11 aprile 2006

Il giorno dopo


In tutta sincerità speravo oggi di poter scrivere di una vittoria netta e schiacciante e della definitiva fine dell’era Berlusconi.
Era nella logica delle cose e nelle mie, e non solo, aspettative, Invece non me la sento di esaltarmi più di tanto. I dati definitivi di oggi danno la vittoria in entrambe le Camere ma, passata la grande paura dell’incredibile serata di ieri, non ci si può nascondere che le cose non sono andate come si poteva sperare. La vittoria avrebbe dovuto essere più netta e i pochi senatori che ci garantiscono la maggioranza al Senato, non sono certo sufficienti per guardare ai prossimi anni con la certezza di un governo saldo e duraturo.
Le parole di questo pomeriggio di Prodi, tendenti ad assicurare una governabilità per cinque anni, sono logiche e doverose, ma mi sembrano improntate ad un ottimismo tutto da verificare.
La realtà che va oltre ai seggi assegnati, alla truffaldina legge elettorale ed ai balletti delle cifre, esprime una grande verità da cui bisogna partire per l’analisi del voto.
Prendendo in considerazione il consenso, i voti veri, si registra una situazione di totale parità e di completa divisione del paese. Il vantaggio che l’Unione sembrava avere accumulato in questi anni di opposizione è evaporato in questa campagna elettorale e la destra è quasi riuscita in una rimonta che sembrava impossibile.
Il dato è innegabile.
Proviamo a capire il perché, rispondendo alla domanda che tutti ci siamo fatti “come è potuto accadere?”
Chiaramente la responsabilità principale è degli Italiani, a cui non è bastato, provare Berlusconi per cinque anni, e hanno dimostrato ancora una volta tutte le peculiarità tipiche dell’Italiota medio che L’ex presidente del consiglio, incarna alla perfezione. Il mio pensiero sull’operato, anche morale oltre che tecnico, del governo uscente, del resto lo conoscete bene.
Così come conoscete bene la mia opinione sui “menefregoistigrandefratellodipendenti” che si interessano della vita pubblica un giorno ogni cinque anni ed in quel giorno si lasciano ammaliare da promesse di cartapesta, o impaurire da fantasmi sventolati in modo strumentale.
Queste motivazioni non sono sufficienti. Bisogna interrogarci sui perché ed ammettere quelle che, a mio avviso, sono state delle chiare mancanze dell’Unione, che avevo già con timore preannunciato in un post della settimana scorsa. Gli errori erano evidenti, ed hanno provocato un effetto evidente.
Il macro errore è stata una campagna elettorale improntata sui toni distesi, sul basso profilo, sperando che questo bastasse per far risaltare agli occhi degli Italiani, le sguaiate provocazioni Berlusconiane. Il basso profilo non ha pagato, parlare di programmi non ha pagato. Con una buona fetta di Italiani paga la politica urlata, pagano le promesse buttate a casaccio, paga la demagogia populista.
Perché L’Unione ha commesso questo errore? Prima di tutto era difficile fare altro con un leader dal poco carisma mediatico come Prodi. Si è fatta di necessità virtù, basandosi anche sul vantaggio accumulato alle Regionali che regalava un sicuro vantaggio di cinque,sei punti non più tardi dell’Estate scorsa.
Si è ritenuto, sbagliando, non sufficiente ad un recupero della destra, il prorompente assalto mediatico di Berlusconi, non capendo che la nuova legge elettorale portava con se un’altra stortura oltre alla strana assegnazione dei senatori ed alla mancanza delle preferenze. La bruttissima nuova legge elettorale con la mancanza di preferenze e quindi di campagna elettorale sul territorio, ha spostato l’asse della contesa dalla strada e dalle piazze, dove la sinistra è più forte ed organizzata, alla televisione dove il re incontrastato sappiamo bene chi sia.
Altro errore è stato non considerare che alle politiche avrebbe votato una fetta consistente di Italiani, lontani solitamente dalla politica, che alle amministrative non si recano alle urne.
Questa fascia solitamente è più vicina alla destra, quindi i sei punti di vantaggio ad una tornata elettorale amministrativa, possono significare tre punti ad una tornata politica svolta il giorno seguente.
Altro errore madornale, e decisivo, è stata l’impreparazione con la quale tutti i leaders della sinistra, Prodi in testa, hanno fronteggiato il populismo della destra che ha lasciato apparire sulla difensiva chi avrebbe dovuto attaccare, e ha permesso di sferrare potenti assalti a chi, avendo governato e male, per cinque anni, avrebbe lui dovuto spiegare molte cose agli Italiani.
Questo errore si è sostanziato in modo grave, sul discorso tasse in cui L’Unione è caduta con pressappochismo nella rete tesa dalla CDL. La mancanza di spiegazioni chiare,
di fronte agli assalti, ha lasciato, a torto ma la lasciata, agli Italiani l’idea che la sinistra avrebbe tassato i b.o.t., i risparmi, le successioni di appartamentini di due locali. Non è la verità, ma l’abile mossa Berlusconiana, contrapposta alle indecisioni di Prodi ha lasciato questo dubbio a molti Italiani.
Non bisognava cadere su queste evidenti bucce di banana. Invece la sinistra ci è caduta.
Ai toni forti bisogna rispondere con i toni forti, serva di lezione.
Mi dispiace dirlo ma una vittoria quasi sicura e netta si è trasformata in questa vittoria risicata, costellata di errori strategici, ottenuta dilapidando un vantaggio consistente contro un avversario che doveva essere sconfitto dal suo stesso operato al governo, e tutto questo rappresenta un grosso punto di riflessione sulle capacità strategiche dei leader storici della coalizione, oltre che Prodi, anche Fassino, Rutelli, D’Alema.
Qualche errore lo hanno commesso, e se si sono salvati da un repentino cambio generazionale che una sconfitta clamorosa avrebbe provocato, devono rendersi conto che alla sinistra servono forze e leaders nuovi. Dobbiamo rendercene conto anche noi elettori. Faccio due nomi, confinati purtroppo al momento a fare il sindaco in luoghi sicuri, Sergio Cofferati e Walter Veltroni. Mi sembrano gli uomini adatti ad un rinnovamento e uomini dalla grande personalità.
Portiamo avanti il rinnovamento senza paura, altrimenti si andrà incontro a molti, imminenti, dispiaceri e forse ad altri Berlusconi di turno.
Alla prossima.



