02 febbraio 2006

Munich


Titolo: Munich
Genere: Drammatico
Durata: 164 min.
Regia: Steven Spielberg
Cast: Eric Bana, Daniel Craig, Geoffrey Rush, Matthieu Kassovitz
Voto del pianista: 7.5
Sperando di fare cosa gradita, riprendo la rubrica cinematografica con il mio parere sull’ultimo film di Steven Spielberg a cui ho avuto il piacere di assistere. Il nuovo anno cinematografico del pianista (io, non il film) continua su ottimi standard dopo le visioni di Cronemberg e Allen.
Munich, avvolto dal mistero fino al giorno dell’uscita nelle sale, racconta la vendetta organizzata da Israele per punire i mandanti e gli ideatori della strage alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Partendo dalla ricostruzione di quei giorni la vicenda viene narrata seguendo le gesta di Avner(ottimo Eric Bana), agente del Mossad e capo della squadra di vendicatori che, seppur ufficialmente “non esistenti” e senza l’appoggio di nessuno, vengono incaricati dal governo Israeliano di portare a termine la vendetta uccidendo uno alla volta i loro bersagli. Avner e i suoi uomini, attraversando tutta Europa, cominciano la loro impresa, ma gli imprevisti sono molti così come i tradimenti tanto da farli diventare cacciatori e prede allo stesso momento.
Ma Avner non è solo un agente del Mossad. E’ anche un marito, un figlio, e un padre, in altre parole è un uomo, al quale le vicende affrontate cambiano l’angolatura da cui vedere le cose. In questa ottica si innescano i temi sociali e morali evidenziati da Spielberg: l’appartenenza, la patria, la casa intesa sia come paese che come famiglia, la disillusione di un uomo che parte per la missione spinto da certezze ed ideali e progressivamente concepisce l’idea che la vendetta sia fine a se stessa, inutile ad estirpare l’organizzazione nemica che anzi, per ogni pezzo grosso eliminato ne ripropone altri più efficienti, ne ad avvicinare il dialogo e la pace. Vittime e carnefici non sono poi così distanti e in tal senso la critica verso la politica Israeliana e anche Americana (occhio al finale con sullo sfondo le torri gemelle) traspare evidente.
Questa, a mio avviso non è la parte migliore del film, quindi non mi soffermerei oltre su questi temi, su cui ognuno può aver diversa interpretazione, giudicando quindi efficaci o meno i messaggi del regista. Non sempre Spielberg riesce nel suo intento, approfondendo poco alcune sfumature e, schematicamente, scivolando a volte nell’ovvietà.
La parte migliore del film riguarda l’aspetto tecnico e stilistico. Con una regia impeccabile Spielberg ci accompagna in un perfetto thriller spionistico con tutti i meccanismi tipici oliati al meglio, con i tempi giusti ed una tensione sempre viva. L’alternanza di scene drammatiche a dal gran ritmo si mescolano con parti dialogate fatte di ripensamenti, di errori ed incertezze creando una miscela ottimamente riuscita. Il tutto girato secondo i canoni classici del genere senza azioni roboanti od inutili effetti speciali.
Un film di genere insomma, che ricorda molto nella struttura e nel dispiegamento di storia e colpi di scena i grandi opere girate nei decenni passati, come “i tre Giorni del Condor” o “il giorno dello sciacallo”. Anche l’ambientazione anni settanta delle varie città come Parigi, Roma o Londra aiuta molto a ricreare la giusta atmosfera, come convenuto ed auspicabile.
Tirando le somme mi trovo in difficoltà nel ricondurre ad un numero il mio giudizio. Se prendessi in considerazione solo l’aspetto tecnico e di stesura della storia Munich meriterebbe un bel 8 abbondante, ma considerando che, narrando un fatto vero, Spielberg oltre alla cronaca ci vuole fornire una sua visione del mondo,della politica, e dei valori, mi sarei aspettato un’angolatura più originale e maggiormente approfondita almeno per alcuni aspetti.
Il film ve lo consiglio, regala forti emozioni, ma temo che se non amate il genere come lo amo io, troverete pochi altri spunti d’interesse. Propendo quindi per un voto leggermente più basso rispetto ai due ultimi film recensiti.
Alla prossima

3 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Concordo...tanto è vero che anche il voto dato da me è stato 7.5
Tra l'altro vedendo sto film si fa' anche un piccolo giro del mondo: Roma, Parigi e tante altre città.

Anonimo ha detto...

Si ma, pianista & compagno, concertatevi: blog diversi, ma stesso post.

SOYUZ1968 ha detto...

Un consiglio...non recensire mai un film raccontandolo, se non con brevi e fumosi accenni,...scrivi essenzialmente delle tue sensazioni e di quello a cui tanto la tua mente quanto il tuo "sentire associativo" si proietta.