Di ritorno da una breve vacanza, avrei voluto immergervi nei colori e nelle sensazioni regalatemi dalla Costa Azzurra, dalle mille immagini di Nizza, una città che amo particolarmente.
Una città ricca di contrasti e figure che ti scorrono davanti con frenetica calma.
Rigore quasi nordico e fantasia tipicamente mediterranea si fondono di continuo rendendo ardua la scelta tra antico e moderno, tra il mercato dei fiori e la maestosa Promenade des Anglais, tra i vicoli della città vecchia ed il passeggio in Avenue de Medicin.
Avendo ancora una volta avuto prova che il qualsiasi posto bisogna tornare e ritornare per apprezzarlo bene a fondo, cito quindi i quattro passi in Boulevard Hugo la Domenica mattina e, uscendo da Nizza, corro oltre le solite Cannes e Montecarlo, consigliandovi un piccolo borgo medievale poco citato dalle guide e quindi sostanzialmente deserto di turisti. Haut de Cagnes - foto a fianco - che domina dall’alto Cagne sur mere dove visse Renoir gli ultimi anni della sua vita.
Pochi vicoli, vecchie case abitare da gente semplice, una piazza con il castello , un locale scalcinato in perfetto stile francese di campagna in cui mangiare ottime sarde fritte.
Il tutto ben conservato e silenzioso. Silenziosissimo.
Osservi due sparuti che come te si stanno domandando se è meglio la stradina in discesa o quella che sale tenacemente. Loro decidono per la discesa, tu volti lo sguardo affrontando il vicolo in salita,giri verso una stradina che assume i contorni di una galleria coperta e pensando che possa essere un teatro per qualche scena di un film di paura, percorri poche decine di metri passando sotto la porta d’ingresso del borgo, rientri solcando i gradini di una scalinata, un altro vicoletto, un altro ancora ed ecco i due turisti che avevi poco prima abbandonato al proprio destino sotto il sole tiepido di primavera . Alla fine ti rendi conto di essere davanti alla vecchia casa abitata da un’anziana signora da cui eri passato venti minuti prima.
Certo, un paio d’ore sarde incluse e la visita è terminata. Che bello però girare un borgo medievale, per quanto piccolo, senza sciami di turisti vocianti e gli immancabili ed irritanti negozietti di souvenirs.
Ma perché ho iniziato il racconto con un “avrei voluto” se poi vi sto sommergendo di parole riguardo il mio viaggetto?
Avrei molto altro da raccontare, ma non riesco a smettere di ridere pensando alle dosi di perfetta italianità che la politica oggi ci ha regalato.
I due sparuti turisti di Haut de Cagnes che passeggiavano curiosi non erano certo il Presidente del Consilvio e il prode Fini. Loro erano giù nello stivale che si preparavano per darsi legnate.
Ed oggi la Premiata Ditta Lavasecco (la PDL appunto) ci ha mostrato come i panni sporchi li sanno lavare nene in pubblico.
Poveri noi.
Alla prossima
2 commenti:
nostalgia nostalgia nostalgia
marina
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