
Daniele Matrogiacomo è libero. Difficile non unirsi alle manifestazioni di giubilo che sembrano accomunare tutto il panorama politico, tutta l'opinione pubblica e, a cascata, tutte le italiche genti.
Quindi ci uniamo anche noi, anche perchè Daniele è una brava persona che in quei luoghi cerca di fare il suo lavoro di cronista e credo nulla più. Nei vari teatri di guerra dove l'Italia è presente ci sono stati numerosi episodi simili alcuni finiti bene, altri no in cui abbiamo visto coinvolti giornalisti, volontari e anche mercenari. Gli sforzi fatti per tutti questi valevano sicuramente uno sforzo ancora maggiore per Daniele.
Però non riesco a gioire come molti altri. Non per il possibile prezzo pagato, si parla della liberazione di cinque progionieri talebani e spero che presto conosceremo i dettagli del riscatto, ma per un problema più generale. Fino a che rimarremo presenti in teatri di guerra ci saranno tanti Mastrogiacomo ma anche tanti Enzo Baldoni, la cui vicenda mi lascia, questa si, un velo di tristezza, e la sensazione che in quel caso si poteva fare di più e che per quel caso non sono molte le voci che hanno chiesto medaglie o intitolazioni di Vie e Piazze.
Il governo credo abbia agito bene in questa occasione ma ricorderei a tutti quelli che si stanno tirando pacche sulle spalle a vicenda che se possiamo gioire questa volta, potremmo non gioire la prossima se continuiamo ad agire in modo che una prossima volta,accidenti, possa accadere.
Chi in tutta questa vicenda esce veramente da vincitore è Gino Strada. Ecco una persona che dovremmo sempre ringraziare. La sua mediazione sembra essere stata decisiva e tutti si sono accorti di lui e della sua organizzazione "Emergency".
Grande ribalta mediatica, forse nemmeno Gino l'avrebbe voluta. Ad ogni modo lui e la sua organizzazione possono vantare anni di lodevolissimo lavoro sul campo e non devo certo essere io a descriverlo. Semplicemente domando e implicitamente propongo, perchè non premiare una persona come Gino Strada con il Nobel per la pace? Forse non lo merita? Io credo che lo meriti. La mia è una piccola voce che spero possa crescere.
alla prossima
9 commenti:
Appoggio la proposta di Nobel per la pace a Gino Strada.
Avere fondato l'UNICA organizzazione del mondo occidentale che si è radicata anche in paesi ostici e con degli indigeni estremamente ostili.
Critico sempre gli italiani, ma stavolta mi piace sottolinearne un lato positivo.
Tutto il mondo politico, interpretando credo l'opinione del 95% degli italiani ( un 5% di ....... che amano giocare ai duri con la pelle degli altri statisticamente credo esista ), si è schierato per la trattativa per salvare l'ostaggio.
Come è noto, invece nella spietata mentalità degli anglosassoni, per la quale la vita di un essere umano vale zero, l'ostaggio è automaticamente condannato a morte dal proprio governo, Margaret Hassan e Kenneth Bigley sono i primi esempi che mi vengono in mente.
p.s. n. 1 : consiglieri comunali dell'Unione, sto ancora aspettando la vostra proposta per intitolare qualcosa a Baldoni. SVEGLIA !
p.s. n. 2 : quanto conta Karzai ?
Dimenticavo un pezzo :
"Avere fondato l'UNICA organizzazione del mondo occidentale che si è radicata anche in paesi ostici e con degli indigeni estremamente ostili" lo rende meritevole del premio.
seguo la sua attività da quando il mio professore di lettere delle superiori ci fece leggere il libro "Pappagalli verdi - Cronache di un chirurgo di guerra". Vi consiglio di leggerlo, se non altro donerete qualche euro a Emercency. Ho letto e mi è piaciuto anche "Buskashì - Viaggio dentro la guerra".
Due parole sulla vicenda e sul contesto.
L'Afghanistan è un paese con un governo fantoccio, spartito tra diversi signori della guerra che dovrebbero finire davanti al Tribunale Internazionale per crimini contro l'umanità, se solo l'Afghanistan avesse aderito a quei trattati internazionali che Washington non ha voluto che l'Afghanistan ratificasse.
E capisco anche bene come mai i biechi talebani abbiano il sostegno della popolazione che si vedono governati da coloro che non molti anni addietro hanno compiuto eccidi e stupri etnici in giro per quella sfortunata nazione.
E in più, uno dei ministri incaricati al controllo della coltivazione dell'oppio è un famigerato signore della guerra narcotrafficante e non deve sorprendere che l'esportazione di oppiacei dall'Afghanistan è aumentata dall'inizio dell'invasione yankee.
Comunque, in questa vicenda, Massimo D'Alema ha dimostrato ancora una volta di essere l'unico politico di razza che la sinistra può offrire, nonostante non è facile vederlo esprimere concetti di Sinistra.
E con tutto il male che voglio a D'Alema non posso nascondere che, soprattutto grazie a lui, il Governo ha dimostrato di saper trattare alla pari, evitando quel leccaculismo delle destre che a suo tempo ha incassato la morte di un fedele servitore dello Stato, con il ferimento grave dell'ostaggio appena liberato, e l'assassinio del giornalista Baldoni.
L'Italia ha trattato alla pari con gli yankees che hanno dovuto liberare 5 talebani, di primo piano, dalle carceri afghane.
