Il Milan dal braccino corto, e dall'occhio più corto! Però non si sa mai....

Siamo alla vigilia della prima giornata del tormentatissimo campionato di calcio e il Pianista rossonero non può esimersi dal commentare il focoso Agosto di calcio mercato formulando ridicole previsioni che verranno puntualmente smentite dal campo. Il Pianista non si esime.
Premessa, premessina, è fin troppo ovvio considerare l’Inter come regina del mercato estivo, gli hanno anche appuntato un triangolo tricolore sulla maglietta, quindi l’altra squadra di Milano è sicuramente favorita, partendo con otto, diconsi otto, punti sul derelitto diavoletto.

Certo al Morattone anche quest’anno il suo giocattolino è costato molto, ma si sa come sono questi giovani, davanti a un’occasione di siffatta ghiottoneria non sanno resistere ed esagerano la misura. Ecco che il nostro petroliere preferito è passato dalla depressione post Villareal di appena quattro mesi or sono, in cui sembrava voler mollare tutto o quantomeno stringere i cordoni della borsa, eccolo ringalluzzito dalle disgrazie con la gobba, saccheggiare la nave bianconera dei suoi migliori marinai e spendere tanto da far passare per un barbonazzo il Russo Londinese.
Tutto deciso quindi, senza la juve e con il Milan penalizzato? Ovviamente no, soprattutto se diamo per certi gli psicodrammi autunnali a tinte neroazzurre, o per scontate le amnesie di Mancini nel scegliere gli undici pedatori da schierare la domenica, o l’immancabile imbrocchimento anche dei più rinomati campioni una volta planati all’ombra di via Durini. Praticamente quella che in gergo si definisce la maledizione di Moratzuma.
Dalla carta al campo passa molta acqua ed è questa la speranza a cui devono aggrapparsi le rivali dell’Inter, Milan in primis ma senza disdegnare la Roma ben guidata da Spalletti.

A questo punto prendiamo coraggio e cominciamo a parlare dei colori che mi stanno a cuore.
Il Milan con la gravissima cessione di Sheva, compensata solo da poco convinte promesse, e senza un adeguata sostituzione o integrazione di giocatori alla fine della pista in ruoli delicati, Cafu vi dice niente, mi sembra complessivamente più debole della scorsa stagione. Però mi sembra anche molto concentrato e motivato, oltre che già in possesso di un gioco collaudato, che all’Inter, con il tourbillon di uomini annuale, faticheranno a trovare, senza tra l’altro di un uomo d’ordine. Il calcio, soprattutto nei tempi moderni, non può fermarsi all’undici titolare, direte voi, e avete ragione. Ecco la mia speranza perché se gardiamo la rosa complessiva dell’Inter è più completa e numericamente presente in ogni reparto ma, rispondo io, lasciatemi aggrappare a questo esile rametto, altrimenti che si scende in campo a fare? Quante volte ho sentito dire “questo è l’anno dell’Inter” e quante volte, io per primo e lo confermo un'altra volta, “il Milan è una squadra logora e vecchia, prima o poi scoppierà”. Anche l’anno scorso sarebbe dovuta andare così, con un Milan decotto dal disastro di Istanbul, eppure tra campionato e champions ho veduto discrete differenze in termini di risultati, ovviamente a nostro favore..

Il Pianista rossonero è dunque soddisfatto e felice? Assolutamente no, ma per spiegare i miei nervosismi bisogna scindere le previsioni di quello che accadrà sui verdi prati, basandomi sulle mie conoscenze calcistiche e sulle mie speranze, e l’ho appena descritto, da quello che è il mio giudizio sul mercato Agostano. Già perché mica ho le fette di Negronetto sugli occhi. Posso anche fingere di non ricordare le mie teorie del dopo Istanbul, in cui auspicavo un deciso rinnovamento di cinque-sei uomini e dell’allenatore, in cui consideravo Inzaghi un ex giocatore, in cui temevo che senza interventi decisi, che ad oggi non si sono ancora visti, già lo scorso anno sarebbe stato un disastro, con il nostro gioco monocorde, privo o quasi di gioco sulle corsie laterali.
Confermo tutto, sono tutte considerazioni che ho fatto un anno addietro e che ripeterei oggi, anche se sono stato palesemente smentito dai fatti. Lo considero un mezzo miracolo sportivo, e i miracoli difficilmente si ripetono. Se non si è lungimiranti con i cambiamenti prima o poi il disastro arriva e ti vedi costretto a cambiare di colpo mezza squadra.
Arriviamo al mercato di questa estate. Presto detto, insufficiente e di brutto, in quanto il nostro miglior giocatore è evaporato dalla Madonnina ed è stato sostituito da uno che, non me ne voglia, ma non lo conosco. Potrebbe essere un buon giocatore, così come una pippa alla Xavi Moreno, mi aspetto di tutto. Ma che sia come Sheva mi pare molto difficile.
Siamo più deboli in attacco, ma non è che abbiamo compensato molto in altri reparti, dove vecchietti quasi in età pensionabile, non hanno ancora in lontananza una parvenza di sostituto. Qualche buon giovane è arrivato, come Bonera o il Francesino dal bel visino, ma sarà abbastanza?
Quel che più mi ha destato nervosismo è come si è arrivati a questi pochi acquisti, perdendo giocatori importanti, giustificandosi con l’icerta partecipazione alla champions, poi arrivata questa, si è rincorso il ciccione brasiliano, e alla fine si è speso molto per questo Oliveira, quando con meno si potevano prendere attaccanti di sicuro affidamento come Suazo o Iaquinta e coprire anche il ruolo del cotto Cafu, con l’arrivo di un Oddo o di un Gallas che erano liberi sul mercato a prezzi accessibili.
Il problema non è che non si è speso, e questo anche da un punto di vista morale mi va anche bene se programmato in un ottica di risanamento, ma che si è speso male, annaspando gli ultimi giorni di mercato dietro a dei fantasmi, forse perché, inopinatamente a luglio si erano promessi colpi che non si poteva e voleva portare a Milanello.

Del resto ne parliamo prossimamente quindi, ovviamente…
…alla prossima