Ieri era il 2 Aprile 2007. Una data anonima come le corse sul tram numero 27, la sera, nel tornare a casa dal lavoro. Seduti sopra allo scomodo posto di retroguardia tutte le corse sembrano uguali. I rumori sono ovattati nel tram numero 27, ma non perchè la fuori qualcuno o qualcosa si sia addormantato nella caotica e brulicante metropoli, quanto perche al suo interno ogni suono rimane inevitabilmente non ascoltato. Di suoni ce ne sono, forse troppi, ma nessuno li sente. Quello è un luogo dove il tempo lascia spazio alla speranza di trascorrere nel modo migliore possibile le poche ore di riposo che si presenteranno davanti, alla fine della corsa, in attesa del giorno successivo.
Quello è un luogo dove la noia lascia spazio alla certezza di un domani uguale all'oggi. Rimangono le pagine dei libri poco ingombranti, letti di corsa in modo da completare il capitolo prima della propria fermata, rimangono le solite futili chiamate al telefono cellulare, rimangono mille pensieri che si accavallano ma....crashhhhh. I pensieri non si accavallano più. Siamo tutti costretti ad ascolltare e guardare allo spettacolino più rumoroso e tuttavia coinvolgente a cui mi era mai capitato di assistere sul tram numero 27.
Non la solita fisarmonica o il violino, no! Un ragazzo Italiano dai capelli lisci e lunghissimi, jeans sgualciti portati a vita bassa, armato di chitarra acustica si improvvisa rocker e inizia un terrificante ma simpatico tormentone. "nottiii maaaagiche, inseguendo un goolll. Sotto il cielo, di un estate Italiaaanaaaa..." ma non si ferma qui. Coinvolge il convoglio. "Forza 27!!!", "Bravi quelli la in fondo, everybody", "forza la in fondo con l'acuuutooo" e continua con stonature terrificanti proponendo un bis a corde vocali tiratissime.
La fine della storia ve la racconto questa sera...
La fine della storia ve la racconto questa sera...
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La fine della storia non c'è perchè questa non è una storia. Finito di cantare il giovane ipercrinito è passato baldanzoso a chiedere qualche moneta tra l'indifferenza generale. Poi è sceso dal tram numero 27, aspettandone forse un altro o forse no. Il Pianista si è immerso nuovamente nei suoi pensieri poi quando ha scorto l'imbocco della propria via, si è alzato a fatica dal posto di retroguardia, è sceso decidendo che la cosa più urgente e importante che potesse fare in quel momento era...correre in bagno!
Alla prossima
Alla prossima
3 commenti:
Una Milano che non ti aspetti, dove si può lasciare alle spalle la solita giornata di lavoro, spesso inutile e alienante.
Un ragazzo, come tanti, che fa alzare la testa e lo sguardo dei tanti che sul tram guardano spesso in basso e l'espressione ingrugnita.
Una Milano in un istante diversa ma che vorrei vedere così come sana abitudine......
Come è finita?????
Lo stesso tizio l'ho beccato già altre volte pure io.
Una volta con un'altra canzone e 5 giorni fa con questa.
Delle ragazzine gli avevano chiesto il bis e lui si era rimesso a strimpellare a tutto volume scendendo dal tram e continuava a cantare anche sulla pensilina una volta chiuse le porte.
Divertente anche se davvero poco bravino :-D
"e l'espressione ingrugnita" leggasi "con l'espressione ingrugnita"....
Certe volte scrivo proprio di merda....sarà a causa dell'assidua frequentazione dei miei ignorantissimi colleghi......
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