusconi.
La Costituzione si difende anche con il coraggio, quando si è al Governo, di portare avanti quelle proposte di legge e quelle precise istanze per attuare gli indirizzi costituzionali che auspicano il superamento delle "diversità imposte" che rendono molti cittadini meno cittadini di altri.
Quando Prodi-Veltroni e compagnia erano al governo, questo particolare, con gravissima insipienza, non era stato colto.
Adesso, costoro mi appaiono poco credibili e pretestuosi.
Una cosa dobbiamo dirla.
UNo degli scopi di questa Costituzione, era impedire che un nuovo dittatore potesse impadronirsi del potere utilizzando gli strumenti della legge.
Ebbene, dopo 62, abbiamo scoperto che la Costituzione FUNZIONA.
Ringraziamo i Padri Costituenti per la loro grande saggezza e per la loro grande lungimiranza.
Una cosa dobbiamo dirla.
Uno degli scopi di questa Costituzione, era impedire che un nuovo dittatore potesse impadronirsi del potere utilizzando gli strumenti della legge.
Ebbene, dopo 62, abbiamo scoperto che la Costituzione FUNZIONA.
Ringraziamo i Padri Costituenti per la loro grande saggezza e per la loro grande lungimiranza.
Notizia di pochi minuti fa dalle agenzie.
Eluana è morta.
Spero che almeno ora cali il silenzio
Ora che Eluana non c'è più nemmeno col corpo, spero che l'indegna "cagnara elettorale" si plachi.
Nessuna indegna campagna elettorale, ma mi domando che cosa ci potrebbe essere da cambiare nell'Articolo 32 della Costituzione che recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Se uno non può decidere per sè, perchè non c'è legge che permetta di decidere, può decidere il tutore legale, finchè un giudice non rimuova la tutela: nessuna tutela legale è stata rimossa, perchè, evidentemente, non c'era legittimità a rimuovere alcunchè.
In attesa di una legge che permetta di decidere della propria vita, ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, da emanare con quel coraggio che manca a sinistra e senza la sudditanza interessata delle destre, la Nostra Carta Fondamentale indirizza i Giudici a operare secondo Giustizia condivisa.....Rugbysta ha ragione: meno male che la Costituzione c'è ed ha una propria sorprendente lungimiranza, a dispetto della paralisi mentale dei legislatori.
evidentemente gli stalinisti padri fondatori della repubblica erano un po' meglio di questi dilettantucoli dallo slogan facile.
La volontà divina, forse, ha voluto che certi sciacalli restassero senza cibo...
Carissimi, spero mi perdonerete lo sproloquio ma desidero farvi partecipi del discorso che ho fatto ieri a mio figlio. Ero un po’ in affanno in quanto antidemocratico (è stato battezzato che aveva 3 mesi, confesso anche che non gli faccio vedere tutto quanto passa per la televisione, ma migliorerò...prometto), inoltre la mia tensione verso la Democrazia mi rendeva dubbioso perché in fondo gli stavo per inculcare delle mie convinzioni, per quanto laiche, quindi capirete....Poi, dopo una bella lettura di Voltaire, l'illuminazione ! Se dico quello che dicono i laici non potrò che essere nel giusto, sono i cristiani che vogliono imporre e mai proporre; ho quindi cominciato: "..Luke....Luke, guardati da quei maramaldi di cristiani, soprattutto se si dicono cattolici, nella migliore delle ipotesi sono ipocriti e se i cristiani lo sono di natura i cattolici vogliono che tale ipocrisia sia universale. Predicano che esiste un Dio che ci vuole bene, che c'è speranza ma non ascoltarli, si rifanno alle tesi di Uno che 2000 anni fa ce l'aveva a morte con tutto ciò che riguardava sesso e vita, fortunatamente l'hanno ucciso ma purtroppo da quel momento si è diffuso un cancro che prima o poi la Scienza riuscirà ad estirpare. Ripeto, parlano di Dio ma tu invece ascolta solamente cosa ti dice Madre