26 giugno 2009

Quindici anni insieme


Dopo 15 anni il pronto soccorso del County General Hospital di Chicago ha finito di raccontare storie di ordinaria e straordinaria umanità. Un lungo periodo a pensarci bene. Non ho perso una puntata delle oltre trecento, fedele come un cagnolino.

Sono passati tanti personaggi, dottori, infermieri, pazienti, migliaia di storie intrecciate in un’unica matassa di sentimenti a tinte forti. Come in un vero pronto soccorso molti protagonisti sono usciti di scena con il tempo sostituiti da altri destinati a prenderne il posto. L’ultima, significativa puntata, ha cercato di fissare un inizio dopo la fine con il ritorno di protagonisti passati e il passaggio di consegne a quelli futuri.
Personalmente sono molto difficile di gusti e la maggior parte delle serie tv, quelle che noi nati negli anni 70 chiamavamo telefilm, che amo e guardo le scelgo oltre il normale palinsesto televisivo. Negli ultimissimi anni ho avuto un ritorno di fiamma, anche grazie ad un mio amico ugualmente appassionato con il quale mi confronto tutti i giorni, per questi prodotti e devo ammettere che dagli Stati uniti arrivano serie di ogni genere e molte di ottima fattura.
Molte delle quali giungono sulla tv generalista Italiana con anni di ritardo o ad orari impensabili.
E.R. non è tra queste. E.R. è una cecchia fiamma che ha avuto il suo zoccolo duro di appassionati, tra cui il sottoscritto, che hanno resistito negli anni. Sempre di meno magari ma sempre più convinti.

Non riesco a dire se E.R. è stata, è, o rimarrà la mia serie preferita. Nel corso degli anni si sono alternati scelte di sceneggiature migliori ed altre peggiori così come i personaggi.
Altre serie hanno più suspance o più azione, altre magari possono risultare più realistiche o toccare temi più particolareggiati e quindi centrano meglio il bersaglio.

Ma ci sono cose difficili da spiegare che ti entrano dentro dandoti sempre nuove emozioni. Dopo 15 anni e se ce ne fosse stata l’occasione per altri 15.
Quindi lasciandomi trasportare sulle ali della fantasia, e forse mi fa bene per una volta, voglio entrare nello schermo e dopo aver alzato lo sguardo verso la metropolitana sopraelevata ed il suo rumore attutito dalla solita fitta nevicata invernale che vuole ovattare Chicago, ringrazio Jonh Carter, Peter Benton, Mark Greene, Doug Ross, Susan Lewis, Karry Weaver, Elizabeth Corday, Robert Romano, Archie Morris, Gregory Pratt, Luka Kovac, Abby Lockhart, Sammanthr Taggart, Tony Gates, Neela Rasgootra, Ray Barnett, Simon Brenner e tutti gli altri che mi sono dimenticato per questi simpatici ed intensi 15 anni.

Come, siamo in Estate? Non so mi era sembrato di vedere la neve scendere davanti all’ingresso del Pronto soccorso.


Alla prossima

1 commento:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

12 gennaio 1996, avevo 12 anni e inizia a vedere in prima serata ER. 20 giugno 2009, a 25 anni vedo in prima serata l'ultima puntata di ER.
Si per me preso in toto resta la più bella di tutte.
Inoltre, magari un po' fanciullescamente, proprio sulle ali di questo telefilm decisi, già in tenera età di intraprendere una vita di stampo ospedaliero. E alla fine sono finito a lavorare proprio in un pronto soccorso. Certo, nella realtà non è tutto come nel telefilm, ma assicuro agli scettici che dietro ad ER c'è una fior fior di preparazione, di studi, per somigliare al meglio a quella che è una vita in un reparto d'urgenza.
Anche gli episodi più strani, quelli che uno potrebbe commentare come sciocchezza, in realtà vi assicuro che possono avvenire. In un solo anno ne ho vista di gente strana che si potrebbero già riempire le pagine di un libro...
Grazie Er!!!