13 commenti:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Ovviamente sono d'accordo, come ho già ampiamente spiegato nel mio post. Ovvio che prodi dica che governerà per 5 anni, tutti uniti felici e contenti, cosa dovrebbe dire? Speriamo...

Anonimo ha detto...

Il rinnovamento è urgentissimo, anche da fare in corsa in caso di governo. Il rinnovamento è incoraggiato da una cosa : come dimostra la differenza di risultati tra Camera e Senato, i giovani votano in maggioranza per noi, sfruttiamo questa spinta.
Basta con Fassino, D'Alema, Marini eccetera.
Ed a questo punto, si faccia il partito democratico, che non ci piace ma ha il merito di prendere voti propri al di là dei singoli partiti.
Parole sante su quanto sia stata sbagliata la strategia della campagna elettorale.

Anonimo ha detto...

Io ci aggiungo anche gli appelli di r&r, immediatamente accalappiati e fatti propri dalla dx.
Chi sono r&r? La premiata ditta ruini & ratzinger.....

Anonimo ha detto...

Io credo che per la seconda volta la sinistra sia stata penalizzata dalla menata sui BOT ... ma quando impareremo la lezione ? Quando impareremo a non danneggiare i nostri stessi elettori ? e proprio in campagna elettorale ?

Il Pianista ha detto...

si, l'elemento chiesa in Italia è sempre tristemente penalizzante.
però questo aspetto non l'ho inserito nel post perchè non mi sembra un'errore della sinistra.
Sul vaticano e sule vecchiette impaurte che non voteranno mai più a sinistra dell'udc altrimenti hanno paura dela scomunica del prete di turno c'èè poco fa fare. E' L'Italia che è cosi, un paese ridicolo. Prodi e C. ci hanno provato ad eseere fin troppo lecchini con la chiesa ma da questo punto di vista non vedo particolari errori.

SOYUZ1968 ha detto...

Cofferati o Veltroni? Tra i due scelgo chi può teoricamente sembrare più capace di unire le diverse anime della sinistra, certamente Veltroni.

Anonimo ha detto...

noi di Omfaloscopia abbiamo dedicato post e post a Veltroni, Cofferati e la Melandri. purtroppo, come dice quel comunistaccio di Severgnini, l'Italia è un paese gerontocratico e, come dice il Vernacoliere, le elezioni le vince sempre Ruini. che dite, se la Melandri diventa madre-badessa e Cofferati frate-trappista abbiamo qualche possibilità di vederli condidati-premier?

SOYUZ1968 ha detto...

Per una volta concordo pienamente con Barolo66...come cambiano le cose! Oppure sono io che sto andando alla deriva verso destra? :-@

Anonimo ha detto...

maledetto paese di bigotti e di filo berlusconiani che si fanno ciulare da due promesse del nano maledetto. ma quali veltroni e cofferati, il capo deve essere bertinotti!!! la sinistra ha fallito, inutile far finta di essere contenti. il governo dipende da mastella, dalla rosa nel pugno e da dipietro, come si può sperare di arrivare a fine legislatura? gli italiani non capiscono un cazzo

Anonimo ha detto...

spandi hai ragione
ma mi preoccupa più l'arrivare a fine mese che a fine legislatura

Anonimo ha detto...

ora proprio godo. Questa sarebbe la vittoria che strombazzavate da mesi? Pensavate di trionfare e invece ve lo siete presi in quel posto. Abbiamo preso più voti di voi. Che goduria vedervi rimangiare le frasi e le feste del pomeriggio, di ora in ora che si profilava la beffa. Prodi è patetico, ancora una setimana di campagna elettorale e ci sarebe stato il sorpasso definitivo e adesso voglio vedere come governate. Durerete tre mesi poi si andrà ad elezioni e vincerà Berlusconi che schianterà definitivamente Prodi. L'italia non va a sinistra, toglietevelo dalla testa, voi dei blog accontenttevi di credervi più intelligenti degli altri. Intanto gli altri hanno governato per cinque ann e tra poco governeranno per altri cinque.

SOYUZ1968 ha detto...

Anonimo, è Berlusconi che ha fatto in modo che non si possa arrivare alla fine del mese.. olio di ricino può venire a ritirare la corda che gli ho preparato per impiccarsi.

Anonimo ha detto...

Io sono cofferatiano: law & order, ma di sinistra!

Soyuz, lascia perdere sturakuli: non merita d'essere cagato.