Natura (non so dirti perché si usi tale espressione ieratica), parlano di Comandamenti e morale ma tu guarda solo alla Costituzione ed alla Legge (che i cristiani siano nell'errore lo provano alcuni orribili scritti che parlano di libertà dalla schiavitù della Legge).La Legge deriva infatti dalla Costituzione ed è consustanziale alla Verità ed alla Libertà, che significa poter fare tutto ed il contrario di tutto, basta che non sia espressamente vietato. Mi ricordo di una tremenda frase di un tal Agostino, "Ama e fa ciò che vuoi"; togli "ama" e sarai nel giusto se la Legge sarà con te. L'amore viene da costoro predicato solo come paravento, le loro opere altro non sono che un tentativo di apparire più bravi degli altri...sì...ad asservire le coscienze al loro represso delirio di onnipotenza. Non hanno dubbi, sono contrari ad ogni dialogo, dispregiano le persone diverse da loro, non hanno pietà, ma sono solo poveri sessuofobi paurosi della vita e della morte. Se a volte sembrano accondiscendenti è solo per portarti.......al lato oscuro. Cercheranno di importi il loro pensiero in tutti i modi, anche se non ho ancora capito pienamente come e con quale giovamento, tu lasciali perdere e controbatti che solo chi è laico è nel giusto e quindi non impone nulla per definizione. Come diceva un tale "La Laicità tutto copre, tutti tutela, tutto può, se non avessi la Laicità sarei come...."....mah forse mi sto confondendo con uno dei loro testi, sono ancora in parte nel lato oscuro.....Ti lascio un workaround valido in tutte le situazioni: in caso di problemi tu afferma che sei per la libera scelta su tutto (al cospetto della Legge, è ovvio), quindi solo tu sei per la vera libertà quindi sei nel giusto quindi chi ti propone (scusami, impone), una visione differente è antidemocratico ergo cristiano, funziona sempre. Se poi ti dicessero che forse non li conosci veramente e ti chiedessero se hai mai studiato o quantomeno letto i loro scritti o la loro storia rispondi che non ce n'è bisogno, sei nel giusto.....no ? Inoltre la loro storia è poco oggettiva e quello che c'è di oggettivo è molto brutto, parola di laico. Ti do la mia benedizione nel nome di Madre Natura, della Legge e della Scientifica Ragione e............buona notte".
Affettuosamente vostro, PM.
Povero figlio dopo un discorso così non avrà avuto certo una buona notte. Ma non erano meglio i cartoni animati?
Comunque ti chiedo caro PM.
A creare un ignobile rissa laici/cattolici come fossimo in un arena romana sono stati quei laici (probabilmente considerati un po'amorali e forse assassini di massa da certi talebani)che chiedevano sommessamente silenzio e rispetto per un dramma umano che è terminato tragicamente,oppure una vergognosa classe politica e giornalistica che con uno sciacallaggio da terzo mondo ed una strumentalizzazione mai vista prima hanno usato, ovviamente solo quando gli ha fatto comodo 8fino a qualche settimana fa silenzio assoluto), la questione per dividere il paese per un po' di audience o per qualche lisciatina di pelo alla proprio corpo elettorale di riferimento?
Come fa un paese a dirsi maturo se una questione come questa viene affrontata così? ( e perdonami il tuo umorismo un po' mascellonico rientra in questo clima esasperato).
Il tema è angosciante e divide ognuno di noi, nessuno ha la verità in tasca e nessuno dovrebbe imporre nulla alla coscienza dell'altro.
Ma cosa si crede, che perchè uno laico o cattolico che sia, pretende una seria legge (magari non condoizionata eccessivamente dal vaticano) sul testamento biologico e chiede rispetto per il dramma di una famiglia, questo qualcuno possa definirsi contento della piega che hanno preso le cose e non angosciato da una triste storia?
C'è qualcuno che gioisce?
