09 settembre 2007

V-Day, il primo di una lunga serie?



Ieri ha avuto luogo il V-Day organizzato da Beppe Grillo. L'attesa era parecchia, nell'attesa di vedere se il Beppe nazionale sarebbe riuscito a smuovere la società civile e il popolo dei blog portandolo nelle piazze. La risposta sembrerebbe positiva.

Guardando oltre l'evento mediatico, sempre utile comunque che si riesca ad avere visibilità, rimane l'importanza della raccolta delle firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che tra l'altro punta ad escludere dal Parlamento chi sia stato eletto già due volte e chi sia stato condannato con sentenza definitiva, o abbia patteggiato una pena.

Cosa, quest'ultima, che dovrebbe essere naturale in un paese minimamente civile e serio, in un paese che evessse una classe politica decente e non arroccata nel suo fortino di privilegi e parole lontano dal sentire della gente comune.Beppe grillo riesce, pur poi ottenendo pochi risultati concreti, in quello che nessun altro in Italia ha anche solo il coraggio di vedere nel magma del giornalismo e dell'impegno civile inesistente e sottomesso al prezzolamento globale di chi avrebbe il dovere di ricordarsi la vera essenza del proprio mestiere.

Beppe Grillo smuove le acque e le coscenze e forse contribuisce a formare un sottobosco, soprattutto di giovani, un pochino più consapevole. Magari ora lo lasciano fare pensando che, isolato non possa far male, ma forse tra qualche anno i risultati si vedranno.

Apprezzabile come sempre la partecipazione del ministro Di Pietro, unico sensibile nei fatti e non solo nelle parole, all'imprescindibile aspetto onestà della classe politica.

Ultimo ma importante appunto.

Le leggi di iniziativa polpolare sono uno strumento importante che i cittadini dovrebbero imparare a conoscere ed utilizzare più spesso. E' un modo, forse l'unico, per contare veramente e portare un risultato concreto sotto il grugno della classe politica.Non è detto che si arrivi ad un risultato, i vari progetti di legge di iniziativa popolare devono essere vagliati dalla Corte di cassazione e poi passare al voto delle Camere come una qualsiasi legge, però la potenza dello strumento rimane intatta.
Lorsignori potrebbero anche bocciarle o modificarle tutte, ma dimostrerebbero così di opporsi e contrapporsi al popolo consapevole che, dopo un'azione così specifica e importante, non rimarrebbe certo immobile, almeno dal punto di vista del consenso.
In Italia per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare al Parlamento bastano 50.000 firme. Certo ci vuole un minimo di organizzazione, un comitato, dei volontari in tutte le città, magari parecchia visibilità come Beppe Grillo, però accidenti, non è cosa infattibile considerando la miriade di associazioni e organizzazioni che in teoria sono dalla parte dei cittadini. Basta volerlo.

Beppe Grillo lo vuole e agisce. Tutti gli altri che si riempiono la bocca di belle parole dal pulpito dei vari talk-show e poi nulla propongono nei fatti ne escono comunque irremidiabilmete offuscati.


alla prossima

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Alcune annotazioni da un fan di Beppe Grillo come il sottoscritto.
1 ) la rete aggrega, una campagna fatta solo in rete è riuscita a mobilitare. La rete oramai è un insostituibile strumento di comunicazione e mobilitazione politica soprattutto per outsiders, oppositori e per chi in paese di totale mancanza di democrazia nei media come l'Italia intende sollevare argomenti scomodi per la casta
2 ) Grillo, utilizzando la rete, ha mobilitato una parte di opinione pubblica informata e capace di elaborazione propria, che dovrebbe essere parte del nostro elettorato. Il V-Day non ha mosso l'italietta nazionalpopolare spazzatura a cui si rivolgono i reality e le programmazioni televisive commerciali, che vota graniticamente a destra.
3 ) partendo dal punto 2, va da sè che anche una opinione pubblica informata non ne può più dell'attuale politica dell'aria fritta cucinata nei talk show e nei "panini" dei telegiornali, ma vuole una politica pratica, efficace e concreta. Non è quindi una manifestazione di antipolitica, ma per una politica seria, una politica come questa che serve solo a se stessa ed ai propri referenti come il sottobosco politico, i giornalisti, gli intellettuali e gli artisti d'area, gli statali, gli insegnanti ed i dipendenti alitalia al paese non serve a nulla, nè serve a nulla agli elettori dell'Unione ( a proposito, voi riuscite a seguire ancora le trasmissioni di dibattito politico ? Io no, eppure seguo la politica molto attentamente da quando ero piccolo, se non ne posso più nemmeno io ... )
4 ) l'Unione si svegli. O la smette di essere la sacerdotessa della casta e dei suoi referenti ( stessa cosa si può dire dei sindacati, perchè da quando se ne è andato Cofferati siamo al disastro ) e comincia a consegnare ai cittadini risultati tangibili e cincreti, perchè oramai della politica politicante non gliene frega niente a nessuno e l'elettore ha problemi quotidiani ben più pressanti e pratici, od alle prossime elezioni, specchiandosi solo in se stessa e nella propria presunta bravura, prenderà il 30% dei voti al massimo

Compagno di pranzi e cene ha detto...

La manifestazione di Grillo ha avuto l'effetto desiderato, scuotere il mondo della politica creando subbuglio e polemiche. Grillo è un grande!!

Johnny ha detto...

Grillo è stato accusato di portare in piazza l'antipolitica, secondo me è l'opposto, finalmente ieri si è parlato di politica vera, di quella che in Italia è da molto che non si vede.

Pessime le reazioni della maggior parte dei politici che ho sentito, però hanno dimostrato che c'è bisogno del V-Day.

Anonimo ha detto...

Passata la festa, gabbato lu santo.....

Fra qualche giorno, tutto tornerà come prima.

yap ha detto...

questo V-Day ha fatto "smuovere" quei bei politici "comodi comodi"..e diciamo che un po' di cagarella inizia ad esserci...

più che antipoliticaquesta è stata una chiara dimostrazione di che umore gira nel paese...