21 settembre 2009

I nostri eroi

Guardate amici, non voglio scatenarmi in retoriche polemiche.
Io osservo. Mi piace osservare.
Anche oggi mi è toccato osservare comportamenti, parole, paroline e paroloni, retorica e lacrime.

L'Italia ha vissuto il suo giorno di lutto nazionale.

Io, dopo aver osservato, ho proseguito con i miei pensieri.

Pensieri che sono corsi, alle centinaia di morti sul lavoro che ogni anno attanagliano questo Paese. Una vera, ingiusta guerra.

Pensieri corsi ad esempio verso il ricordo degli operai della Thyssen bruciati vivi nella loro quotidiana rincorsa per una dignitosa sopravvivenza, ma potrebbero, appunto, essercene a centinaia di esempi così.

Veri eroi.

Non mi ricordo sventolii di bandiere ai balconi, fieri cori urlati al vento. Forse loro non erano degni di funerali di Stato. Non lo hanno servito abbastanza.
Ma forse io ho poca memoria.

Alla prossima

2 commenti:

SOYUZ1968 ha detto...

Alzarsi ogni mattina per andare a lavorare sotto padrone è un atto eroico quotidiano.

E ci sono quelli che, come ha ricordato il Pianista, vanno a lavorare la mattina e non tornano a casa la sera....

Quando i lavoratori smetteranno finalmente di aspirare al martirio?

Quando i lavoratori recupereranno il concetto che il nemico è il padrone e non il prossimo suo, compagno di sventure quotidiane, che magari è costretto a vivere in un altro continente per inseguire speranze spesso negate?

La risposta, lo sapete, è una sola ed è il motivo fondante perchè io non possa concepire altro dalla Sinistra, anche con tutti i tragici limiti della perdente Sinistra italiana.

rugbysta sudafricano ha detto...

Sono d'accordo con voi.