05 dicembre 2006

Amici, basta lamentarsi, pensate a chi sta peggio di noi.

Di fronte ad alcune risibili polemiche o a dichiarazioni patetiche, condite da gaffes Trapattonesche, che i nostri Parlamentari ci regalano in continuazione voglio far parlare i numeri ufficiali, che molto dicono, e molto fanno inc…sgrut…arrabbiare. La fonte è il sito della camera dei deputati, non ho voluto nemmeno guardare il Senato avevo paura di farlo, in rosso le mie considerazioni personali.
Vai con il liscio….

L'indennità (quello che noi chiamiamo li stipendio) è corrisposta per 12 mensilità. (poverini e la tredicesima???) L'importo mensile - che, a seguito della delibera dell'Ufficio di Presidenza del 17 gennaio 2006, è stato ridotto del 10% (però)- è pari a 5.419,46 euro netti , (lordi sono i famosi 11.200,00 euro di cui sempre si parla) al netto delle ritenute previdenziali (€ 749,79) e assistenziali (€ 503,59) della quota contributiva per l'assegno vitalizio (€ 962,42) e della ritenuta fiscale (€ 3.555,63). Riepilogando (5.419,46 puliti puliti di stipendio, roba da lavoro interinale)

La diaria (rimborso spese per il soggiorno a Roma) ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico.(È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell'arco della giornata. (immaginatevi le gabole con il magico tastino)

A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza. (questa è la cosa che più mi fa incazzare. 4190 euro per il rapporto con l’elettore? Ma se con l’ultima legge elettorale non abbiamo nemmeno potuto sceglierli, di quale cavolo di rapporto si parla?)

Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere dal 1990.( volevo ben dire, hanno un cuore anche loro)

I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. (insomma, tutto gratis)

Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km. (cosaaa? Ma non era già tutto gratis, navi aerei, treni…pure il rimborso?)

I deputati, qualora si rechino all'estero per ragioni di studio o connesse all'attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro. (già, immagino che anche la vacanza della figliola rientra facilmente nell’attività Parlamentare)

I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari. (Videochiamamiii...ecco perché non si preoccupano troppo di abolire il costo di ricarica dei cellulari che tutti paghiamo)

Assistenza sanitaria. Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 503,59 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario. (che mal di pancia…subito una bella visitina)

Assegno di fine mandato. Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 749,79 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l'assegno di fine mandato, che è pari all'80% dell'importo mensile lordo dell'indennità, per ogni anno di mandato effettivo,o frazione non inferiore ai sei mesi. (una sorta di liquidazione d’oro, bisogna capirli)

Assegno Vitalizio. (La famosa pensione.) Anche in questo caso, il deputato versa mensilmente una quota - l'8,6 per cento, pari a 962,42 euro - della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dall'Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997. In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti.
Lo stesso Regolamento prevede la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale. (questa si che è serietà)
L'importo dell'assegno varia da un minimo del 25% a un massimo dell'80% per cento dell'indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare. (prorpio una pensioncina minima)

Fino a qui i dati. Ora ci aggiungo di mio pugno una sensazione. Che anche quel poco che dovrebbero pagare non lo pagano. Ristoranti, teatri, barbieri, concessionari d’auto, figuratevi se presentano il conto a “vostra altezza”. Inchino a 90 gradi, offre la casa....

Tirando le somme arriviamo a 15.000 euro mensili circa oltre a tutto il festival del gratuito, della pensione, del trattamento di fine rapporto. Evviva. Potrei anche sopportare tutto questo se il Parlamento fosse intriso di personalità di alto profilo e preparazione, ma quando penso che a beneficiarne sono i vari ....si, proprio lui...e poi a…anche all’altra come si chiama, Gard…Gard…si ma anche…, poi quell’altro…..ohhh basta! Che tristezza.
Consoliamoci, almeno loro non evadono le tasse...o no?
alla prossima

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ribadisco la mia idea di riforma istituzionale : parlamento monocamerale con 500 parlamentari.
Dimezzerebbe i costi del parlamento nazionale.
E poi, partendo con questo esempio, risparmi e razionalizzazioni ed accorpamenti su tutti gli enti locali che, come è noto, sono i veri protagonisti dell'esplosione dei costi della politica.
E con l'amico von richtofen ogni tanto parliamo dei "parlamentari virtuali" che sarebbero sì un risparmio clamoroso ..... ma torneremo sull'argomento.

