12 novembre 2005

Fosf....orrore

Questa, come tutte le altre immagini del bombardamento americano sulla città di Fallujah, valgono molto più di mille parole. Questi sono gli effetti dell''utilizzo del fosforo bianco, "spalmato" sulla popolazione civile per conquistare la roccaforte Irachena. Questo agente chimico distrugge i tessuti umani lasciando quasi intatti i vestiti. Nonostante l'incredibile silenzio della maggior parte degli organi di stampa e dei media, abbiamo tutti il dovere di guardare, di capire, di porci delle domande.
Chi vuole svegliarsi dal pigro sonno contemporaneo può farlo in ogni momento, chi vuole può perfino vedere e rivedere il filmato in questione navigando sul sito della tv satellitare che per prima ha proposto l'inchiesta, chi invece non vuole è libero di rimanere nel suo finto mondo di cartapesta, ma, a tutti, rivolgo qualche considerazione, pur non entrando nel merito delle cause e dei motivi di questa guerra di cui ognuno, in questi anni, può essersi fatto più di qualche semplice idea.
Ascolto e leggo parole tipo guerra giusta, guerra umanitaria, missione di pace.
Esistono quindi guerre giuste e guerre sbagliate o esistono solo giustificazioni proposte da chi, inneggiando all'esportazione della libertà e della democrazia, cerca di calare una calda coperta sulla nostra coscienza per farci addormentare dolcemente sognando in mondo finto, che non esiste. Questa coperta non riesce a scaldare, e nulla può, una volta che è travolta da un vento gelido come l'aprir gli occhi d'innanzi alla guerra.
Molti politici e pensatori sostengono che l'abbandono immediato dei nostri soldati dall l'Iraq sarebbe come lasciare la popolazione civile in balia del caos, del terrorismo, della violenza. Le persone che sono in accordo con questa teoria almeno ora non potranno non domandarsi se rimanere in Iraq non può forse voler avallare metodi e azioni che come conseguenza principale hanno il massacro e la morte di civili, e se questo, almeno dal punto di vista morale, significa o no esserne complici. Forse si chiederanno anche se sia lecito esportare la nostra democrazia con l'utilizzo di armi chimiche simili al Napalm, messo al bando dall'ONU, e considerato arma di distruzione di massa. Forse si chiederanno anche molte altre.... no, forse non si domanderanno nulla; è meglio girare la testa e tornare a dormire, non è lecito essere stanchi?; in fondo "come tiene caldo questa coperta!".
Alla prossima
"Spesso è più sicuro essere in catene che liberi"
(Franz Kafka)


4 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Che vergogna!!

Anonimo ha detto...

Mah uno dei miei illuminatissimi e coltisssimi colleghi, travet inutili e mangiapane a cottimo, ha proposto di utilizzare il fosforo bianco sulle zattere dei derelitti che navigano a sud del Mediterraneo: ma da quali carta da cesso prendono spunto per esternare certe bestialità? Libero, Il Giornale,....il Mein Kampf?

Caro Pianista, io il blog non voglio fartelo chiudere, ma quando sostengo che le brigate rosse dovevano sparare agli impiegatucoli e agli operai non credo di esprimere una bestialità: penso, inoltre, che il moderatore possa concordare con me.

In Norvegia i deliri nazi-ipocriti del mio collega sarebbero puniti con la galera e con i servizi sociali nei centri d'accoglienza e di assistenza ai poveri: giammai in quel paese scandinavo a un parlamentare e/o un ministro verrebbe concesso di sostenere liberamente certe tesi, nè al bar dello sport nè, tantomeno, in sedi istituzionali. Paradossalmente, forse, la Libertà è un patrimonio troppo prezioso perchè certa gente sia degna di usufruirne. L'Italia è in pericolo con il suo il cancro nazifascista non completamente estirpato come si doveva a tempo debito: questi sono i risultati!

Mi auguro che presto nella legislazione italiana sia introdotta la censura, con le doverose ricadute nel codice penale, per tutti quei reati che infamano e minano le conquiste nei diritti fondamentali dell'uomo, con i nazionalsciovinismi di stampo nazi-fascista a sfondo neo-con, ipocritamente religioso e minimalista: pene severissime per gli organi di stampa che diffondono questa sottocultura e pene esemplari, con doveroso contrappasso, per chi è troppo insano nel assimilarle come proprio patrimonio di sottocultura.

Un richiamo al senso di responsabilità per tutti, soprattutto a chi, con la parola scritta, ha il potere di influenzare le coscienze e la civile convivenza basata sui laicissimi diritti fondamentali dell'uomo e del lavoratore.

I miei occhi guardano sempre molto lontano e non perdono la speranza....nonostante tutto....

Anonimo ha detto...

Io penso solo questo: se vuoi essere o sentirti migliore di qualcuno, devi quantomeno comportarti diversamente da lui, ovvero: se saddam "gasava" i curdi, bush non dovrebbe "disidratare" i sunniti. In realtà non penso solo questo. Gasare e disidratare: due verbi ben noti a me e all'amico, pardon, compagno soyuz68. Che gran cosa la chimica.....e mi da anche da vivere agiatamente (per ora). La verità è che la colpa non è della chimica, ma dei chimici che si mettono al servizio dei politici (stronzi di default). E perchè lo fanno? Per soldi, ovviamente, come il sottoscritto. Allora ho anch'io una responsabilità indiretta delle brutture che capitano al mondo? Domanda difficile: una molecola d'acqua è infinitamente insignificante, ma un numero immensamente grande di molecole può originare un uragano; ma può anche essere un fiume dalle dolci acque da cui una città può trarre prosperità. Morale? Semplice: posso contribuire ben poco "ad un mondo migliore", pur ammirando chi ci crede. E allora non mi resta che rifugiarmi nel mio mondo fatto di cose antiche, nella vacua illusione che si stesse meglio quando si stava peggio. Ma anche questo è sbagliato: chi ha costruito le piramidi ha fatto un'impresa memorabile, ma a che prò? La gloria di un re-dio? O ha sgobbato come uno schiavo, pur non essendolo giuridicamente, per deliziare l'occhio di un turista bolso di 4600 anni dopo? Citerò il finale di un romanzo a me molto caro, Sinuhe l'egiziano del finlandese Mika Waltari: "Poichè io, Sinuhe, sono un essere umano. Io sono vissuto in tutti coloro che sono esistiti prima di me e vivrò in tutti coloro che verranno dopo di me. Vivrò nelle lagrime e nel riso degli uomini, nel dolore e nel timore umani, nell'umana bontà e malvagità, nella giustizia e nell'ingiustizia, nella debolezza e nella forza. Quale essere umano vivrò eternamente nell'umanità. Non desidero nè offerte alla mia tomba, nè immortalità al mio nome. Questo è stato scritto da Sinuhe, Egiziano, che visse solo tutti i giorni di sua vita.".
Scusate il tono funereo......

Anonimo ha detto...

L'epigrafe di Sinuhe è di una non comune laica bellezza. Per questo motivo non ti spezzerò le braccine per avermi spedito a Buchenwald......ihihihihi è divertente quando provo a fare il bullo ^________^