22 maggio 2006

Una verità involontaria.

"Non pagano le tasse, è piuttosto discutibile che possano votare". Lo ha detto Silvio Berlusconi riferendosi al voto degli italiani all'estero in un'intervista rilasciata a Telenova.

Ascoltando una dichiarazione del genere viene da sorridere pensando alla forza con la quale la Cdl ha sempre premuto sull’argomento approvando una legge apposita, la famosa legge Tremaglia, e al clamoroso effetto boomerang verificatosi nelle ultime elezioni.

Devo precisare che, considerando coerentemente il problema in tutti i suoi aspetti, inserendone la dichiarazione in un contesto più ampio, sono d’accordo con Berlusconi. Peccato che lui si fermi alla prima parte del problema.
Ritengo teoricamente più corretto che chi paga le tasse, faticando con il proprio lavoro, in un paese e partecipa alla vita sociale e civile di quello stato abbia il diritto di esprimere il suo voto, espressione di democrazia, e partecipazione, almeno a livello amministrativo. Motivo per cui sono tendenzialmente contrario al voto degli Italiani all’estero e, conseguentemente, ma non ditelo al Silvio, sono favorevole al voto degli immigrati regolari in Italia, pur con regole precise da stabilire.
Questo sarebbe il primo passo per un vero modello di integrazione, di partecipazione attiva. Non credo che in questo Berlusconi la pensi come me per ovvie ragioni di bacino elettorale, ma gli faccio sommessamente notare che non si può guardare il bicchiere e vederlo mezzo pieno un momento e mezzo vuoto il momento dopo a seconda della convenienza.

L’oggetto del post è però un altro. Leggete bene a frase…"Non pagano le tasse, è piuttosto discutibile che possano votare…”ma si rende conto di cosa ha detto?
Applichiamo questa giusta, ma forse involontaria frase di Berlusconi, non agli emigrati all'estero ma ai contribuenti nostrani ben insediati sul suolo Italico, ovviamente a quella fetta che può evadere, ed evade, le tasse puntualmente.
Vogliamo togliere il diritto di voto agli evasori fiscali in quanto commettono reato? Proposta interessante, quante idee in comune che abbiamo io e Silvio.

A tal proposito giusto una piccola statistica per inquadrare correttamente il fenomeno evasione del popolo delle partite iva. Queste cifre sono state pubblicate su “Repubblica” del 16 Maggio scorso, e riportano a detta del quotidiano, i dati reali delle dichiarazioni dei redditi dell’anno 2002.
Sotto con i numeri, che riguardano complessivamente il popolo delle PI, quindi imprenditori , professionisti agricoltori e artigiani tutti insieme appassionatamente.

Il 22,3% (834.646 contribuenti) ha dichiarato meno di 5.000 euro annui lordi
Il 20,8% (775.978 contribuenti) ha dichiarato tra 5.000 e 10.300 euro annui lordi
Il 34,4% (1.285.888 contribuenti) ha dichiarato tra 10.330 e 25.000 euro annui lordi
Il 14,1% (525.770 contribuenti) ha dichiarato tra 25.000 e 50.000 euro annui lordi
Il 7,9% ( 293.194 contribuenti) ha dichiarato tra 50.000 e 200.000 euro annui lordi
Il 0.5% ( 17.441 contribuenti) ha dichiarato oltre i 200.000 euro annui lordi


Siccome questi dati sono del 2002 ma non credo che la situazione sia migliorata negli ultimi tre, anni, se facciamo due conti, considerando le aliquote vigenti quest'anno, risulta che quasi l’80% guadagna meno di 25.000 all’anno che equivale ad uno stipendio di circa 1.400 euro mensili di un lavoratore dipendente e che più del 50% non arrivano a toccare il tetto della "no tax area" e vive con poche centinaia di euro al mese. Mamma mia.
Questo per chi sostiene che la lotta all'evasione non sia una priorità, evasione tra l'altro stimata in 100.000 miliardi di euro all'anno.

Queste cifre parlano da sole, non voglio nemmeno proseguire nelle valutazioni, lascio a voi i commenti…chiedo solo a Berlusconi in che percentuale pensa che votino per la sua coalizione questi non contribuenti, che rappresentano milioni di voti, e se è sempre convinto gli convenga affermare che "Non pagano le tasse, è piuttosto discutibile che possano votare…"

Alla prossima



12 commenti:

SOYUZ1968 ha detto...

Urca....su 100 contribuenti risulto essere tra il 20° e il 25° posto: come mai, allora, ho un'utilitaria e non riesco a comprarmi la casa?

Anonimo ha detto...

Il senso civico degli italiani è prossimo allo zero. Quindi quando si tratta di pagare buona parte degli italiani fanno i furbi.

Giustamente ti chiedi quanta parte del popolo delle PI vota Forza Italia. Io però ti chiedo: in passato stà gente per chi votava?

