
Come sapete Vittorio Emanuele di Savoia e suo figlio, Emanuele Filiberto, hanno chiesto ufficialmente allo Stato italiano il riconoscimento di danni morali per un valoredi 260 milioni di euro in aggiunta alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica Italiana.
Che coraggio. Avremmo fatto meglio a lasciarli dove erano.
Ad ogni modo mi domando....se loro vogliono un risarcimento così elevato per essere stati costretti a vivere fuori dall'Italia, noi poveri, inutili, onesti cittadinucoli, quanto dovremmo chiedere di danni per essere costretti a vivere "IN" Italia, tutti i santi giorni?
alla prossima
7 commenti:
E pensare che io, a suo tempo, non ero stato contrario al loro rientro in italia, adducendo cazzate come "i nipoti non devono scontare la colpa dei nonni".
Altro che buonismo bolso.....Alla garrota!
Peccato che Roberspierre sia vissuto oltre 2 secoli fa. Ma a quel punto credo che non servirebbe solo per i "reali clown"!!!!
si vede che vittorio emanuele ha bisogno di fondi per i suoi vizietti
miei cari rivoluzionari dell'impdap, non vorrei suggerirvi il ben noto metodo utilizzato da noi in quel fatidico anno 1793! D'altronde che dire è pur vero che poi le cose sono andate un po' troppo in là e così Massimiliano ed io abbiam dovuto rapidamente sperimentare su di noi gli effetti di quello stesso strumento a noi sì caro. Bien, è andata così (merde), ma l'insipienza du roi mes amis è uguale ovunque.
adieu
Il pianista ha ragione a soittolineare la tragedia di tanti cittadini degni ed onesti condannati a vivere in questo auschwitz ( con la "a" minuscola, per evitare paragoni con altro ) chiamato Italia.
Per ciò che concerne i Savoia .... che dire.
Semplicemente che andavano fucilati tutti, dal primo all'ultimo, nel 1945.
Ma queste persone non conscono la vergogna? con che coraggio fanno queste sparate? La cosa peggiore è che mi fanno venir voglia di dare ragione a Calderoli che li vuole rimandare in esilio.
Mi sa che è una delle poche cose giuste che Calderoli ha detto. Andavano lasciati in esilio e soprattutto ora che sono qui vanno trattati come veniamo trattati noi, cioè non trattati.
Non devono comparire in tv, sui giornali ne da nessuna parte. Sono cittadini qualunque quindi prostestino tra loro a cena e non coi giornalisti.
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