L’eutanasia è un tema caldo di difficile interpretazione che, di tanto in tanto, torna alla ribalta. E' il caso del dibattito seguito al caso di Piergiorgio Welby, che ha riaperto la diatriba stimolando l'intervento addirittura dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il mio poco interessante parere non può mancare di imprimersi su queste pagine.
Una premessa per i pochi che non mi leggono senza conoscermi. Io ho una concezione totalmente laica della vita. Laicismo unito ad una predisposizione illuminista rendono quasi scontata la mia scelta di campo riguardo all’eutanasia. Mi rendo perfettamente conto però che si tratta di un tema delicato e difficile da affrontare soprattutto in uno stato come il nostro molto condizionato dal retaggio religioso.
Io la penso in modo molto vicino a quello del professor Veronesi. In sostanza la vita ci appartiene e tutti devono essere liberi di scegliere anche riguardo alla propria morte.Per quale motivo bisogna negare ad una persona malata terminale, le cui uniche facoltà di cui dispone intatte sono quelle mentali e consapevolmente vuole poter scegliere, una scelta così estrema? Oltre ad una questione di pietà e di attenuare una sofferenza terribile, mi sembra proprio una ottusa posizione preconcetta che nega ad una persona che non può difendersi con il fisico, ma può ancora difendersi con la mente, di utilizzare questa sua facoltà. Non gli si stacca la spina ma di fatto lo si uccide nell’animo lasciandolo in preda della sua sofferenza.
E’ vera vita quella?
Chiaro che per un credente questa posizione non può venire accettata in quanto dal punto di vista religioso, la vita non appartiene all’individuo ma a Dio.
Con questa impostazione nessun a ipotesi, ma nemmeno una discussione, verrà mai accettata. Considero legittima questa interpretazione che arriva ad una conclusione ovvia, partendo da una posizione inconciliabile per sua natura con l’eutanasia.Tuttavia la proposta sul testamento biologico mi sembra in tal senso un passo avanti verso un paese più indirizzato verso la persona e l’individuo e una risposta concreta all’accanimento terapeutico che fa perdere di dignità alla vita.
Alla prossima
15 commenti:
La penso come te.
Se mi succeddesse di trovarmi in in una situazione in cui non posso "uccidermi" gradirei molto che qualcuno lo facesse al posto mio.
Non sembra giusto che altre persone (di solito mamme, papà e figli) debbano annullare la loro vita per vegliare su un vegetale.
L'importante e che si stacchi la spina solo se VERAMENTE necessario.
Non vorrei che con la fame di organi che c'è in Italia si approfittasse della situazione.
Ma come al solito penso sempre male......
Chissa perchè?
Tematica difficile. In Italia ci sono sempre i soliti che vogliono decidere sulle scelte e i gusti personali di ognuno: PACS o non PACS, matrimonio omosessuale, aborto, divorzio, inseminazione assistita e tutto quello che vuoi.
Sospendo il giudizio, poichè, fortunatamente per me, non riesco a immedesimarmi nella situazione del Signor Welby ma posso dire che se il Signor Welby ha motivo di sofferenza, a me incomprensibile, saprà meglio di me, di Napolitano, di La Russa e della Binetti cosa è più opportuno fare per se stesso.
Mauri non pensa male. E' il motivo per il quale io sono contrario all'eutanasia.
Che magari poi servirebbe anche per fare un po' di "selezione sociale" eliminando gli ammalati anziani, poveri, problematici eccetera.
Io poi non sarei molto tranquillo ad essere malato grave sapendo che l'eventuale medico che mi dovrebbe curare magari avrebbe un bell'elenco di ricchi e belli ai quali servono i miei organi ....
Viviamo in un brutto mondo in cui dobbiamo essere molto cauti.
Pianista, stai vedendo Report ?
Non credo che i malati terminali che chiedono l'eutanasia in piena coscienza possano avere organi utilizzabili per trapianti.
Non bisogna essere ingegneri biomolecolari per intuire che gli organi di malati terminali di tumore non sono utilizzabili in quanto veicolatori di cellule tumorali, che sappiamo essere immortali e capaci di infettare un organismo ospite per inoculazione diretta.