Credo che buona parte di queste persone sia disposta a votare il partito politico che più "ammicca" loro.
In questi anni sicuramente Forza Italia.
Ma nel passato?
Perchè nessun partito ha mai fatto una seria lotta all'evasione?
Semplice: il popolo delle PI rappresenta una forte fetta dell'elettorato e alienarsi i loro voti significa sconfitta.
In questo caso non me la sento di dare addosso al Silvio.
Siamo un popolo di teste di minchia

Il Pianista ha detto...

caro Mauri il problema è chiaramente complesso, e non è certo da Berlusconi che esiste l'evasione fiscale.
Del resto ne abbiamo discusso varie volte, ma se mai si inzia a raddrizzare la schiena a questi italiani...qui non si tratta di cattive abitudini, si tratta di rubare.
Io ribalto la situazione. Perchè una classe politica che combatte un reato, facendo pagare a tutti il giusto, dovrebbe perdere voti?
E chiaro che ci vorrebbe un processo di maturazione lungo sia degli elettori che dei politici ma è giunto il momento di cominciare.

Anonimo ha detto...

I lavoratori dipendenti come noi il "processo di maturazione" è da mò che l'hanno iniziato....siamo quasi marci.

Alla tua domanda
"....Perchè una classe politica che combatte un reato, facendo pagare a tutti il giusto, dovrebbe perdere voti?"

rispondo con un'altra domanda
le lobbies (si scrive così?) che sostengono i partiti cosa pretendono in cambio?
Forse pagare meno tasse.....

Anonimo ha detto...

Berlusconi è anche quello che sostiene che le aliquote sopra il 50% sono un furto da parte dello stato; è quello che invita all'obiezione fiscale; ed è anche quello che se la prende con gli italiani all'estero....solo perchè non hanno votato per lui!

Se la cdl avesse vinto grazie a quei voti, l'ex premier avrebbe tirato fuori questo ennesimo coniglio dal cilindro?

La verità è che il nano fa finta di essere "l'antipolitico", ma ben sa, o ha imparato, i trucchetti tattici dei politicanti usciti dalle vecchie scuole di partito: credo che con la frase incriminata, cerchi di ricostruirsi la "verginità", con l'intento di sottrarre voti al centro del centrosinistra, in un futuro che lui spera prossimo.

Anch'io, come ho detto altre volte, sono, per principio, contrario al voto agli italiani all'estero e favorevole al voto agli stranieri regolari.

Per quanto riguarda le tasse, in teoria sarei favorevole al pugno di ferro, alla confisca e nazionalizzazione di tutti i beni degli evasori.

Ma realismo vuole che si debba dare un colpo al cerchio e uno alla botte....

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Combattere l'evasione fiscale deve essere il primo obiettivo del governo prodi. ma deve essere una cosa fatta a tappeto, senza preferenze e diseguaglianze

Johnny ha detto...

Il motivo di base per cui non si usa il pugno di ferro contro gli evasori fiscali è il fatto che sono i politici i primi a farlo, sarebbe tirarsi la zappa sui piedi.

Per quanto riguarda il voto sono anche io sfavorevole al voto degli italiani residenti all'estero, ne hanno più diritto gli immigrati

Il Pianista ha detto...

Come mai i detrorsi non intervengono sul tema?

Anonimo ha detto...

Pagare le tasse in questo paese non è mai stato sentito come un dovere civico (per chi, costretto alla fonte, perchè non sopporta che altri possano evadere,anche se poi appena è possibile si adegua subito; per chi deve dichiarare i propri guadagni perchè tende più o meno sfacciatamente a ridurre il più possibile l'imponibile).
Il problema fondamentale dunque è proprio il senso civico, la cosapevolezza che il bene pubblico è per l'appunto di tutti, mentre in Italia è considerato di nessuno.
E questo si evidenzia in tutti i comportamenti classici dell'italiano medio.
E'sufficiente una semplice passeggiata per vedere in che condizioni si trovano le strade, i marciapiedi, i giardini, gli arredi urbani, o andando fuori città vedere la maggior parte del paesaggio che ci viene incontro.
E questo solo come esempio.
Una modesta proposta per incentivare dichiarazioni più realistiche dei redditi, oltre all'intensificazione dei controlli (con l'incentivazione di tutti quegli strumenti che permettono l'incrocio dei dati in modo da verificare la coerenza tra le entrate dichiarate e il tenore di vita effettivo)potrebbe essere quello di intensificare le detrazioni a favore di donazioni ad enti morali, religiosi, culturali, ad organizzazioni non governative come emergency, o medici senza frontiere e così via.
In questo modo anche se le entrate per lo stato non aumentassero sensibilmente, verrebbero confluite in ogni caso quote interessanti verso utilizzi socialmente utili.

Davide ha detto...

Condivido il post al 100%

Anonimo ha detto...

I really enjoyed looking at your site, I found it very helpful indeed, keep up the good work.
»

Anonimo ha detto...

I'm impressed with your site, very nice graphics!
»