Il vento non è cambiato, come volevasi dimostrare. L’Italia non è la Francia e la coalizione di governo tutto sommato tiene.
E questo, dal mio punto di vista non solo è sconfortante, ma è anche la pietra tombale su una possibile rinascita di questo paese ormai profondamente e irrimediabilmente tele narcotizzato.
Certo il Berlusconismo potrebbe avere dei problemi in futuro, ma rappresentati dall’avanzata nettissima della Lega che, oltre al trionfo in Veneto e la conferma in Lombardia, probabilmente incasserà anche il Piemonte. E questo è un grosso colpo a cui aggiungere l'affermazione del Carroccio anche nelle regioni del centro dove tocca il 7%. E' tanto.
Ma può l’opposizione sperare in qualche cambiamento del rapporti di forza all’interno della maggioranza per sovvertire le cose? éuò rimanere immobile come fatto fino ad ora?
Ovviamente no. Il centrosinistra che ha certo tenuto, ma non è cresciuto come logica vorrebbe dopo due anni di opposizione in periodo di crisi economica. Questo è il vero dato su cui riflettere. Tenere non basta.
Vorrei sottolineare un dato importante.
C’è stata una buona anzi ottima affermazione delle liste di Beppe Grillo, dove si sono presentate.
Segno che una certa parte dell’elettorato è sostanzialmente stufa di un vecchio modo di fare politica ed è sensibile a tematiche precise e moderne. Continuo a sostenere che Grillo debba fare un passo in più e che al momento sottrae solo voti alla sinistra facendo così un favore al Silviuccio. Se rimarrà a vita solo un voto di protesta servirà a poco, ma sono comunque contento bel vedere che taluni temi ben affrontati dal Grillo, come l’ambiente, fanno breccia nell’elettorato più giovane.
Questo si può dire provando a portare a livello nazionale i dati regionali, per quello che è possibile.
Infatti la situazione non pare rosea perché se è vero che correndo dietro ai numeri ed alle bandierine da apporre sulle regioni il centrosinistra sarà in vantaggio, è anche vero che sotto questo aspetto si è potuto appoggiare a canditati validi che hanno preso più voti delle liste (senza Vendola candidato avremmo perso anche in Puglia ad esempio) oppure a parziali alleanze con Casini che continua a rappresentare un elettorato moderato di destra e che a destra, quando lo scarsi crinito avrà bisogno, ritornerà.
Su questo io posso riflettere con rassegnazione contro un popolo che evidentemente ormai viaggia in una direzione opposta alla mia e sono disposti a credere ed accettare anche le cose più incredibili e continua sostenere un governo come questo. Solo quando questo popolo finirà contro gli scogli affondando miseramente forse si sveglierà e cambierà qualcosa in questo Paese.
I Leader del PD, del’IDV , della sinistra più radicale nelle sue varie forme hanno però un dovere morale.
Loro rappresentano valori e civismo migliori. E milioni di elettori nonostante tutto.
Non possono aspettare che gli altri si schiantino da soli contro gli scogli. Devono agire.
Nei linguaggi e nei programmi. Nella forma e nella sostanza. Perché, è evidente, così non si può andare avanti. La strada evidentemente è sbagliata.
Forza, non si può più aspettare se si è capaci di cambiare marcia. Altrimenti, cari leaders fatevi da parte e date spazio a chi è più bravo di voi.
Alla prossima
10 commenti:
Mi dispiace che a quest'ora la partita sia politicamente perduta.
Lazio e Piemonte passati alla dx e in particolare il Piemonte, con il quale tutto il Nord Italia è in mano alla Lega. Ti rendi conto?
Io che da tre mesi non oltrepasso il confine del Po nemmeno per andare a far spesa all'Auchan di San Rocco, non so se giovedì riuscirò a venire fino a Milano. Fino a Milano, nel Lombardo Veneto. Tra di voi, o perduti.
Nel mio Ducato Rosso Traballante il Grillo ha fatto il 7% e 2 seggi, Errani il 52%, il PD il 40%, ma la Lega ben il 14%.
Cresce come la camorra dei casalesi nell'appennino modenese (vista la 2^ puntata di Coliandro? puntualissima).
Sconfitta anche all'Aquila con Liguori maramaldo che infieriva a studio aperto contro la Spezzapane.
E la Lega in Centro Italia sopra il 5%.
Altri 3 anni di morte civile.
Buonanotte.
Tranquillo. giovedì mi troverai al mio posto. se c'è ancora.
l'ora è PM non AM
Curzio Maltese dice che in Piemonte Silvio B dovrebbe manifestare concretamente la sua gratitudine a Beppe Grillo per il notevole aiuto a vincere la regione.
Dice che il Beppe ha fatto una durissima opposizione al governo Prodi, ma che da quando è al governo SB, lui il Grillolo ha perso un po' di vista.
Che dici?
L'importante è, come sempre, farsi del male
Come sai e' esattamente quello che penso di Grillo. Continua a fare regali alla destra peggiore.
Per questo lo esorto a decidersi.
E' comunque anche colpa di un pd e di una sinistra radicale immobili ed impaludate che dovrebbero fare proprie e veicolare al meglio certe tematiche importanti (vedi ambiente) che sono decisive per il nostro futuro e che hanno lasciato in mano al Grillo.