Ma la demagogia della destra nella foga di sloganizzare anche la famiglia, la vita e la morte e ancorarsi alla parte invesiva del mondo cattolic, questa volta ha passato il segno.
Quello a cui ho dovuto assistere ieri in Senato e in alcune trasmissioni dei soliti noti dove nemmeno troppo velatamente hanno parlato quasi di omicidio e di accelerazione volontaria trovo sia DISGUSTOSO nei confronti di un dramma umano, nei confronti di quella ragazza, di suo padre e di chiunque come me hanno solidarizzato con lui capendone i motivi che lo hanno spinto ad un onesto tentativo di avere risposte.
Quando si parla dei"figli" che la ragazza avrebbe ancora potuto avere, quando si cerca uno strappo istituzionale accusando il capo dello Stato di non aver voluto salvare una vita, quando si parla di omicidio di stato (che ovviamente i nostri valorosi avrebbero evitato avendono il tempo e ti pareva)si compie atto quantomeno preoccupante.
Mi chiedo come proprio i cattolici (magari anche un po' di di destra vero?) possano permettere che la loro via sia percorsa da personaggi che tendono a usarla e strumentalizzarla per altri scopi.
Ripeto almeno ora il rispetto per tutta la famiglia Englaro dovrebbe imporre a tutti di deporre le armi e non prestarsi a questo gioco al massacro.
Credo che lo faremo perchè in un caso come questo sono sicuro che gli italiani sono meglio della loro classe politica e giornalistica. Gli italiani pur divisi nel merito, hanno capito la sostanza della questione.
ps1 nota polemica.
Ma tutti questi paladini della singola vita dove sono quando si mandano i soldati in guerra? Dove sono quando possono legiferare per aiutare i bambini che nel terzo mondo hanno un'aspettativa di vita di tre giorni?
ps2 Comunque Pm benvenuto sul blog. Mi spiace solo che dopo tre anni di incitamenti abbia fatto il tuo esordio solo ora.
ps3 scusate ma in questo i giorni mi sono propioo imbestialito.
Avere figli è una pesante responsabilità.
Non ho figli come la maggioranza dei sacerdoti cattolici, però, come loro, sento di dover esprimere un mio pensiero sulla famiglia.
Ho certamente le mie idee, più o meno giuste o sbagliate che siano, con relativo substrato culturale, più o meno culturale :-D. Il substrato culturale lo dà, innanzitutto, il nucleo familiare in cui si è cresciuti e, poi, le persone che si incontrano.
I miei genitori la pensano su molte cose in modo assai differente da come penso io, inoltre, mia madre e mio padre, su molti aspetti dell'esistente, la pensano, anche non pensando, in modo molto differente fra di loro: sarò poco elastico, ma mi domando come è possibile restare insieme per più di quarant'anni non condividendo molte chiavi di lettura di ciò che ci circonda.
Forse, anche questo è sinonimo di coraggio o incoscienza :-).
Una cosa, però, li ha accomunati: mi hanno lasciato libero di leggere il mondo senza interferire su come lo leggessi e quali strumenti usassi per leggerlo ma con punti fermi, per loro essenziali, che ho certamente assimilato, sia condividendoli con orgoglio sia criticandoli, nel contempo, anche duramente.
Tra le tante poche, perchè non bastano mai, esperienze che ho vissuto, mi è rimasta un'unica convinzione guida: posso guardare con coscienza critica ciò che mi circonda se riesco a vedere il Mondo anche con gli occhi dell'altro.
Ma l'occhio dell'altro deve guardare bene ed, affinchè ciò avvenga, è necessario che "l'altro" sia messo nelle condizioni migliori per osservare ciò che lo circonda: di qui la mia attenzione verso l'allargamento delle pari opportunità nelle libere scelte, verso la difesa dei valori, anche solo minimali, degli indirizzi condivisi magari conquistati nella Storia con sofferenze e spargimento di sangue, verso il superamento delle differenze dei bacini di emarginazione del sottosviluppo, delle scelte obbligate nei monolitici modelli imposti utili al controllo sociale interessato, dell'ignoranza, della miseria e delle opportunità precluse.
