Eccomi di ritorno. Vi chiederete "ma che è sta foto? Era stato in Svizzera mica nella giungla" Dopo vi spiego.
Dunque dovrei fare una trentina di premesse per raccontarvi il bel viaggio in Svizzera ma non voglio annoiarvi. L'unica che mi concedo è questa. Sono sempre stato un po' prevenuto contro quel Paese, considerando i suoi abitanti, non so perchè, quasi degli alieni isolati dal mondo. Un po' tirosi e antipatici. Tranne qualche veloce passaggio non ci avevo mai messo piede, pur viaggiando molto in Europa.
Bene, sono stato uno stupido, punto e basta e sono felicissimo di aver scoperto delle belle sorprese. Avendo poi visitato solo città ho potuto godermi solo piccoli accenni dell''aspetto dove credo la Svizzera dia il meglio di se, quello naturalistico e paesaggistico. Sarà per la prossima volta, magari in periodo estivo.
Zurigo, Berna, Lucerna e Rapperswill sono state per motivi diverse delle ottime mete. Città belle architettonicamente in stile tedesco-austriaco ma ancora più pulite e con servizi efficaci.
Zurigo è anche una città vivissima e piena di giovani, una città crocevia di culture e lingue che lungo le due sponde della Limmath offre piacevolezze per tutti i gusti. Culturali e perchè no anche gastronomiche.
Ovviamente il Tedesco è la lingua ufficiale, ma comunemente Francese e Italiano vengono parlati e capiti con molta cortesia sia nei locali che per le strade. Non parliamo poi dell'Inglese.
E' una città che va vissuta a mio avviso per più giorni perchè la sua forza non è rappresentata dai monumenti da fotografare o dall'imponenza di piazze e viali, ma da qual misto di tranquilla tradizione e di sprint dinamico, di antico e moderno che si può assaporare girando senza metà tra vicoli e giardini scrutando variegate botteghe. Insomma una città grande e moderna, culturalmente attiva e giovane ma che mantiene ritmi e tradizioni di un piccolo paesotto mitteleuropeo.
Di rilievo è proprio questo mix che accompagna la "tedeschità" Zurighese e Bernese con sfumature franco - italiche che si respira ad esempio nei menu dei ristoranti e che può essere ribaltato su molti aspetti della vita.
Locali tipici di stampo germanico, come la mitica Zeughaukeller - se non si prenota bisogna andare a cenare prima delle 18.30 per trovare posto senza code interminabili - offrono il tipico menu crucco fatto di zuppe e salsicce, di rosti e stinchi ma con varianti interessanti non presenti in Austria o Germania come le fondute o le bourghignonne.
Andando con il Compagno potete immaginare quanta importanza si sia data all'aspetto culinario.
Giusto, il cibo per me è un piacere e non solo mero nutrimento. Ci siamo quindi trattati bene senza farci mancare proprio nulla.
Ovviamente qui si incastra una magagna di Zurigo e forse di tutta la Svizzera. E' cara, anche più di Milano. Per mangiare in un buon ristorante i 40 euro partono che è un piacere senza certo strafogarsi. Anche i treni interni sono splendidi e veloci, ovviamente, ma parecchio cari, come il cioccolato artigianale fatto sul momento dai pasticceri.
Lucerna possiede un centro storico fantastico che si adagia sull'omonimo lago. Il ponte di legno coperto vale da solo una trentina di fotografie. Chiaramente è la meta ideale per una gità di una giornata non di più. In tre orette si gira tutto.
Berna merita un capitolo a parte. Il centro storico è un intreccio di porticati e palazzi antichi dichiarato patrimonio mondiale dell'Unesco. Questo dovrebbe bastare. Peccato che l'abbiamo visitata in una giornata di pioggia e quasto ha condizionato il giro e le foto panoramiche che volevo scattare lungo il fiume in zona fossa degli orsi. Pazienza.
Bene, sono stato uno stupido, punto e basta e sono felicissimo di aver scoperto delle belle sorprese. Avendo poi visitato solo città ho potuto godermi solo piccoli accenni dell''aspetto dove credo la Svizzera dia il meglio di se, quello naturalistico e paesaggistico. Sarà per la prossima volta, magari in periodo estivo.
Zurigo, Berna, Lucerna e Rapperswill sono state per motivi diverse delle ottime mete. Città belle architettonicamente in stile tedesco-austriaco ma ancora più pulite e con servizi efficaci.
Zurigo è anche una città vivissima e piena di giovani, una città crocevia di culture e lingue che lungo le due sponde della Limmath offre piacevolezze per tutti i gusti. Culturali e perchè no anche gastronomiche.
Ovviamente il Tedesco è la lingua ufficiale, ma comunemente Francese e Italiano vengono parlati e capiti con molta cortesia sia nei locali che per le strade. Non parliamo poi dell'Inglese.
E' una città che va vissuta a mio avviso per più giorni perchè la sua forza non è rappresentata dai monumenti da fotografare o dall'imponenza di piazze e viali, ma da qual misto di tranquilla tradizione e di sprint dinamico, di antico e moderno che si può assaporare girando senza metà tra vicoli e giardini scrutando variegate botteghe. Insomma una città grande e moderna, culturalmente attiva e giovane ma che mantiene ritmi e tradizioni di un piccolo paesotto mitteleuropeo.
Di rilievo è proprio questo mix che accompagna la "tedeschità" Zurighese e Bernese con sfumature franco - italiche che si respira ad esempio nei menu dei ristoranti e che può essere ribaltato su molti aspetti della vita.
