20 luglio 2009

Anniversario lunare


Quaranta anno oggi, l'uomo conquistò la luna.

Neil Amstrong, Micheal Collins e Buzz Aldrin. Questi i tre uomini che quel giorno che quel giorno cambiarono le loro vite.

Io mi chiedo, ma fu davvero un "grande passo per l'umanità" come lo definì Amstrong in presa diretta?

Come mai oggi così tanta eco ha questa commemorazione?
Forse sarà il periodo (1969) carico di sogni che ancora evoca riordi in chi lo ha vissuto? L'uomo nello spazio è la realizzazione di un sogno antico dell'uomo?
E' estate e sui quotidiani cìè molto spazio a disposizione?

Io non mi do risposte, anche se sempre con un pizzico di emozione rivedo filmati, usi e costumi degli anni sessanta a me notoriamente cari.

Però le domande sono interessanti

Alla prossima

3 commenti:

SOYUZ1968 ha detto...

Augias potrebbe fare una trasmissione dietrologa sulla possibilità che l'operazione lunare yankee sia stata una semplice finzione.

Magari in una puntata di Voyager si potrebbe parlare di fenomeni magici accaduti sul nostro satellite o su energie misteriose lunari.

Oppure potremmo ricordarci delle epiche avventure della Base Lunare Alpha con il comandante Koenig, interpretato dal bravo Martin Landau, attore istruito, tecnicamente molto preparato e sempre poco valorizzato dal cinema Hollywoodiano.

Mentre Tito Stagno è ancora livido con Ruggero Orlando che gli ha contestato il momento effettivo dell'allunaggio.

Ma a me, la notte, piace guardare la luce della Luna che trapassa le mie vitree finestre........

mauri ha detto...

Aggiungo un'altra domanda:
perchè sono tornati altre volte sulla Luna se già dopo la prima missione era chiaro che non c'era altro che sabbia?

rugbysta sudafricano ha detto...

Per me, emozione zero. Ed uno spreco immane di soldi del contribuente. Ed adesso si parla di Marte !
I media mainstream ne parlano molto primo perchè almeno così non si parla d'altro, secondo perchè in un patetico paese di vecchi da gassare come questo tutto ciò che è vintage e nostalgia ( tutte cose che a differenza ti te, amico pianista, io detesto ) tira molto.