Se avessi un figlio o una figlia, vorrei poter guardare il mondo anche con i suoi occhi che sanno, a loro volta, anche guardare il mondo con occhi altrui: è forse questa la soluzione, magari incosciente, per vivere con chi ci sta vicino, non solo quando ci sta vicino in quarant'anni di matrimonio, e per scommettere, che il mondo possa cambiare, superando quanto appare come impedimento o chiusura.
Chi invece è certo di avere una Verità in mano, anche solo rivelata, vada pure avanti per la sua strada, ma non ponga cavalli di frisia sul mio cammino: costui può stare certo che avrà, comunque e per quel poco che vale, la mia avida attenzione, perchè, come altri, mi darà la possibilità di vedere il mondo anche con i suoi occhi.
PM, comunque è più che apprezzabile e doveroso che tu possa provare ad educare tuo figlio secondo quello che credi che sono valori assoluti come pace e amore.
Spero solo che tu voglia fare capire a lui che un bamvbino che sarà cresciuto con gli stessi valori ma magari arrivandoci da una strada un po' diversa possa diventare un suo grande amico da cui magari imparare molto e crescere insieme.
ps ma non può mancare il 150 spunto polemico.
Il tuo concetto di "libertà"="ognuno fa qual cavolo che vuole", che cerchi di appioppare ai laici nel tuo intervento è francamente un concetto bassino oltre che sbagliato.
Non credo che tu lo pensi sul serio e comunque, se fosse, ti assicuro che anche un laicaccio può insegnare dei buoni valori e tra questi un altissimo concetto li LIBERTA tutta maiuscola, nel rispetto dei diritti di tutti, dell'amore, dell'amicizia, della fratellanza, della solidarietà e sopratutto nella tolleranza dei diversi e dei bisognosi.
E' un valore altissimo che non merita di essere sminuito.
Premetto che sono concettualmente favorevole all’eutanasia, ma faccio mie le obiezioni di chi sostiene che legalizzarla potrebbe comportare dei rischi drammatici: non dimentichiamo cosa fece il regime nazista coi “diversi”...
Trovo il caso di Eluana Englaro molto complesso e di più difficile valutazione rispetto a quello, ad esempio, di Piergiorgio Welby.
Se sul secondo non ho alcun dubbio - anch’io in quella situazione, credo, farei come Welby -, sul primo ho alcune perplessità (ma una certezza: gli ultimi 17 anni della ragazza non sono stati di vita):
1. La volontà di Eluana, pur non permettendomi, come qualcuno ha fatto (e te ne dovresti vergognare, “caro” silvio!) di mettere in dubbio le parole del Sig. Beppino, non era certificata.
2. La trafila giuridica, che presumo essere corretta, ha però portato ad un risultato che considero troppo crudele, anche se applicato su una persona in stato vegetativo: la morte per fame / sete.
Ora che Eluana non c’è più, a proposito del punto 1., posso solo dire che spero che lor signori politicanti del cazzo facciano il loro dovere senza far “cagnara elettorale” e varino una seria legge sul testamento biologico.
Ma ci credo poco.
Ho sentito dire che nel disegno di legge sia previsto di certificare la propria volontà davanti ad un notatio: ah, dovrò pure pagare per un mio diritto? Non basterebbe andare davanti ad un ufficiale dell’anagrafe, in presenza di testimoni?
Ma forse, come sempre, c’è lo zampino dei taliban d’oltretevere...
Sul punto 2., lo dico a titolo di opinione strettamente personale e non pretendo che diventi legge dello stato, avrei preferito una eutanasia conclamata: meglio una bombola di ossido di carbonio o una bolla d’aria endovena, che la morte per disidratazione.
