12 febbraio 2010

Pensieri tristi


Ad essere sincero non ho mai considerato, a pelle, il Bertolaso quel fenomeno che il populismo destrorso ha voluto farci credere negli ultimi mesi.
Ha sempre fatto bene ed onestamente il suo mestiere?

Ok posso concedervelo, cosa ci sarebbe di strano?
Anche io vanto queste due caratteristiche e magari altri milioni di Italiani. Nessun scarsicrinito mi ha tuttavia mai proposto come ministro della Repubblica.

Lo scanda-letto che lo sta travolgendo non mi fa ne caldo ne freddo. Ascoltare imprenditori che deridono i morti fa bollire le vene invece.

Molto caldo e molto freddo mi creano anche invece talune reazioni, e pesi e misure ben diversi da casi simili accaduti anche di recenti ad esponenti magari non così filo governativi.
Dimissioni? Giammai, dice sempre lo scarsicrinito, è il solito complotto dei magistrati rossi che remano contro il governo del fare.

Ebbene la destra del fare deve essere anche quella del consigliere comunali milanesi preso con le mani nel sacco. O di quello regionale che era li "bello paciarotto" o quello provinciale di Vercelli.
Forse continuare a denigrare "mani pulite" fa anche quest'effetto. Le tangenti, credo, son sempre continuate in questi anni. Oggi però i "mariuoli" hanno abbassato la guardia e si fan beccare.

Ovviamente di tutto ciò il Minzo TG o l'ometto con tanti nei che ho visto in tv presentare il proprio libro con testimonial d'eccezione ovviamente lui, il Presidente del Consilvio, di queste cose dicevo, non si occupano.

Al massimo ci parlano dell'affaire Morgan.

Viva l'Italia.


alla prossima

4 commenti:

Saint Just ha detto...

Il tentativo(fin qui riuscito) di B è quello di eliminare utti i controlli, di neutralizzare tutti i poteri diversi dall'esecutivo (il suo), magistratura e parlamento, quest'ultimo saldamente in mano alla sua maggioranza e ridotto a notaio a colpi di voti di fiducia.
Creando la Protezione Civile Spa e assoggettando alla sua attività non solo le emergenze vere, ma rendendo emergenza anche attività ed eventi normali (vedi i campionati di nuoto ecc.), si ottiene una perfetta deroga a tutte le leggi e i controlli cui sarebbe sottoposto un iter normale e non in eemergenza.
A tal fine ti suggerisco di firmare l'appello di Repubblica andando suli sito o al seguente indirizzo:

http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391138

ciao ci vedremo a fine Marzo

VAN ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Il Pianista ha detto...

A fine Marzo? Ahi,ahi,ahi...

Saint Just ha detto...

Il Paese dei furbi
Moni Ovadia

La litania più vile che da anni viene ammannita ai cittadini rispettosi delle leggi è questa: «non ci sono soldi!».
Questo ignobile ritornello viene ripetuto come un disco rotto per giustificare i tagli fatti contro la scuola pubblica, il welfare, la ricerca, la cultura e via dicendo.
Questo slogan è la foglia di fico dei politici che mentono vergognosamente da anni.
I soldi ci sono, solo che qualcuno se li intasca per i propri privilegi.
Le risultanze dei dati sulla struttura della contribuzione fiscale per l’anno 2008 mostrano che solo una parte dei cittadini, in particolare i dipendenti, sostengono finanziariamente lo Stato.
Molti altri si trattengono i soldi delle tasse, legittimando de facto il diritto alla disuguaglianza di fronte alla legge.
L’ideologia che sorregge questa pratica illegale si fonda sullo stereotipo dello Stato sbirro che taglieggia il cittadino, per cui chi fotte lo Stato è uno che si difende, un furbo.
Grazie all’accoglimento politico di questa sottocultura si è radicato il patto scellerato fra politica ed evasori che le forze moderate, ma non solo, hanno legittimato per rendere l’evasione fiscale un reato veniale, proficuo e praticamente senza effetti collaterali.
La ricaduta più schifosa di questo démi-penser è l’occultamento della semplice e “scandalosa” verità: «chi non paga le tasse ruba dalle tasche di chi le paga».
La mancata riduzione delle aliquote fiscali è bloccata dallo sconcio livello dell’evasione e provoca il pagamento di un vero pizzo da parte di chi si attiene alla legge.
In questo senso l’evasore totale, quello sistematico, il grande elusore e i loro complici nelle istituzioni sono colpevoli di furto e di estorsione ai danni dei cittadini e della cosa pubblica.
Aggiungete al conto il costo della corruzione e potete valutare il danno che la società subisce dalla consorteria dei malfattori eternamente impuniti.