
Ennesimo gravissimo episodio di violenza ed intolleranza.
E' giunto il tempo di chiedersi in modo definitivo cosa sta accadendo nel nostro paese. La domanda è semplice.
Stiamo parlando di perdita dei valori, di violenza gratuita e vuota del branco giovanile, magari aiutata dal solito sballo discotecaro del Sabato sera, o parliamo di un clima sempre più dilagante di intolleranza verso il "diverso" di stampo razzista?
Probabilmente è un mix di entrambe le componenti perchè la situazione di lobotomia giovanile al giorno d'oggi è veramente grave. Quando ci penso mi viene da piangere pensando al nostro futuro.
Però non credo sia un caso che questi episodi si verifichino sempre più spesso di questi tempi. Il clima politico va in una chiara direzione, almeno negli slogan, ed aumentano le paure indotte dal comportamento di chi alimenta la violenza xenofoba, magari sotto una verniciatina di se e ma di mezze concessioni ma solleticando i sentimenti più bassi del popolo.
Ma i sofismi da slogan o da salotto come una valanga crescono col scendere a valle distuggendo poi tutto. Ecco che alimentando solo paure evocando fantasmi si va ad armare la mano dei ragazzotti del branco o di quelle persone che ben pochi valori hanno nel cuore.
Non possiamo regredire così quindi il mondo politico che sguazza in questo torbidume deve essere messo sotto pressione. Come ha detto giustamente Pisanu è ora di smetterla di usare toni da osteria. Perchè i toni da osteria vanno bene in osteria, forse, ma sono micidiali e capziosi se usati sulla stampa o nei dibattiti televisivi rivolgendosi ad una platea vastissima e finiscono per alimentare più o meno volontariamente la violenza. Non risolvendo peraltro, anzi peggiorando, i problemi di criminalità variegata che ovviamente uno stato serio deve punire con decisione. Non si tratta di essere buonisti ma di non trasformarci in animali.
E la violenza porterà altra violenza in un vortice che opprimerà inesorabilmente i più deboli della nostra società. Di ogni colore razza o sesso. Non certo i politicanti o i giornalistucoli vari.
Alla prossima
10 commenti:
Pisanu, per ciò che concerne il colpevole di questa intollerabile situazione, ha fatto, con onestà intellettuale e coraggio politico da elogiare, nome e cognome, cioè Lega Nord. Vedasi anche le scientificamente feroci dichiarazioni di Maroni di stasera.
( in scala minore, per ciò che sta accadendo a Roma, aggiungerei i toni a dir poco imprudenti della campagna elettorale dell'attuale sindaco Alemanno )
E' possibile sperare che dal PD qualcuno cominci a fare dichiarazioni come quelle di Pisanu ? Fanno proprio così fatica a pronunciare il termine "Lega Nord" ?
Attenzione, perchè il clima si è creato è uguale a quello della Germania del nazismo. Ed anche alcune proposte di legge, sempre a cura della Lega Nord, lo riecheggiano in modo minaccioso.
E guardate che, vedendo il suo cambiamento di atteggiamento di questi mesi, il primo ad accorgersene è stato il Vaticano ....
Vorrei anche maggiore impegno sull'argomento da parte delle comunità ebraiche italiane.
Comunque è stato scoperchiato un verminaio ( vedi anche le mail mandate alla deputata Bernardini ) che fa paura, e bisogna assolutamente intervenire, sia come autorità che come opinione pubblica che come coscienze individuali, per combattere questa deriva nazista che altrimenti porterà dritta a camere a gas e forni crematori.
Rugbysta ok su quasi tutto ovviamente, però sull'episodio della deputata mi tiro un pochino fuori.
Le mail scandalose di risposte ed insulti sono incommentbili però a me fanno arrabbiare questi politici che con l'unico scopo di avere visibilità, corrono il giorno dopo ( chissa se ci tornerà tra un mese quando magari non ne parlerà più nessuno nei tg di questo episodio???)a trovare in carcere assassini e delinquenti conclamati, magari raccontando subito dopo di chissà quali maltrattamenti subiti dalla polizia.
Anche questo finto buonismo da parte della alcuni politici rappresenta uno scollamento con la società e credo che , magari in buona fede, getti benzina sul fuoco della tensione.
Casualmente poi corrono subito esempre in casi che hanno avuto una vasta eco mediatica e mai in casi comuni.
