
In questi venti anni sono cambiate molte cose. Nel mondo e in Italia. Forse come non mai nei decenni precedenti. Cellulari, internet, il mondo globale, gli uomini resi semplici consumatori. La tecnologia ci ha cambiato la vita.
Una cosa sola non si è modificata negli ultimi venti anni.
I morti e i feriti sul lavoro.
Oggi siamo costretti a leggere le stesse drammatiche statistiche degli anni ottanta che esprimono quasi cinque morti sul lavoro e innumerevoli feriti gravi al giorno nel nostro paese. Morti per lavorare.
Una cosa sola non si è modificata negli ultimi venti anni.
I morti e i feriti sul lavoro.
Oggi siamo costretti a leggere le stesse drammatiche statistiche degli anni ottanta che esprimono quasi cinque morti sul lavoro e innumerevoli feriti gravi al giorno nel nostro paese. Morti per lavorare.
Anche i giornali e i telegiornali ci forniscono distrattamente ma quotidianamente aggiornamenti agghiaccianti, lasciando scivolare in poche righe o in pochi secondi di audio le mille lacrime che in quel momento versa un' intera famiglia.
Eppure il codice civile cità chiaramente nell’articolo 2087:
"Tutela delle condizioni di lavoro . L'imprenditore è tenuto ad
adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del
lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica
e la personalità morale dei prestatori di lavoro.”
Bene, anzi male. Malissimo.
Se in questi decenni le morti non sono diminuite vuol significare che in troppi settori le norme elementari di sicurezza non vengono rispettate, forse per non mettere uno stuzzicadenti tra le ruote del facile guadagno.
Cinque morti al giorno sul lavoro. E’ cosi che il lavoro nobilità l’uomo?
Chiedo alla politica di svegliarsi e di agire con immediatezza, altro che perdersi in stronzate, leggi elettorali, incancrenimenti ideologici da medioevo. Chiedo alla Chiesa, data l'influenza che pretende di avere su tutte le Italiche faccende, di esprimere due parole su questo tema invece che continuare a disperdersi il polemicucce antidiluviane. Chiedo agli imprenditori di mettersi una sola mano sul cuore. L'altra può rimanere tranquillamente sul portafogli.
Svegliatevi così non si può andare avanti. Non in un paese civile.
Alla prossima
6 commenti:
L'unico telegiornale che monitorizza tali quotidiani anacronismi è il solito TG3.
E anche in questo caso è validissimo l'invito di Pippo Baudo fatto alla Politica: occupatevi dei problemi della gente!
Sì, di tutta la gente, minoranze cosiddette incluse: l'allargamento dei diritti e l'attenzione verso tutti è fondamento imprescindibile di una Democrazia davvero compiuta.
Totalmente d'accordo con te tranne che su una cosa.
Chiedere agli imprenditori di mettersi una mano sul cuore è inutile, visto che moltissimi di loro, i fatti lo dimostrano anche con i morti sul lavoro, il cuore non ce l'hanno, al pari della coscienza.
Quando accadono questi incidenti quelli che ne hanno responsabilità vanno solo stangati dalla giustizia senza pietà, implacabilmente e senza alcuna possibilità di scampo.
IO ODIO GLI IMPRENDITORI.
Negli ultimi 20 anni?
Io direi negli ultimi 5000, almeno.
E nulla mi fa presagire che le cose cambieranno nei prossimi 5 millenni.
Bolso, sottolineavo gli ultimi venti anni in quanto mai come dalla fine degli anni 80 la tecnologia ha fatto progredire alcuni settori della vita cambiando anche le abitudini. In taluni campi negli ultimi venti anni si sono fatti più passi avanti (o magari indietro a seconda di come la si pensi) che nei precedenti 500 anni.
Inoltre la scambio di informazioni a fatto che che la gente comune è venuta a conoscere ed è poù consapevole di problematiche sociali. Peccato che tutto questo non abbia influito sul mondo del lavoro e sul rispetto delle regole.
e qui rispondo anche a rugbysta....effettivamente la battuta dell'altra mano che può "tranquillamente" rimanere sul portafogli, era evidentemente abbastanza provocatoria. Inutile farsi troppe illusione da questo punto di vista.
Oltre ai possibili morti bisogna pensare anche ai continui infortuni dovuti al lavoro. Malesseri che si instaurano poco alla volta. Come i problemi alla vista per chi passa 8/10 ore davanti ad un pc, problemi alla schiena perchi deve mobilizzare pazienti, magari obesi.
Sapete che il 45% degli infermieri soffre di lombalgia accertata dai 35/40 anni?
Alcuni infortuni sul lavoro possono essere dovuti alla sfiga e alla negligenza della vittima stessa o del datore o di colleghi. Su questi aspetti si può parlare finchè si vuole ma non ci sarà mai soluzione.
Invece cercare quantomeno di prevenire malattie o infortuni dovuti alle caratteristiche del lavoro stesso potrebbe essere più fattibile.
Purtroppo il denaro vale più di molte vite, consegnare le carte della 626 e basta non serve a una beneamata fava
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