Caro Pianista, condivido il tuo post. Osservo, in particolare, che Grillo dovrebbe ora prendere una posizione precisa all'interno dell'area di centro-sinistra o levarsi dalle biiiiip, perche' sta cominciando ad esagerare (l'aver dato il Piemonte alla destra e' stato un gran regalo ... avrebbe anche potuto non presentarsi in quella regione). L'UDC, invece, dovrebbe restare da sola, perche' legandosi alla sinistra perde la meta' dei suoi elettori.
esatto.
meno facce di bronzo e culi di pietra.
E' ora di lavorare seriamente a una prospettiva europea di rinnovazione dell'esistente. E soprattutto non dover dipendere dal gas degli amici del Nano!
Eccovi l'ultima dose di VZ che come sempre centra la questione
La corona di ferro
Vittorio Zucconi
30 marzo 2010
Abbiamo tre anni davanti senza elezioni importanti. Abbiamo una maggioranza granitica di 100 deputati alla Camera, un’enormità in una democrazia elettiva. Abbiamo le amministrazioni regionali in tutto il Nord produttivo, morale e laborioso e nel Sud finalmente ripulito dagli inetti e corrotti della sinistra saldamente nella mani della stessa maggioranza di destra che governa a Roma. Tutte le stelle e i pianeti si sono allineati per King Silvio, circondato da giullari, musici e cortigiani. Dunque, finalmente, senza più ostacoli, senza più campagne elettorali, senza più “lacci e lacciuoli”, senza più ostacoli politici, avremo un’Italia governata stabilmente, riforme profonde di tutta l’amministrazione pubblica, riduzione della fiscalità per i lavoratori dipendenti, intercettazioni bandite, scuola moderna e funzionante dai nidi d’infanzia ai dottorati di ricerca, federalismo, grandi opere, occupazione in crescita, giustizia civile e penale rapida, giusta, equa ed efficiente, prestigio internazionale assoluto, energia di ogni natura a buon mercato, gallerie e ferrovie modernissime, un’economia avviata a un nuovo miracolo, liberismo al posto dello statalismo cattocomunista, giudici a cuccia, giornali e media irritanti messi in riga attraverso la canna del gas della pubblicità negata, criminalità micro e macro repressa fino all’eliminazione, città sicure, pattugliate e pulite, clandestini buttati fuori, extracomunitari rimessi nel loro angolo, cambiamenti della Costituzione verso il presidenzialismo alla maniera di Putin e, non dimenticatelo, finalmente una cura per il cancro (le patologie cardiovascolari saranno guarite in un secondo momento). Queste non sono polemiche, sono state le promesse, gli impegni, i patti solenni e pubblici. La Destra li ha fatti, li ha ripetuti e ha vinto, non importa se di poco o di molto, peggio per i fessi che hanno votato per il vincitore restandosene a casa o le Vispe Terese che hanno rincorso le farfalle. Vince chi fa più gol, il resto è becchime per i polli delle moviole. La Destra ha l’Italia in pugno, ben stretta. La corona di ferro, quella che fu messa sulla testa di Napoleone, oggi è posata sul cranio di Berlusconi e non avrà più scuse. Ha voluto il bambino, lo ha avuto e ora vedremo come lo spupazza e lo cresce. Tre anni sono molti e la corona pesa. Inquieta giace la testa di colui che porta la corona, avverte l’Enrico IV di Shakespeare.
Zucconi ti paga per per il copia/incolla dei suoi articoli o lo fai gratis?
Pongo qualche domanda.
Il gruppo dirigente del PD ( per favore riflettiamo sul titolo de Il Fatto Quotidiano di oggi ) ha capito che non si deve ragionare di più su blocchi sociali, su "cinghie di trasmissione" o su gruppi di interesse "amici", ma che l'opposizione, nel paese, è fatta da movimenti ( foss'anche single-issue ), associazioni, individui che nel loro piccolo resistono contro questo regime ? Ed è con questi, non organizzati nelle forme tradizionali novecentesche ( ha ragione Vendola, i partiti sono morti ), che oramai bisogna raccordarsi, senza tacciarli di "antipolitica" o considerarli degli ingenui, dei dilettanti e degli immaturi ?
IL gruppo dirigente del PD ha capito che per cambiare questo paese e per cercare di migliorare le cose bisogna fare una guerra spietata agli oligarchi e non corteggiarli e farsi dettare la linea dai loro giornali ? Agli oligarchi, per inciso, non ci può essere un governo più favorevole di quello attuale, quindi corteggiarli è anche fatica sprecata.
Il gruppo dirigente del PD ha capito che per parlare agli italiani facendosi ascoltare serve gente nuova con un linguaggio nuovo, e non i soliti vecchi tromboni con il linguaggio ampolloso del perfetto professionista della politica che però porta al rifiuto da parte del cittadino ?
Il gruppo dirigente del PD ha capito che l'arrocco castale, il cinismo tecnocratico e la cinica gestione del potere farà soltanto scappare gli elettori ? E che conoscenza del territorio c'è, se il lunedì pomeriggio ci si accorge che, toh, Grillo ha preso dal 3 al 7 per cento a seconda delle regioni ? ( Grillo che io ho votato e che continuerò a votare )
Il gruppo dirigente del PD ha capito che i frusti rituali da PCUS ed i tempi lunghi della politica romanocentrica fanno a pugni con una società del "tempo reale" in cui tutti siamo costretti a correre come dei bersaglieri ? ( e taccio con quanto sta accadendo per il congresso nazionale della CGIL, che sta sprecando un mare di energie che invece vanno urgentemente ridispiegate sul campo )
Credo che anche i 49 senatori che hanno scritto oggi a Bersani attendano le stesse risposte.
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