Caro Bolso, bisogna sempre dubitare!
tanto ora non cìè più la fretta mediatica....vedremo quanto ci metteranno a tirare fuori una legge seria sul testamento biologico e soprattutto se sarà seria. Io nutro molti dubbi.
Vediamo di fare un po' di ordine.
Punto primo.
Il distacco dell'alimentazione forzata è originato da una sentenza della Cassazione, che evidentemente ha fatto riferimento alla legislazione vigente.
Quindi per legge oggi è possibile.
Punto secondo.
Un intervento legale per correggere sentenze già in giudicato, quindi con effetto retroattivo, era flagrantemente incostirtuzionale. Alcuni costituzionalisti hanno anche sottolineato come il Presidente dovesse rifiutarsi di firmare anche la promulgazione del disegno di legge una volta approvato dal Parlamento.
Punto terzo.
L'attuale presidente del consiglio, che si è scoperto ardente sostenitore della vita umana, è lo stesso che ha sostenuto quell'enorme crimine contro l'umanità che è stato l'aggressione anglosassone all'Iraq.
Punto quarto.
Le sentenza è del novembre 2008.
L'attuale maggioranza, con i numeri che ha poteva in qualsiasi momento legiferare.
Punto quinto.
E' chiaro che questo intervento all'ultimo momento, al di là delle battute di stomachevole trivialità sulla possibilità di procreazione di Eluana, è stato fatto per ingraziarsi le gerarchie vaticane, con cui ultimamente era in lite su tutto, comprarsi la benevolenza dell'Udc e dare una spallata all'ordinamento costituzionale cercando di delegittimare il Presidente. Scommettiamo che, un minuto dopo l'approvazione della legge, qualche guastatore della maggioranza avrebbe cominciato a dire che Napolitano oramai era delegittimato e doveva dimettersi ?
Come ha sottolineato giustamente Scalfari domenica, l'affare Eluana, per l'attuale premier, poteva significare quello che per Mussolini aveva significato l'affare Matteotti, cioè la prova di forza attraverso la quale instaurare un regime.
Questi sono i fatti, nudi e crudi.
Tutto ciò indipendentemente dalle convinzioni che ognuno di noi ha su testamento biologico ed eutanasia, dibattito che ha avuto poco a che fare con le vicende di questi giorni.
Si Rugbysta, hai perfettamente ragione su tutto.
Ma quando la cassazione si esprime io mi tocco le palle, memore di quella sentenza relativa a rapporto stupro - jeans...
Cmq, i deliri d'onnipotenza del nano li conosciamo; ma sappiamo anche che non è un fesso: ogni sua azione è calcolata, toccando le leve giuste, per ottenere il massimo consenso.
Non per niente, un giorno dice una cosa ed il giorno dopo, se ne ha convenienza, smentisce: il popolino ricorda solo la smentita e non la boiata che ha detto in precedenza...
per chi vuol aderire:
http://www.libertaegiustizia.it/appelli/dettaglio_appello.php?id_appello=11
Appello
Rompiamo il silenzio
totale adesioni: 91706
data apertura: 07/02/2009
“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti.
Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio
Primi firmatari: Gustavo Zagrebelsky, Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Umberto Eco, Claudio Magris, Guido Rossi, Sandra Bonsanti, Giunio Luzzatto, Simona Peverelli, Elisabetta Rubini, Salvatore Veca.
Rompiamo il silenzio. Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l’attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall’alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell’interesse dei partiti che dei cittadini, l’assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L’investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell’elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L’esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall’alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d’inizio, invece che un punto d’arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l’attrazione della giurisdizione nella sfera d’influenza dell’esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l’obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani “ciascuno nel proprio ordine”, non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all’ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all’attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
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Attenzione: saranno visualizzati tutti i nomi dei firmatari dell'appello
Ciao a tutti, grazie per il benvenuto e per le vostre osservazioni che ho trovato molto interessanti. Cerco di rispondervi, ovviamente i contenuti delle risposte sono indirizzati un po’ a 360 gradi anche se ho cercato di dividerli.