Ma tutto questo non ci fa pensare che Turigliatto e Rossi avessero molte buone ragioni per dimostrare contrarietà morale a una missione internazionale che difende personaggi altrimenti indifendibili?
Gli Afghani non ne possono più, vorrebbero Giustizia........ma, senza Giustizia, l'unica opzione possibile che possa mettere ordine è la tragedia talebana......
Vedete un po' voi.....
Buona notizia, ma solo a metà: il suo autista è stato decapitato; era un tagiko, se non erro, e forse questa è stata la sua condanna a morte.
Certo, Gino merita il nobel, molto più di alcuni premi nobel del passato (kissinger...).
Per quanto mi riguarda, oltre a qualche donazione che ho già fatto a Emergency, gli farò "vincere" il mio 5 x 1000 dell'irpef: è poco, non costa niente, ma è pur sempre qualcosa.
La giustizia per un afgano dipende se esso è pashtun (quindi talebano; i pashtun sono un po' come i baschi, divisi tra due stati), tagiko, uzbeko, turkmeno, e via discorrendo: il film "Viaggio a Khandahar" ed il libro di Terzani "Letters against the war" mi hanno fatto capire che in quei luoghi è inutile metterci becco.
L'unico modo è quello di Strada & C.
Resto del parere che per Badaloni sia stato fatale (purtroppo e banalmente) che il suo rapimento sia avvenuto in peno ferragosto:
da noi è così: tutto va a rilento in certi momenti…inerzie… sciatterie… (ricordate i poliziotti che arrivano all’appartamento di via Gradoli, bussano e non ricevendo risposta, se ne vanno? SE NE VANNO!!) altre inesplicabili questioni…
Oggi mi hanno contestato che “Mastrogiacomo faceva meglio a non andare dove è andato, che non è un eroe, per l’amor di Dio siamo contenti che sia libero e vivo, ma al suo posto qualcosa sulla coscienza dovremmo pur averlo”.
In un certo senso posso essere d’accordo, però, a questo punto, vuol dire che non si devono cercare notizie, non si deve cercare di capire, dobbiamo solo accontentarci dei proclami e delle veline governative?
Per contro è più onesta la prima pagina di Libero (bleah) che, ritenendo Mastrogiacomo (come tutti i giornalisti di Repubblica & Co.) un emerito imbecille, scrive:
“Siamo felici, siamo contenti, un pacco di euro porgiam riverenti. E fu così che Daniele Mastrogiacomo, giornalista di Repubblica impegnato a commettere sciocchezze in Afghanistan, venne liberato. Non certo gratis. I talebani non fanno nulla per nulla. Come tutti i sequestratori del mondo prima rapiscono, poi trattano, incassano e infine, ma solo in fine, rilasciano. Si vede che hanno la loro bella convenienza. Non si penserà mica che il governo Berlusconi (i suoi emissari dei servizi segreti) si sia mosso diversamente da Prodi & compagnia? Figuriamoci. Le Vispe Terese e Giuliana Sgrena costarono parecchio denaro pubblico, e Mastrogiacomo è costato di più: oltre a un pacco di quattrini, anche alcuni criminali scarcerati all'uopo. Quale uopo? Chiudere l'incidente. Non è stata una pratica legale. Siccome però è avvenuta nella segretezza (i servizi per definizione nuotano nella profondità degli abissi) è passata e passerà per buona. La scarcerazione dei cinque farabutti non può essere avvenuta, per ovvi motivi bellici, all'insaputa degli americani; i quali, anzi, avranno aiutato i nostri a concludere l'operazione. “
Bisogna dunque fare come dicono facciano gli inglesi e gli Americani, che non trattano e lasciano morire gli ostaggi?
Ma noi siamo un popolo di figli di mamma, non sopportiamo il dolore, non sarebbe possibile.
Più che altro dovremmo evitare di ficcarci nelle situazioni che poi non sappiamo come gestire:
a questo (per altro egregiamente) pensano già gli americani che in Iraq sono entrati baldanzosi e che adesso (sia Bush o il prossimo eventuale presidente democratico) non sanno e non sapranno come venirne fuori se non con le ossa rotte dicono alcuni (Il problema è che poi ce le romperemo anche noi le ossa), o magari infilandosi in una nuova, lunga guerra sanguinosa e senza senso in Iran.
Baldoni non Badaloni.
Giusto trattare per salvare persone che ci permettono di sapere cosa succede in zone di guerra, altrimenti sapremmo solo ciò che guerrafondai come Bush volgiono propinarci.
Torniamo da la e dall'Iraq comunque, così non ci saranno più trattative rischiose!!
Allora anche Compagno di Merende concorda che Turigliatto non aveva poi tanto torto....
Il linguaggio usato da Libero è sempre più senza pudore. Che si occupino di fotografie p vognette che è meglio. Se per Feltri il Mastrogiacomo (un giornalista come lui fino a prova contraria) è uno che commette sciocchezze, cosa può dire dei propri dipendenti del suo quotidiano che scrivono quello che scrivono ogni giorno, dietro una comoda scrivania e non certo in teatri di guerra?
Come quel Socci (che qualcuno ha anche osato spacciare per conduttore sulla RAI durante il nanoimpero) che si chiede proprio oggi stupito perchè si è fatto tanto per Mastrogiacomo e nulla per Aldo Moro trovando poi i colpevoli in Repubblica e nel ex PCI.
Ma lo chieda ai suoi conpretini della DC che erano in quei giorni al governo come mai Moro non si è salvato....
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