22 gennaio 2006

Storie di sport



Tra poco ci saranno le Olimpiadi invernali. Le Olimpiadi, l'essenza dello sport. Lo sport, a volte, metafora della vita.
Questa è la più simpatica e assurda delle storie Olimpiche. E' la storia di Steven Bradbury, atleta Australiano, che quattro anni fa divenne campione olimpico di Short Track, una sorta di pattinaggio su pista corta specialità veloce e spettacolare. Un giovane Australiano in uno sport svolto su una pista di ghiaccio? Strano. Steven, pur avendo partecipato a varie Olimpiadi, non è certo tra i campioni di questa specialità e nel 2002 a Salt Lake City partecipa mosso dal più classico spirito Decubertiniano. Nulla di più, l'importante è esserci. Il destino però è in agguato e sta per creare una delle più assurde storie sportive. Steven nella sua gara viene eliminato già nei quarti di finale ma, a seguito di una squalifica di un forte avversario giunto davanti a lui, è ripescato in semifinale. Cose che nello sport possono succedere. Un bel colpo per Steven il cui destino sembra comunque segnato, in semifinale infatti tutto sembra andare come previsto e Steven si ritrova staccato dal gruppo di testa che si sta giocando l'accesso in finale. Ecco che accade l'incredibile. Sgomitando e spingendosi l'un l'altro tutti gli avversari che lo precedono finiscono lunghi e Steven fischiettando come in un cartone animato taglia per primo il traguardo. E' in finale Olimpica, non ci crede nemmeno lui. Il miracolo si è ripetuto, ma forse non basta ancora.
Il 16 Febbraio è il gran giorno della finale e al via il nostro povero carneade Australiano si ritrova fianco a fianco con dei mostri sacri dell Short Track, tra cui lo statunitense Apolo Ahno giovane idolo della specialità.
Cosa può fare il nostro Steven? Niente. Prende il via e subito si stacca non riuscendo a tenere il ritmo folle dei suoi quattro titolati avversari. Si trova ultimo e staccato ma contento di esserci.
Ancora una volta succede l'incredibile. All'ultima curva una mega caduta collettiva coinvolge tutti i quattro avversari di Steven che, nello stupore generale, taglia per primo il traguardo. E' campione olimpico, il primo atleta dell'emisfero sud a riuscirci in un' Olimpiade invernale.
La dea bendata lo aveva preso per mano in quei giorni, restituendogli quello che gli aveva tolto anni addietro, con gravi incidenti da cui è sempre uscito con grande volontà, spinto solo dalla voglia di poter fare quello che amava, il suo sport.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

E' la dimostrazione che non sempre vince il più forte, specialmente in tornei brevi come le olimpiadi. E quando capita, come in questo caso, che sia la fortuna a dettar legge, è comunque cosa buona: il problema è quando chi vince, lo fa con mezzi illeciti.

SOYUZ1968 ha detto...

Tanto i Norvegesi faranno man bassa di medaglie....elegante il pattinaggio sul ghiaccio, soprattutto quello artistico...

Anonimo ha detto...

Vedrete che anche Rocca che è andato alla grande tutta la stagione e lo prenderà in quel posto proprio alle olimpiadi.
Mi date il numero di telefono di quel tizio che gli chiedo i numeri per il superenalotto?

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Il mio sogno invece è tenere il Toro in B e vedere il derby con la Juve lo stesso...nella serie cadetta! Mamma che goduria...
Ha ragione bolso..il bello dello sport è proprio l'imprevedibilità, che gusto ci sarebbe altrimenti?

Anonimo ha detto...

La palla e' rotonda ed il ghiaccio el scarligga.

Piu' che di spirito Decu bertiniano mi sembra una vittoria Decu'.

Il Pianista ha detto...

pensate che oggi il fortunello è telecronista e sarà presente in questa veste alle Olimpiadi di Torino.
Ha scritto anche una biografia ed è popolarissmo nella terra dei canguri

Anonimo ha detto...

Compagno, non intendevo proprio dire quello: a me piace quando vince veramente il più forte e, anche se non seguo molto lo sport, credo che la "forza" esca alla distanza. Mi spiego meglio: chi vince il campionato è difficile che abbia kulo; chi invece vince un triangolare agostano, non è detto che sia la squadra migliore.

Barolo66, 6 chi penso io? Welcome!

Il Pianista ha detto...

Benvenuto nel mio blog a barolo.
Penso di aver capito chi sei e sono felice di questa tua entrata,così almeno ci sentiamo un pochino visto che ci si vede quasi mai. Hai trovato il blog per caso o indirizzato da qualche bolso?
Se poi non sei chi oenso,...benvenuto ugualmente

Anonimo ha detto...

Ehh Bradbury è un vero grande campione,umile e leale.
Altro che quel disonesto di Ohno!
Una cosa la si deve dire.
Il pubblico di Salt Lake fischiando Bradbury dopo la sua vittoria si comportò all'unisono in modo antisportivo,perchè il loro "campione" terminò secondo.Una gran razza di cialtroni,gli americani...
Il nostro australiano nonostante la vittoria non trascinò la sua carriera in una difesa del titolo che sarebbe stata un bagno di sangue.Capolavoro di coerenza.

Sei un grande Bradbury!