L'incredibile caos generato dalla questione delle liste non ammesse a Roma ed in Lombardia ha decretato, di fatto, tre cose difficilmente smentibili.
Uno, la qualità media della classe politica è scadente e viene da rimpiangere la scuola e la professionalità dei partiti della prima repubblica.
Due, il PDL è in balia delle onde, delle faide interne, delle polemiche e del nervosismo. Un partito che non c'è, come l'isola di Peter Pan, ed ora si sta dimostrando. Manco fosse di sinistra.
Tre, per una volta chi pensava di usare il solito pressapochismo all'Italiana, all'insegna del "tanto tutto scorre e tutto è permesso" ha subito in brusco stop. Le leggi e le regole vanno rispettate. Anche le più cavillose, anche per i politici.
Capisco che per taluni onnipotenti signori impregnati dal delirio di investitura popolare risulta difficile crederlo, ma ogni tanto capita.
Registro che i soliti fogliacci di cui non riesco nemmeno a pronunciare il nome sono partiti, come il capo comanda, evocando incredibili tumulti di piazza, addirittura aggressioni agli avversari, chissà quale azione di forza. Ovviamente dopo aver snocciolato il solito campionario di insulti alle toghe rosse ai complotti comunisti e via discorrendo.
Inutile commentare oltre, certo leggere certe cose fa paura oltre che pena e rabbia.
Detto questo spero sinceramente che tutto si appiani con intelligenza per nel rispetto della decenza. Non so se la soluzione è a portata di mano, ma che ci provino a trovarla, anche in Lombardia. Le elezioni sono sacre ed è nornale che competano tutti e che vinca il più forte. E' meglio per tutti, non vedo vantaggi e giustizia nel vincere in questo modo.
Inoltre ritengo controproducente assistere inermi per settimane al vomitare di insulti e accuse che si leverebbero contro tutti da parte di quelli di destra che invece dovrebbero lavarsi i panni sporchi in casa ed imparare ad organizzarsi oltre che a fare autocritica per i pasticci compiuti.
Quelli non hanno ritegno, certi articoli li abbiamo letti già oggi come dicevo. Figuriamoci il crescendo fino alle alezioni a cosa porterebbe.
Una santificazione destrorsa contro dei golpe di chissà chi.
Loro, i campioni della democrazia e del fare "ciò che ci pare".
Come chiudere i talk-show ad esempio.
Per carità risparmiatecelo.
Alla prossima
9 commenti:
invece non ci risparmiano niente
marina
VOTATE! VOTATE!! VOTATE!!!
la autoriammissione delle formighine e dei polveroni alle regionali è una ottima notizia, perchè ancora una volta mette i cittadini italiani di fronte alle loro responsabilità civiche individuali. Se non vi piacciono Berlusconi, i suoi compari e le sue commari, votate per un partito, per una lista o per una coalizione che possano sconfiggerli, senza sperare che qualche magistrato specialmente zelante o qualche galoppino del Pdl particolarmente fesso o disonesto vi tolga le schede dal fuoco. Nessuno può o deve scegliere per noi e la democrazia elettorale non è una gara olimpica alla quale basta partecipare. Si gioca per vincere e non ci sono medaglie d’argento, buoni piazzamenti o vittorie morali, perchè il secondo arrivato è soltanto il primo degli sconfitti. Tutto qui. Aii capponi dell’antiberlusconismo intenti a beccarsi fra di loro ancora sfugge che in Italia non esiste più il sistema proporzionale da tempo e prendere il 6% dei voti equivale a prenderne lo 0%, così come astenersi o scrivere baggianate sulla scheda equivale a un voto per la maggioranza vincente. Se neppure la dimostrazione di straziante inettitudine offerta dalle falangi romane del Pdl e dai suoi smarriti federali e podestà serviranno a farlo perdere, non prendetevela con Giorgio Napolitano o con lo Chef Pasticciere Ghedini, ma con voi stessi.
VITTORIO ZUCCONI
Repubblica.it 06 marzo 2010
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Ha ragione in pieno Zucconi.
Aggiungo inoltre, che per la prima volta, la destra, con le parole di La Russa, ha chiaramente fatto capire che la soluzione violenta è una opzione sul tavolo, se necessario praticabile senza problemi.
VOTATE! VOTATE!! VOTATE!!!