@Pianista: non era mia intenzione dileggiare nessuno e ti garantisco che le mascelle si sono ingrossate solo a pranzo :) ma non potevo fare un discorso noioso e politically correct di 20 pagine, ho optato per un po’ di satira (con tutti i miei limiti) e se leggi attentamente anche un po’ di autoironia. Soprattutto ci tengo a sottolineare che il mio intervento non c'entra tanto con Eluana, anche se prende spunto dalla sua tragica vicenda, ma si vuole focalizzare su come oggi si affronta e si discute di temi alti quali la libertà e come viene dipinto, da ormai moltissimo tempo e con molta ignoranza, il cristianesimo e le sue proposte. D’accordissimo con te che su tale questioni ha un’enorme responsabilità la classe non solo politica ma genericamente parlando culturale (i media e coloro che ci sguazzano intorno) e che anche i religiosi hanno messo del loro, tuttavia questo non può essere un alibi per nessuno (credente, non credente, di destra, di sinistra, di centro e di qualsivoglia forzata etichettatura), per appropriarsi di tali letture distorte, almeno sul cristianesimo e la sua storia. Purtroppo tali atteggiamenti e convinzioni assolute (altro che talebani), li vedo e sento tra amici, colleghi di lavoro ecc….e questo non mi fa immascellonire quanto piuttosto intristire parecchio. Quanto a sparare a zero sulla demagogia e mancanza di vergogna di certi personaggi al potere, se mi conosci sai bene che la penso come te, mi prendo le mie responsabilità nell’aver votato partiti che se in alcuni casi non li hanno sostenuti tuttavia non li hanno combattuti, però siamo ai soliti discorsi all’italiana: è come se dicessi che chiunque vota centro-sinistra è non dico affine mentalmente ai gulag (queste affermazioni le lascio a certi “giornalisti”), ma semplicemente è un veltroniano, giustizialista o per la corruzione in qualche giunta. Sono sicuro che in molti si arrabbierebbero ed uso un eufemismo. Quanto ho scritto, ripeto, non si focalizzava sulla querelle politica, la Politica è anche fatta dalla gente comune in tutti i suoi comportamenti. Al punto che la tua nota polemica sui paladini della vita mi trova d’accordo se parliamo di politici ma non se vogliamo generalizzare, di associazioni laiche e religiose che si battono per certi temi ne conosco parecchie.
@Soyuz: condivido totalmente il tuo pensiero, un cristiano ha tanti motivi per orientare in questo modo la propria vita. Il nocciolo del problema, e qui rispondo anche al Pianista sul suo secondo intervento, è che qui non si tratta di decidere se rispettare il pensiero di un altro magari cresciuto su strade e convinzioni diverse. Mio figlio già si confronta con chi proviene da percorsi diversi dal suo e ne sono felicissimo. Avrà la massima libertà di scelta, io mi permetterò di discutere con lui e magari di scontrarmi ma nulla di più, non è una mia proprietà. Se non la pensassi così non sarei coerente con ciò che professo. Ma questo non significa che io non possa pensarla diversamente e che magari mi batta civilmente e seguendo le regole condivise, perché la mia tesi venga conosciuta e accolta da altri. Nel nostro sistema politico questo significa che se ritengo un determinato comportamento o filosofia di vita contraria alla dignità dell’uomo (non perché ottengo punti paradiso, per il mio ego o perché devo vincere a tutti i costi, manco si trattasse di un derby), mi batto perché anche gli altri lo capiscano ed approvino leggi coerenti. Se non accade vuol dire che il mio ideale non è stato accolto, lo accetto. Ha poi ragione il Pianista a dire che il concetto “laico” (laici sono anche i non sacerdoti), di libertà non vuol dire “fai