Sapete come la penso. Essere schierato assolutamente contro certo becerume xenofobo e contro certe politiche miopi e credendo nell'integrazione necessaria non toglie nulla alla mia convinzione che un paese serio debba far rispettare le leggi con durezza a tutti (stranieri ed italiani ovviamente) e chi sbaglia deve pagare.
Ci vorrà tempo e nessuno lo farà mai sul serio al di la sdegli slogan, perchè gli italiani furbetti sono i primi refrattari alle regole (lavoro nero ed evasione fiscale vi dicono nulla???)ma solo con la serietà e la decisione potremo evitare di trovarci tra enne anni a non dover sentire ancora solo slogan da osteria in parlamento e vedere che molti italiani li seguono pedestremente senza mai approfondire i problemi e senza mai risolverli sul serio.
Mah!!!
Se avessi dovuto scrivere io alla deputata radicale, del cui gesto mi interessa assai poco, avrei usato termini di fortissimo dissenso ( come in altre occasioni ho fatto scrivendo a vari deputati e ministri ), ma io alludo al fatto che, anzichè mail di civile protesta, è uscito un verminaio di minacce violente, insulti e triviali volgarità.
E' questa la deriva che a me preoccupa, perchè è la misura di un paese profondo che sta andando fuori controllo anche per gli apprendisti stregoni che lo hanno scatenato.
Qui oramai non si tratta di stare attenti a non gettare involontariamente benzina sul fuoco ( che è poi l'argomento preferito della destra per imporre il conformismo di regime ), ma c'è la necessità di una terapia d'urto per raddrizzare civilmente questo paese che sta diventando una discarica di vite di scarto della globalizzazione ( definizione di Zygmunt Bauman ) che oramai si sentono legittimate dalla politica a far esplodere tutto quello che hanno di immondo dentro di loro.
Ed insisto ad usare una parola che molti ( anche nel PD ) sono restii ad usare : Lega Nord.
Senza sottintesi e senza richiami indiretti.
Non ridicolizzerei poi il discorso delle violenze della polizia; i precedenti ( Genova ) ci sono, e la polizia va aiutata a rimuovere le eventuali mele marce.
Attenzione, perchè le basi per un regime autoritario ci sono oramai tutte, è come la partita scacchi, ogni mossa avvicina sempre di più allo scacco matto.
Il dibattito politico è povero e arido come credo in pochi paesi; non parliamo della stampa, che dovrebbe essere il cane da guardia del potere e che invece è decisamente ammansita e docile.
Mi (e vi) pongo una domanda: è la società il risultato della grettezza di politica e media... o sono i media e la politica lo specchio di una società ormai culturalmente ed ideologicamente poverissima?
Bella domanda, vediamo di rispondere.
La politica ha deciso di adeguarsi alla realtà di una società sempre più gretta e misera, rinunciando alla sfida, che i veri statisti avrebbero raccolto, di cercare di migliorare la situazione.
Il livello tragico della società poi ovviamente si riverbera anche sul reclutamente di nuovo personale politico.
Sui media .... finchè i media non saranno in mano ad editori puri, magari schieratissimi politicamente ma editori puri senza altri interessi di business, e finchè non verrà abolito il finanziamento pubblico alla stampa, i media saranno sempre peggio.
Urge invece fortissima autocritica alla Rai, dato che il percepimento del canone obbligherebbe ad un migliore livello qualitativo.
Ci sono riflessi condizionati, paradigmi culturali, che resistono e tengono negli anni. Sono sempre gli stessi. Tre ragazzi a Nettuno bruciano un uomo che dorme su una panchina, lo cospargono di benzina dopo averlo picchiato per bene. L’uomo si salva perché riesce a soffocare le fiamme che hanno preso i vestiti. Tutti i giornali cominciano a sottolineare due aspetti: il razzismo, perché il barbone erano indiano, e la noia. Dietro questi due aspetti si nascondono tutta una serie di considerazioni culturali e sociali. Dietro l’idea che i ragazzi hanno compiuto il gesto per una forma di crudele odio razziale c’è tutto un mondo che questi ragazzi non hanno affatto nella loro testa: il perverso senso dell’appartenenza, l’odio del diverso che esprime valori, abitudini e costumi lontani, un’ideologia strutturata, purtroppo, che richiede capacità di stare nel mondo.
