
La nimesulide, principio attivo di molti antinfiammatori come l'Aulin, è stabilmente sul banco degli imputati di mezzo mondo per segnalazioni di gravi danni al fegato.
Non vi dico nulla di nuovo, così come molti di voi sapranno già che dopo Finlandia e Spagna anche l'irlanda di recente ha ritirato il prodotto dal mercato. In seguito ai primi provvedimenti di sospensione della commercializzazione del farmaco l'Italia, che è il paese a più alto consumo in Europa - e ti pareva gli italici hanno la testa che duole - è stata incaricata di predisporre un rapporto di valutazione completo sui benefici/rischi del farmaco. Leggo un articolo tratto da http://www.corriere,it/ che cita testualmente "Dopo un processo di revisione dei dati esistenti durato 2 anni, il Comitato Scientifico dell'Emea (CPMP, ora CHMP) ha stabilito che il profilo beneficio/rischio della nimesulide è positivo e in linea con quello degli altri farmaci della stessa classe e ha confermato il mantenimento della registrazione del prodotto in tutti gli Stati membri inclusa la Finlandia, pur restringendone le indicazioni terapeutiche e aggiungendo altre controindicazioni nel riassunto delle caratteristiche del prodotto".
Mi risulta che ad oggi siamo ancora ad una fase di tiramolla e di rimpallo di responsabilità e le uniche azioni previste sono state del tenore..." bisogna sensibilizzare la gente a usarlo con parsimonia".
Per farla breve mi domando, e se qualche esperto lo sa spero mi illumini.
Perchè non prendiamo una posizione stile Irlanda? Ci sono sotto i soliti interessi? Stiamo parlando di esagerazioni? Il tenore delle controindicazioni non è più grave di quelle normalmente accettabili per tutti i farmaci?
Non so, spero solo non si ripeta un altro caso "Vioxx" il farmaco antifiammatorio ritirato dal mercato dalla Merck per l'aumentato rischio di infarto miocardico, farmaco che una persona della mia famiglia e stata costretta a prendere per anni prima di scoprirne "il lieve inghippo" solo dalla televisione.
alla prossima
8 commenti:
Lascio il commento scientifico a soyuz, che è notevolmente più preparato di me: io (cert)i farmaci li so fare, ma non m'interessa un cazzo a cosa servano.
Spannometricamente, i concetti sono semplici:
1. TUTTE le sostanze farmacologicamente attive hanno delle controindicazioni.
2. Non tutti gli effetti collaterali si scoprono in fase clinica.
3. Chi produce farmaci lo fa per guadagnare, non certo per salvaguardare la salute della gente: avere certe notizie è un po' come sapere cos'è successo a Ustica.....
p.s.
Chi volesse fare da cavia per gli studi clinici di un farmaco, sappia che pagano molto bene.
Se uno sopravvive.....
Secondo me il discorso va esteso a tutti i farmaci.
La gente prende un farmaco per risolvere un problema, anche molto passeggero, ma non sa che ingerisce qualcosa che va intaccare altri delicati meccanismi biologici.
Bisogna stare attenti.
quello che dite è sicuramente corretto e risaputo, però il problema di fondo che io vedo è che queste logiche dovrebbero valere più o meno per tutto il mondo occidentale. Non tutti però reagiscono allo stesso modo.
mentre però, in finlaldia,spagna e irlanda hanno intrapreso una strada forte ritirando i prodotti fino a che sarà chiarita la questione, nel nostro paese assistiamo al solito rimpiattino di responsabilità - in cui gli uni accusano le ricette ripetibili, gli altri accusano le abitudini degli italiani ecc - e una strada decisa non è stata presa. Tra l'altro con anche poca informazione sui media.
Premesso che sui generici, come il nimesulide, occorrerebbe un discorso a parte, penso che, da un lato, il nostro (?) paese sia più ricattabile da parte delle multinazionali, dall'altro all'italiota medio non si possano togliere certe "istituzioni" come il calcio, la macchina e....l'aulin (attenzione: ho detto aulin, no nimesulide!).
Queste due cose fanno si che i governi (sx o dx poco cambia: basta guardare cos'è stato fatto sulle scadenze brevettuali) chiudano sempre un occhio.
Alla notizia, comunque, non e' stato dato il dovuto rilievo dai media.
E poi rimproverano la Russia per la mancanza di liberta' di informazione .....
L'informazione che disturba gli interessi dei poteri forti, cioè quelli confindustriali, in Italia non è mai ammessa
Ecco emergere il più grande problema che forse abbiamo in Italia. La mancanza di informazione libera e indipendente. Alla fine si ricasca sempre su questo punto ed è forse la cosa che ci sidtingua - in peggio - da altri paesei europei e perfino dagli USA dove le lobbies sono più aggreggive e potenti che da noi, ma che a volte. non riescono ad interferire con la libertà di stampa.
Che bisognerebbe informare meglio la gente su certi farmaci non c'è dubbio.
Aulin, tachipirina, aspirina, tavor, en...tutti farmaci che la gente prende come fossero caramelline.
La nimesulide sicuramente fa male al fegato alla lunga e presa di continuo in grosse dosi, a noi ce l'hanno detto subito all'inizio del primo anno. Però in policlinico c'è negli armadi di tutti i reparti e la si da'.
Prendere un aulin ogni tanto, quando effettivamente se ne ha bisogno è una cosa, prenderlo tutti i giorni una volta per il mal di testa, una per il mal di spalla, una per il mal di collo, una per il mal di pancia, una perchè si ha qualcosina di non precisato, si apre l'amrdietto dei medicinali, non si sa cosa prendere e quindi si prende l'aulin pensando: "Tanto questo va bene per tutto..."
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