ciò che vuoi” tuttavia per come mi è stato proposto implica che ciascuno potenzialmente sia libero di fare il bene come il male in quanto io laico mi arrendo, sospendo il giudizio perché non voglio interferire con le scelte altrui. Quindi scelgo di non scegliere, anche se questo contraddice le mie idee. Riporto da Wikipedia (non certo il massimo ma mi pare interessante), un paragrafo sulla sospensione del giudizio: “..Nei contesti sociopolitici essa è una pietra miliare dello sviluppo civile delle società, basata sulla convinzione che nessun punto di vista parziale può essere immediatamente (in assenza di consenso) elevato ad universale. Rimedio al fanatismo, permette di risolvere, e più spesso di evitare, i conflitti dovuti all’incomprensione reciproca.” E’ quindi una patch contro il fanatismo ? E se su un “punto di vista parziale” c’è il consenso, magari solo del 51% ? E se tale consenso è sul fatto che chi ha i pantaloni verdi (chiedo scusa per l’esempio stupido), deve essere internato ? A mio modesto parere la verità è che risolve poco o nulla. Ripararsi dietro il concetto “nessuno ha la Verità”, valido anche per un cristiano nel senso che non può pretendere di possedere la Verità intera anche se è in cammino verso questa, non aiuta. E’ il problema di cui abbiamo già discusso, cosa deve fare un cristiano chiamato ad esprimersi su una questione etico-morale (ma perché, le altre non hanno valenze etiche e morali ?) ? Si disimpegna, si dimette, si astiene ? Per non parlare del fatto che qualunque decisione politica limita per sua natura in qualche modo la libertà altrui (di vedere/non vedere realizzato ciò che pensa piuttosto che di fare o non fare qualcosa). Al momento per me tutto questo rappresenta un grosso interrogativo…
@Bolso: premesso quanto già detto circa il motivo del mio intervento, sul caso di Eluana hai colto nel segno anche se non abbiamo le stesse convinzioni riguardo l’eutanasia. Sono problemi non indifferenti quelli della ricostruzione a posteriori della sua volontà e la delega alla magistratura di quella che sarebbe dovuta essere una decisione politica. Riguardo all’influenza del Vaticano posso solo rimandare a quanto ci siamo detti una sera con Pianista e Soyuz sull’esempio spagnolo, dove la Chiesa di influenza ne ha avuta e continua ad averne molta ma non per questo Zapatero ha cambiato strada (anche se è certo abbia tentato in tutti i modi di contattare il Papa). Due considerazioni in ordine sparso:
1) un politico prezzolato dal Vaticano (non parlo necessariamente di soldi), dovrebbe dimettersi e chi l’ha prezzolato pure (lo so, li vorresti in prigione, in casi estremi se ne può discutere……)
2) sul tema del fine vita ho un grosso punto di domanda da rivolgere agli esperti cattolici di bioetica ma anche laici e riguarda una definizione non ambigua di accanimento terapeutico, ammesso sia possibile. Quella attuale non riesco a capirla fino in fondo.
@Rugbysta, che dire ? Concordo, in particolare trovo lampanti le affermazioni che hai espresso ai punti 3.4.5. Sui punti 1 e 2 cerco di fare chiarezza riguardo il mio pensiero: li accetto in quanto questo è il sistema condiviso che si è adottato ma sostanzialmente sono stata l’espressione della nostra “schiavitù” neanche alla legge (sarebbe passabile), ma al tecnicismo giuridico esasperato pur di arrivare fino in fondo. Certo, quando non la politica non usa il buon senso i risultati non possono essere che questi. Sul tecnicismo giuridico, uscendo dal caso in questione, concordo con Soyuz: se hai un buon commercialista/avvocato puoi trovare la via legale di non pagare le tasse e nessuno a quel punto può dire nulla.
