Una foto storica, un momento importante. Olimpiadi di Città del Messico, è il 16 ottobre 1968: Premiazione dei 200m di atletica leggera. I due statunitensi, Tommie Smith,il vincitore, e Jonh Carlos, si avviano verso il podio. Con loro, il secondo classificato, l'australiano Peter Norman. I tre arrivano sul podio, e prendono posto sui rispettivi gradini. Ricevono le medaglie, le indossano. Si innalza la bandiera a stelle e strisce, e risuona l'inno americano. Smith e Carlos indossano un guanto: Carlos il sinistro, Smith il destro. Si sono divisi l’unico paio rimasto. La loro mano guantata si alza verso il cielo, e si chiude a pugno. La loro testa si china. Parte così il loro grande messaggio di lotta, la loro protesta entrata nella storia.
Norman, il bianco, era li con loro con il distintivo sul petto in segno di solidarietà.. I due atleti di colore pagarono quel gesto a caro prezzo ma non si dimenticarono mai del silenzioso ma importante appoggio di Norman.
Giorni fa, Peter Norman si è spento per un attacco cardiaco. Al suo funerale la bara è stata trasportata da Smith e Carlos volati fino in Australia per l’ultimo saluto.
Giorni fa, Peter Norman si è spento per un attacco cardiaco. Al suo funerale la bara è stata trasportata da Smith e Carlos volati fino in Australia per l’ultimo saluto.
Quella foto è tornata così alla ribalta e in molti si sono ricordati di quel giorno e di quel gesto entrato nella storia.
Alla prossima
E' stato come lanciare un sasso in uno stagno e vedere che le onde viaggiano
ancora...
Peter Norman
13 commenti:
La citazione è molto bella... Secondo me è in queste occasioni che un uomo percepisce quanto i suoi gesti possano essere potenti ed efficaci.
D'accordo, lì si era ad un'Olimpiade, tutto il mondo stava a guardare e... hai voglia che un fatto del genere passi inosservato! Ma, proporzionalmente parlando, a tutti noi capiterà prima o poi di poter agire come Norman...
Viste le tematiche dei tuoi ultimi post, diciamo che questo è un messaggio di riscatto sulle potenzialità (positive) dell'uomo... :)
Con tutte le cazzate che l'uomo ha fatto e continua a fare è bello ricordare anche coloro che hanno fatto del bene.
A volte un gesto anche se piccolo come portare una spilla può provocare grandi effetti.
Bel post, non conoscevo questa storia
Mi ricordavo di Smith e Carlos, ma non del fatto che Norman fosse bianco.
Il suo è stato il segnale più importante, eprchè un altro bianco avrebbe potuto dissociarsi.
Prendere in quel momento una posizione così difficile è stato un grande atto di cui molti altri non ne avrebbero avuto il coraggio.
Ah gli anni '70...anni di grandi riflessioni e di grandi mutamenti, alla faccia di coloro che riducono tutto alla successiva caduta del Muro di Berlino.
Nonna Lisa concorda con me quando affermo che lo straordinario Pianista è ben visibile quando si parla di queste e altre cose analoghe, pregne di particolare sensibilità emotiva, sociale, politica e culturale: questo è il motivo essenziale per cui mi vanto dell'Amicizia che provo per lui.
Posso dire, con vanagloriosa sicumera, "io l'avevo teorizzato molto tempo fa!"
Pianista...a quando un nuovo post sul calcio e sul Milan in particolare? ^_______^ ihihihihihhi!
e così quando te e nonna lisa vi trovate per una carbonara da "geppo", non avete di meglio da fare che parlare di me?
Il milan? appena succederà qualcosa degno di nota non esiterò a parlare di calcio...abbiate pazienza.
Sottoscrivo il commento di rugbysta.
Aggiungo una cosa che spesso viene dimenticata: in Australia, la patria di Norman, gli aborigeni sono stati trattati forse peggio dei neri negli Usa e tutt'ora vivono nell'emarginazione.
Paese che vai.....
Pikkatissimo! ihihihihihih :-P
Quel gesto è stato cforaggioso, purtroppo però troppo isolato. Ancora oggi negli states e non solo, i neri vengono osteggiati, maltrattati e discriminati solo per il colore della pelle. la giustizia stessa è ben contenta quando può condannare e magari abbrustolire sulla sedia elettrica un nero. E loro si dicono l'esempio da seguire...mah...
Bel post...soyuz tranquillo, io non parlo di calcio da un pezzo, tra poco tocca a me :-D
la foto è stupenda, la storia ancor di più; devo ammettere che non la conoscevo...ah!!!questi giovani d'oggi!
Ogni tanto comunque fa bene ricordarsi anche di quegli uomini che la storia non l'hanno fattacon l'inganno, la violenza, la sopraffazione, la legge del più forte, ma con la solidarietà, il coraggio, l'orgoglio...
grazie pianista, mi hai fatto pensare (e vi assicuro che non capita spesso!!! eh eh eh...)
Paradossalmente i neri d'America stavano meglio quando erano schiavi.
Infatti per il padrone bianco rappresentavano un "capitale" da difendere.
Oggi sulla carta hanno gli stessi diritti dei visi pallidi. Sulla carta appunto......
ringrazio per le belle parole chi le belle parole ha usato.
Del resto mi è sembrato giusto ricordare una persona che è riuscita in pochi secondi di silenzio a dimostrare molto coraggio, in un anno particolare in cui in America persero la vita Robert Kennedy e MLK ed in cui le tensioni raziali erano alle stelle.
Lasciamo parlare di Kennedy a Water Veltroni....ops Walter...
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