Inoltre, l'organo di un distrofico terminale, o di una qualunque altra malattia degenarativa del sistema nervoso vegetativo, è così "provato" e di scarsa efficienza che non reggerebbe il trauma di un trapianto.
Ho sospeso il giudizio ma ciascuno di noi sa quale è il proprio grado di sofferenza per stabilire se vivere una vita a certe particolari condizioni.
Io scindo il problema in due: l'eutanasia praticata su terzi, dove le obiezioni di mauri e di rugbysta sono ricevibili al 101%, e quella da far praticare su se stessi (come potrebbe essere per Welby; anche perchè in questo caso non sarebbe possibile, date le condizioni del paziente, il suicidio assistito).
In questo secondo caso sono irremovibile: la vita è mia e ho il diritto di farne quello che mi pare, alla faccia di cristiani, musulmani o ebrei!
Lo scandalo è che in questo paese di "perbenisti bigotti di facciata vatican-talebani" di certi argomenti non si può nemmeno parlarne, ed è già positivo che un cattolico come il presidente del senato abbia dato la sua disponibilità a dibattere almeno sul testamento biologico (non è che marini rischia la skomunika?).
la puntata di report non l'ho vista, ma ho sentito di cosa parlava.
Spero di trovarla su rai click.
condivido il pensiero di bolso. effettivamente in un mondo dove succede veramente di tutto (io sarò anche un complottista di natura filo augiassiano come dice soyuz però vedete che spesso ci azzecco) siamo costretti a pensare male e quindi i dubbi di mauri e di rugbysta (grazie per la precisazione sulla torre di londra, ma l'avevo adattata per la situazione corrente)sono concreti.
Però credo che si debba discutere sul paziente che nel pieno delle sue facoltà mentali è libero di decidere o meno, e questo dovrebbe garantire che non ci sia dietro nulla di losco perchè non dovrebbero essere gli altri a decidere per lui.
Pianista, puoi trovarla con google video digitando "Confronting the evidence". Per te che ami i misteri è un invito nozze, eh eh eh....
Sì...ma sono dubbi e dietrologie senza senso e senza fattibilità scientifica, inoltre sarebbe una scelta personale di chi soffre in piena coscienza....mai si dovrà dare la possibilità di scegliere a terzi....
Non mi sembra che il presidente del senato sia così contento di dibattere su questo tema.
Io sono assolutamente a favore dell'eutanasia praticata su se stessi e praticata su terzi ma con la scelta rigorosamente in mano ad un parente.
Sulla storia degli organi avete una concezione un po' distorta. Un conto è l'esportazione illegale un conto quella fatta dai medici. i range entro cui una persona deve entrare sia per donare organi sia per riceverli sono strettissimi. Il novantenne malato di tumore non ha assolutamente nulla di donabile per due motivi: perchè malato di tumnore e perchè novantenne.
Il 40 malato terminale di tumore non dona perchè malato di tumore esattamente come ha detto soyuz.
Per capire bene cosa significhi vegliare su un malato in un letto d'ospedale consiglio di fare un giretto in corsia...credo che sarebbero tutti a favorissimo.
Penso che la scelta spetti al paziente nel pieno delle sue facoltà mentali, niente decisione da terzi.
I cattolici sono contro l'eutanasia perchè sostengono la sacralità della vita, mi chiedo se avere attive le funzioni vitali solo grazie a delle macchine si possa definire vivere.
Sì esatto Compagno di Merende, se volessi davvero suicidarmi, con una morte terribile, mi farei trapiantare un organo di un malato terminale di tumore...
Gli ammalati di cui parlo io sono anche gli incidentati, quelli che hanno avuto danni vascolari eccetera.
E da lì credo che gli organi si possano trapiantare.
Beh rugbysta...si presume che l'incidentato nel pieno delle proprie facoltà mentali non sia in uno stato vegetativo dove non può esprimere una volontà cosciente.
La morte assistita dovrebbe riguardare solo coloro che possono esprimere coscientemente una volontà personale e non mediata da terzi.
Certo è che se l'incidentato in questione fosse Forrest Gump non sarà mai possibile essere molto sicuri che sia comunque nel pieno delle facoltà mentali...
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