@Saint Just: ammetto che devo ancora leggere l’appello con attenzione ma pongo comunque due questioni: tutto ok ma non capisco l’intangibilità della Costituzione, arriva ad essere un’idolatria. Se le proposte di modifica la peggiorano benissimo cassarle ma dire a priori che non si deve toccare…mi lascia qualche dubbio, vale anche per la Torah…
Sull’ingerenza della Chiesa invece quello che vorrei è un comportamento più maturo da parte di certi politici o esponenti laici della cultura così come da alcuni porporati. Mi va bene che si consideri giuridicamente la Chiesa uno Stato con le sue leggi e quindi distinto da quello italiano e da qualunque altro. Che però il Papa sia un’autorità spirituale e riconosciuto da tutti, non si capisce per quale motivo altri possono parlare ma se parla il Papa dà fastidio. Forse dice cose scomode ? Altra domanda, forse sarà perché lo Stato del Vaticano è nella penisola italica ma se l’Italia è uno Stato a sovranità limitata il problema è della/nella politica, come ha concordato con me Soyuz. Il Papa parla alle coscienze di tutto il mondo. Io non sono Augias, ci saranno stati tentativi andati o meno a vuoto di bypassare la sovranità dello Stato italiano, che condanno senza problemi, ma da lì a fare dietrologia su ogni parola che dice il Papa mi sembra francamente infantile.
Ciao. PM
Beh caro vecchio amico PM, che il Pianista sia tipo che si stizzisce lo so da sempre ed è, per me, cosa adorabile ^_^
Inoltre, proprio perchè trovo affascinante, condivisibile e straordinario il messaggio di Gesù Cristo, sento il dovere morale, per me dovere compulsivo, di scagliarmi contro chi si allontana dalla meravigliosa, straordinaria rivoluzione culturale, di azione e di pensiero, del Nazareno.
A mio avviso, le chiese cristiane con tutti i necessari distinguo, e con un occhio particolare al vaticano, non mi pare che vadano nella direzione del Fraterno Amore e della Pietà, nè si scandalizzano, magari anche adagiandosi un po', che in quello che per me dovrebbe essere il tempio della democrazia, si mercanteggi volgarmente e pretestuosamente con presunti valori "cristiani".
Consentimi un'ennesima polemica; sento di possedere un profondo senso religioso Cristiano, per questo motivo non ho nulla da condividere con gli impiegati, i quadri e i dirigenti della multinazionale della superstizione presieduta dal Chiar.mo Prof. Joseph Ratzinger.
Pensate a una nazione, ovviamente immaginaria, dove un abitante su cinque, sei milioni su 33, sia immigrato recente da Cina, India, Pakistan, Africa, Sud Est asiatico e mondo Arabo, senza contare centinaia di migliaia di “cafoni”, “terroni”, “burini” e “busini” italiani. Dove esistano megalopoli da 5 milioni di abitanti con indici di criminalità da far piangere di invidia ogni questore italiano. Dove funzioni egregiamente un sistema sanitario nazionale pubblico e un sistema pensionistico perfettamente stabile e finanziato. Dove Destra e Sinistra si alternino al potere senza gridare ogni volta alla fine del mondo e alla guerra di civiltà. Dove chi vuol andare a pregare prega, senza pretendere che il governo segua le prediche dei chierici. Dove nessuna banca vada a fondo in questa burrasca e il governo non abbia dovuto spendere un solo centesimo per salvarle. Dove sindaci mostruosamente capaci trovino addirittura il sale per sciogliere la neve quando viene giù a secchi, giorno dopo giorno. Dove l’attesa di vita sia tra le più alte del mondo, 81 anni. Dove il bilancio nazionale sia, da dodici anni, in attivo, dunque incassi più di quello che spende, nonostante il servizio sanitario pubblico, le pensioni, la marea di immigrati asiatici e mussulmani e la nazione abbia saputo resistere alle fregole separatiste e localiste. Un Paese così non può esistere, vero? E invece esiste. Si chiama Canada e, funzionando infinitamente meglio dei vicini Usa e dell’Europa nonostante appunto immigrazione, sanità pubblica, megalopoli etc etc, nessuno ne parla. Peccato che faccia così freddo.
VZ
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