Ma non è il caso di questi ragazzi. Dietro invece il concetto di noia c’è una considerazione pseudo sociologica che è sostanzialmente stucchevole e irritante. La noia è qualcosa che ti responsabilizza. La noia sta nella vita degli hinterland delle metropoli dove non c’è nulla da fare, la noia è l’assenza di supporti culturali anche minimi che ti insegnino a stare nel mondo meglio, la noia è disagio, il disagio della civiltà e di una certa civiltà, la noia è l’inadeguatezza delle loro famiglie, che famiglie non sono più. La noia è un vuoto di cui, alla fine, sotto sotto, dovremmo sentirci tutti responsabili.
Tutti e due i concetti, ai quali i giornali, con esagerati luoghi comuni, sono affezionatissimi, hanno a che fare con modelli culturali, che stanno a metà tra la psicoanalisi, la teoria dell’alienazione, e i valori etici. Buoni per sociologi, psichiatri e sacerdoti di frontiera. Purtroppo però si continua a rimuovere o fingere di non vedere qualcosa di assai più fisiologico e chimico. Da trent’anni l’ultima generazione di neuropsichiatri avvertono che, con le conoscenze che abbiamo oggi dei processi cerebrali, Freud e Jung avrebbero cambiato radicalmente buona parte delle loro teorie. E da anni tutti fingono di ignorare che le metanfetamine, l’alcool e anche la cannabis, se combinate assieme, producono effetti neurologici devastanti. Soprattutto irreversibili. A Nettuno è accaduto questo. Lasciamo la noia alla grande letteratura del Novecento, il razzismo alle metastasi della storia e di una certa politica. E cerchiamo di avere il coraggio di dirle certe cose: c’è una generazione di ventenni che ha accesso facilissimo (e sempre più facile), a basso costo, a sostanze terribilmente pericolose, specie quando sono associate all’alcol. L’orrore viene da lì. Accade ovunque, con ragazzi di buona famiglia, con ragazzi di periferia, con genitori per bene, e genitori problematici. Prima di essere un allarme sociale è un pericolo chimico: che brucia i neuroni, e genera mostri, per nulla consapevoli. Perché sono cervelli vuoti quelli di questi ragazzi, proprio nel senso fisiologico del termine.
ROBERTO COTRONEO - L'Unità 02/02/2009
Si annoiavano, probabilmente. Nel senso che il livello di eccitazione acceso dall'ubriachezza e dalle droghe non trovava, nella notte di Nettuno, nessuno sfogo adeguato. Sarebbe bastata, che so, una rissa fuori da un locale. L'auto di due ragazzi che si baciano da prendere a mazzate per poi vederli scappare e riderne. Una prostituta sul ciglio della strada da ingaggiare in gruppo. Cose così, cose che succedono ogni giorno senza che trovino lo spazio di una breve in cronaca, del resto c'è talmente di peggio, no? È normale: bisogna stare attenti, non appartarsi, non frequentare locali in zone poco illuminate, bisogna far propria la cultura della paura quotidiana fino a che non diventi un viatico del giorno, una profilassi da raccomandare ai figli quando escono insieme ad altre regole di igiene tipo lavarsi i denti e prendere l'ombrello se piove. Quanto alle prostitute, se lo sono accettano il rischio di essere aggredite. Si possono caso mai togliere dalle strade. Come curare la febbre eliminando i termometri. Purtroppo l'altra notte a Nettuno era tutto chiuso. Solo un benzinaio illuminato, sai che allegria. E poi quel tipo sulla panchina. Ecco: diamogli fuoco così vediamo come strilla. Tre ragazzi del posto, italiani se la nazionalità aggiunge qualcosa: c'è chi lo pensa, sono in molti. Italiani, quindi: uno minorenne. Hanno detto «volevamo un'emozione», come il titolo di una canzone. Hanno detto «era uno scherzo», un gioco.
Noia. Da ragazza, all'università, avevo un libro che si chiamava "I rudimentali: difetto inculturativo e immaturità cerebrale". Era l'esame di antropologia culturale. Sono andata a cercarlo, l'ho trovato sottolineato in rosso e blu. «La caduta di linguaggio contrassegna il comportamento del rudimentato. Al restringimento delle strumentazioni simboliche fa riscontro una atrofia disattivante che distacca la persona dai valori della cultura e la spinge al gradito senso di libertà senza obblighi. È un processo regressivo che lo porta a scivolare in un isolamento dovuto alla propria immaturità col risultato di un'afflizione fisica d'incompiutezza e di profonda noia. La noia costituisce l'unità strutturale di base della civiltà ammalata dei suoi prodigi».