Volete sapere come sia fa ad aggirare quella foglia di fico chiamata “par condition” (così crede si dica il princino Emanuele Filibusta)? Se ci si chiama Berlusconi e si ha il pieno controllo del Minzuculpop Rai, si fanno comizi in favore dei propri candidati alle regionali, ripetendo slogan rifritti e facendo banale propaganda politica senza una sola notizia dentro, spacciandoli come interventi del Presidente del Consiglio quando sono soltanto comizi. I propri domestici del TG1 prontamente ti dedicheranmo i primi cinque minuti dell’edizione principale (ore 20, domenica) quando gli ascolti sono più alti et voilà, la foglia di fico vola via. Nessun contraddittorio, nessuna pari opportunità, neppure la finzione dell’equilibrio che la ridicola norma dovrebbe imporre e che ha steso il sudario sulle trasmissioni politiche. Non c’è neppure bisogno di farsi una leggina su misura col rinforzo al cavallo o di chiamare il dottor Balanzone, l’avvocato Mavalà, per inventarsi un’interpretazione. Un domestico alla direzione del TG1 vale più di cento leggine. Andate a votare, andate a votare, andate a votare.
VOTATE! VOTATE!! VOTATE!!!
Forse è uno scherzo dell’età o la
felice confusione di chi vede una nuova culla in famiglia, eppure mi sembra di ricordare benissimo tutte le vibranti trombonate dei crociati, dei neo- con, dei loro lecca-con italiani, dei combattenti per la libertà che ci mettevano in guardia contro lo “appeasement”, la eterna tentazione di cedere alle prepotenze dei prepotenti come Saddam Hussein per quieto vivere e ripetere il fatale errore delle democrazie europee di fronte a Hitler a Monaco chamberlain-munich-conference-1938nel 1938, senza capire che il mostriaciattolo austriaco sarebbe stato insaziabile. Ma che cosa sta facendo l’Italia di tanti giornali di carta o di elettroni, di tanti politici, di tanti cittadini, nei confronti di coloro che si fanno e disfano leggi, che governano ignorando il Parlamento e ficcandogli in gola decreti e leggi a colpi di voti di fiducia, che impunemente accendono e spengono programmi e voci irritanti, che occupano con i loro leccapiedi, le loro favorite, e i loro quisling d’assalto l’amministrazione pubblice e l’informazione, che si spartiscono quintali di danaro pubblico con il pretesto delle emergenze, certi di farla sempre – sempre – franca? La dinamica non è forse la stessa, che si tratti di politica interna o internazionale? Non aveva forse vinto le elezioni anche la Nsdap di zio Adolfo? Cedere ai bulli una mano per quieto vivere significa cedere domani un braccio e poi tutto il resto, esattamente come accade nei confronti dei bambini viziati che divengono adulti insopportabili e pericolosi. Qualcuno dovrà fermare, con gli strumenti della democrazia, non della violenza, questi caporaletti sempre più prepotenti e se non ora, quando? Se non noi, chi?
Andate a votare. Andate a votare. Andate a votare.
VITTORIO ZUCCONI
anche il post precedente
"No al condono elettorale. Si al rispetto delle regole. Oggi pomeriggio saremo in tanti a Genova: il Partito Democratico aprirà la campagna elettorale presso il Vaillant Palace di Sampierdarena, dove tutti i democratici faranno sentire con forza le proprie ragioni contro un provvedimento che si può definire solo un trucco. Ci sarà una manifestazione nazionale delle forze di centrosinistra a Roma, che si svolgerà sabato prossimo nel pomeriggio. Contro la destra dei sotterfugi e degli imbrogli la parola d’ordine sarà: per vincere, sì alle regole, no ai trucchi"
Pier Luigi Bersani
Segui la diretta dalle ore 17 su Youdem.tv (sky 813) e su www.partitodemocratico.it e www.youdem.tv
Hai ragione, sempre più giù.
Salva-liste. Disgusto. Delusione. A che serve manifestare dopo la firma di Napolitano al decreto per garantire il voto a Formigoni and company con una “legge interpretativa”? Manuale di servilismo: leggere l’editoriale in pagina oggi sul Giornale (consultabile su www.ilgiornale.it).
Istruzioni per il futuro? Scriveva lo storico svizzero Gonzague de Reynold (1880-1970): “La libertà non è un diritto. E’ una virtù interiore, è la ricompensa dello sforzo. Bisogna meritarla. Bisogna riconquistarla, non sugli altri ma su sé stessi. Bisogna saperne far uso: servire senza servilismo, compiere il proprio dovere senza coazione, ubbidire con intelligenza come se si dessero ordini. Questo implica uno sforzo intelletuale esteso a tutta la nazione”.
Già. Uno sforzo intellettuale esteso a tutta la nazione pen-isola dei famosi (plus: su Rai4).
Leonardo cohen Repubblica
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