Anonimo ha detto...

Mi sembra la scoperta dell'H2O "bagnata", nemmeno calda: è dai tempi di Narmer che i governanti hanno dei privilegi.....

Il Pianista ha detto...

non è che il mio intento nello scrivere il post era quello di dire "guardate che scandalo sorprendente ho scoperto mentre gli italiani stanno a pettinare le bambole..."

Anonimo ha detto...

E allora qual era l'intento?
Io non l'ho capito: non sono mica così pespicace.

Volevi proposte alternative? Rugbysta ne ha fatta una ed io potrei anche essere favorevole.

Peccato però che dovrebbe votarla il parlamento.

E chi ci sta in parlamento? Quelli che non la voterebbero mai, perchè perderebbero i loro privilegi.

Rimane solo rassegnarsi a 'sto schifo....

Anonimo ha detto...

Vorrei scrivere due righe sull'argomento ma stasera sono stanco e provato.....lo farò, spero, domani.

Il Pianista ha detto...

il monocameralisno non mi convince , meglio due camere con la metà dei componenti.

Ad ogni modo quando i numeri ci portano a concrete misure di ragionamento appare ancora più chiara la necessità che certi ruoli vengano ricoperti da persone capaci è integerrime. Questo è il punto al di la del semplice risparmio economico. Vedere in parlamento indagati o alcuni lobotomizzati lo considero il vero scandalo che va oltre il freddo stipendio d'oro.
Gradirei che non si aspetti oltre ad approvare una nuova legge elettorale che ci permetta almeno di aver l'illusione di sceglierli questi "fortunati", non come è stato l'ultima volta.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

La cosa peggiore sono i privilegi che rimangono all'infinito finito il mandato. Posso ancora ancora accettare durante il mandato, ma che uno viaggi gratis, e prenda pensioni milionarie dopo 30 anni che non siede più in parlamento...
Io farei due camere con meno componenti e se fosse possibile (ma non credo) farei in modo che uno non si possa fare eleggere sempre nella stessa zona dove è sicuro di ottenere voti. Vi immaginate un Mastella candidato al nord...

Johnny ha detto...

Al di là dei troppi soldi che prendono e non meritano, resto dell'idea che il problema più grosso è il fatto che i parlamentari siano tutti parenti o amici di qualcuno che già c'era e non sono lì per meriti personali

Anonimo ha detto...

Allora vorrei esprimere alcune opinioni.

1) un rappresentante ha indubbiamente molte spese da sostenere negli spostamenti di servizio. Insomma, un deputato responsabile che fa bene il suo lavoro segue con attenzione i propri elettori su tutto il territorio nazionale o europeo;

2) per esempio, gli spostamenti da Roma all'aereoporto di Fiumicino/Ciampino un deputato li deve fare necessariamente in taxi, almeno per quelli che non hanno una scorta a disposizione;

3) è evidente che con la nuova legge elettorale non c'è un rapporto diretto tra l'eletto e il collegio ma solo un vago collegamento con la circoscrizione d'elezione: è ovvio che in questo caso le spese per i viaggi hanno un impatto minore;

4) in certi partiti della Sinistra gli eletti, tradizionalmente, versano metà del loro stipendio al partito: così fanno attualmente gli eletti di Rifondazione, così facevano anche gli eletti del PCI e, ricordo, di DP;

5) la pensione anticipata può essere giustamente vista come un abuso ma provate a pensare ad un altro aspetto importante. Ci sono deputati che per le proprie opinioni, finito il mandato, rischiano di non trovare un lavoro, perchè magari hanno svolto attività per gli altri lavoratori contro l'interesse dei padroni: immagino che la maggiorparte dei padroni non assumerebbe un ex-deputato che in Parlamento ha avuto il coraggio di porsi su posizioni "massimaliste" per tutelare i lavoratori più svantaggiati.

6) i 5 motivi precedentemente elencati sono forse soltanto giustificabili per i personaggi eletti da me che non verrebbero mai eletti dalle cosiddette famigerate "maggioranze" italiote.