Locali tipici di stampo germanico, come la mitica Zeughaukeller - se non si prenota bisogna andare a cenare prima delle 18.30 per trovare posto senza code interminabili - offrono il tipico menu crucco fatto di zuppe e salsicce, di rosti e stinchi ma con varianti interessanti non presenti in Austria o Germania come le fondute o le bourghignonne.
Andando con il Compagno potete immaginare quanta importanza si sia data all'aspetto culinario.
Giusto, il cibo per me è un piacere e non solo mero nutrimento. Ci siamo quindi trattati bene senza farci mancare proprio nulla.
Ovviamente qui si incastra una magagna di Zurigo e forse di tutta la Svizzera. E' cara, anche più di Milano. Per mangiare in un buon ristorante i 40 euro partono che è un piacere senza certo strafogarsi. Anche i treni interni sono splendidi e veloci, ovviamente, ma parecchio cari, come il cioccolato artigianale fatto sul momento dai pasticceri.
Lucerna possiede un centro storico fantastico che si adagia sull'omonimo lago. Il ponte di legno coperto vale da solo una trentina di fotografie. Chiaramente è la meta ideale per una gità di una giornata non di più. In tre orette si gira tutto.
Berna merita un capitolo a parte. Il centro storico è un intreccio di porticati e palazzi antichi dichiarato patrimonio mondiale dell'Unesco. Questo dovrebbe bastare. Peccato che l'abbiamo visitata in una giornata di pioggia e quasto ha condizionato il giro e le foto panoramiche che volevo scattare lungo il fiume in zona fossa degli orsi. Pazienza.
Concludendo mi ricordero positivamente di questo viaggio per tantissimi aspetti tra cui l'aver resistito all'esperienza della visita alla foresta tropicale "Masoala", ovviamente ricostruita in un gigantesco padiglione coperto. 90% di umidità e un caldo boia come si può notare dalla foto scattata da me tra un rantolo e l'altro, ma molto divertente e suggestiva.
Gli aspetti negativi sono a mio avviso pochi. Il costo della vita un po' elevato per un turista medio, il fatto di esserci stato in una stagione ancora fredda e ballerina - chissà che belle sarebbero state certe gite sul lago o escursioni o semplicemente potersi sedere all'aperto a gustarsi un gelato - e l'incredibile calvario del viaggio d'andata.
Ad essere sinceri l'impressione è che il grosso della colpa sia da addebitare del Cisalpino Italiano che si è guastato a Chiasso innescando una rserie di deliranti cambi di treno. Cinque tratte separate per giungere a destinazione. Milano-Chiasso, Chiasso-Lugano, Lugano-Arth Goldau, Arth Goldau-Zug e finalmente Zug-Zurigo. E si che doveva essere un viaggio diretto super veloce. Siamo stati pure derisi simpaticamente dall'ultimo controllore, quasi a Zurigo che ridendo e in perfetto Italiano ha detto"...E' morto il pendolo...". La mia pressione era a mille per l'incazzatura e quasi ho scambiato la battuta per una bassezza a doppio sfondo sessuale. Poi mi son detto, ma no si riferisce al treno.
Ultima cosa che ho voluto sperimentare perchè credevo fosse un luogo comune e invece è verissima. Isole pedonali ovunque e pochi semafori, non servono. Tutti sono disciplinati e tutti si fermano per far passare i pedoni in modo quasi imbarazzante. A Zurigo, che non è certo un paesottino, puoi attravensare senza guardare. Se per caso cammini lungo il marciapiede e ti fermi guardantoti intorno, le auto si fermano pensando che tu voglia attraversare e tu, per non deluderli, attraveesi anche se non era tua intenzione.
Alla prossima
Ultima cosa che ho voluto sperimentare perchè credevo fosse un luogo comune e invece è verissima. Isole pedonali ovunque e pochi semafori, non servono. Tutti sono disciplinati e tutti si fermano per far passare i pedoni in modo quasi imbarazzante. A Zurigo, che non è certo un paesottino, puoi attravensare senza guardare. Se per caso cammini lungo il marciapiede e ti fermi guardantoti intorno, le auto si fermano pensando che tu voglia attraversare e tu, per non deluderli, attraveesi anche se non era tua intenzione.
Alla prossima
3 commenti:
Beh..anche Lugano, che ho visitato più volte, è carina: Como è, invece, un cesso amministrato da un sindaco fascistoide che, da buon ratto fascista, di fogne se ne intende.
Beh...l'inciviltà media dell'automobilista italiano è una vergogna planetaria. Milano, Via Rubattino, mi fermo al semaforo rosso e al mio fianco c'è una BMW, scatta il verde e la BMW aveva il motore spento: io ovviamente scatto all'istante da buon italiota milanese, con motore acceso e sgasaggio a frizione semisollevata :-P, la BMW, invece, riavvia il motore ma l'operazione è ritenuta troppo lenta da chi gli sta dietro che gli strombazza quindi a tutto clacson......la BMW aveva targa tedesca :-P
bravo soyuz, un'onesta ammissione di colpa :)
Bellissimo il tuo reportage. Anche a me mancano quasi tutte le città della svizzera, ho visto di sfuggita Ginevra e Lugano e un po' meglio Zurigo che hai richiamato alla mia memoria con una certa nostalgia. E le montagne intorno a Zurigo non sono da meno: anni fa abbiamo trascorso due notti in un rifugio da quelle parti, un paradiso che potevi raggiungere solo con una sorta di funicolare. Mi ricordo anche di un altra gita a Monte Generoso con il trenino a cremagliera... bellisismi luoghi ma concordo con te, un po' cari!
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