Atrofia disattivante. Libertà senza obblighi. Isolamento e noia. Civiltà ammalata dei suoi prodigi. Lidia Ravera scrive: sono assassini, branco è una parola che da sola legittima qualcosa che ha diritto di esistere. Il linguaggio, prima della legge, lo legittima. Dunque vedete è qui che si torna: al linguaggio, alla cultura. Giorni fa a proposito dello stupro di Guidonia abbiamo pubblicato le immagini del libro appena uscito sul delitto del Circeo: cosa c'entra? C'entra. Quando il tempo è debole, la cultura evanescente, le identità smarrite, le regole di convivenza sbeffeggiate dall'esibizione del potere - al governo, nella vita quotidiana, in tv - è nel gruppo che trova riparo il nulla. La violenza come passatempo.
Continuiamo pure a raccontarci che la colpa è dell'invasione degli stranieri, nel buio delle strade, nelle pistole da dare ai vigili urbani. Finché non torneranno a vergognarsi, gli uomini del branco, finché non saranno i compagni di scuola e le famiglie a vergognarsi di loro non ci sarà repressione che basti. È nella testa di tutti, la violenza, prima che nelle mani di alcuni.
CONCITA DI GREGORIO - L'Unità 03/02/2009
Il dicorso sociologico l'avete già sviscerato voi, io mi limito ad una riflessione personale.
Bruciare una persona, per noia...
Che dire?
Vorrei sempre essere garantista, ma a volte m'incazzo irrazionalmente anch'io: inviterei il magistrato che dovrà giudicare questi "annoiati" (ed i loro genitori: sono loro i veri colpevoli!)non a consultare il codice penale, bensì quella meravigliosa stele in basalto nero conservata al louvre, che in cima porta rappresentato il dio sole Samash, di fronte sl quale è inginocchiato Hammurabi di Babilonia....
La domanda di Vlaste è giusta.
La mia risposta è che il nostro paese è da sempre il paese dei furbetti, con gente refrattaria alle regole e sostanzialmente egoista, il paese del tiriamo a campare che prima o poi qualcuno (prete? referente politico? la provvidenza?) ci aiuterà, il paese dell'una mano lava l'altra ecc (preferisco fermarmi perchè potrei scrivere un trattato).
Gente così è rappresentata da una classe politica e giornalistica che ne è specchio fedele e ne asseconda pregi - pochi - e difetti - molti. Non può essere altrimenti anche perchè un corpo elettorale migliore eleggerebbe una classe politica migliore e pretenderebbe dei media con la spina dorsale. Ma così non è.
Quindi la causa principalmente è del popolo che non vuole essere messo alle strette dalla politica che ovviamente, per rimanere ben salda, asseconda il tutto.
Qui si innesca la colpa della politica e della cattiva informazione. Ovviamente in questo circolo vizioso le cose tendono a peggiorare perchè servirebbero politiche serie e ferme e di informazione dura ma imparziale che faccia da contrappeso del potere, in modo da coltivare un paese migliore.
Il tirare a campare tra slogan e demagogia e parlare sui media di puttanate o comunque girando le notizie ad arte per assecondare il referente di turno, non fa altro che peggiorare i difetti del popol (ino)
Questa è ormai una repubblichetta di Weimar, con i medesimi fenomeni.
I "cattivi maestri", con le camicie verdi e con il capitale padronale, sono al governo e il presidente della repubblica si muove nella notte delle coscienze come un Hindemburg qualunque.
Fortunatamente non ho figli da mandare al macello prossimo venturo....
Sulle comunità ebraiche, citate dall'amico Rugbysta Sudafricano, credo che si stanno comportando come le comunità ebraiche al momento dell'elezioni tedesche del 1933 che hanno portato Hitler al governo: hanno in testa la definitiva consacrazione territoriale di Israele con l'aiuto economico e militare delle plutocrazie occidentali, ai danni di chi in Palstina ci vive da 2000 anni e con qualunque mezzo.
Se gli italiani non giudei e gli italiani giudei abboccano alla trappola dell'autoritarismo, mascherata da rafforzamento della "sicurezza", è un problema serio le cui conseguenze sono storicamente provate: io sono diverso e vi avevo avvertito, come al solito inutilmente, in tempi assai remoti.
Cari saluti....
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